domenica 11 agosto 2013

Amnesty International, propaganda di guerra e terrorismo dei diritti umani


Amnesty International, propaganda di guerra e terrorismo dei diritti umani
Gearóid Ó Colmáin, Dissident Voice 8 agosto 2013
Donatella Rovera, fantoccio dirittumanitarista del terrorismo imperialista
Donatella Rovera, fantoccio dirittumanitarista del terrorismo imperialista
A Jaramana, periferia di Damasco, il 7 agosto 18 civili sono stati fatti a pezzi. Tra i morti vi erano dei bambini. Il governo russo ha condannato questo crimine contro l’umanità, che è stato appena accennato dalla stampa occidentale, per non parlare del silenzio dei governi occidentali che  riforniscono di armi i terroristi. Forse i bambini uccisi durante l’attentato erano sostenitori di Bashar al-Assad ed erano quindi colpevoli. Nel frattempo, nella “terra dei diritti umani”, i parigini sorseggiano il caffè leggendo il “journal sérieux”LeMonde. Il quotidiano francese ha pubblicato la storia di un organismo riconosciuto a livello internazionale per il suo ruolo nella difesa dei ‘diritti umani’: Amnesty International. Amnesty International è indignata per le violenze contro i civili in Siria. Ma non menziona per niente il massacro di Jaramana. Stranamente, non sapeva della notizia. Non sa che i terroristi avevano piazzato una bomba in una zona affollata di Jaramana, assassinando dei civili. Invece, l’articolo di Le Monde citava le dichiarazioni di Donatella Rovera, un’attivista di Amnesty che ha passato del tempo con gruppi simili a quelli che avevano piazzato la bomba a Jaramana. Rovera è indignata dalla determinazione dell’esercito siriano nel sconfiggere i terroristi. “Il regime usa armi proibite“, ha detto. Una visione contorta di Rovera: le armi proibite non includerebbero le autobombe nelle piazze affollate. Le armi proibite sono le armi che tutti gli eserciti nazionali usano per difendere la loro nazione, come i missili balistici.
Rovera, la nostra attivista dei “diritti umani” è stata costretta ad ammettere che alcuni crimini sono stati commessi da suoi amati “ribelli”, ma lei, da vera professionista, ha avuto grande cura nel spacciare i loro crimini per danni collaterali: “I crimini di guerra che commettono prendono essenzialmente di mira i membri delle forze governative e le loro milizie che catturano i ribelli, ma questi gruppi sono diventati anche più visibili presso la popolazione civile, sulla quale adattano il loro punto di vista.” La militante per i diritti umani di Amnesty non spiega quale sia questo punto di vista. Non menziona che i suoi amati ribelli costringono le donne di Aleppo occupata, ad indossare il burka, né menziona il fatto che usano il cibo come arma contro il popolo, nel tentativo di affamarlo per sottometterlo. No, il messaggio è chiaro, i ribelli sono i buoni, anche se ci sono alcuni furfanti tra di loro.

Non è forse sorprendente che un governo che ha l’obiettivo di uccidere il maggior numero possibile di propri cittadini, un mostro tirannico che sadicamente massacra i propri cittadini, giorno dopo giorno, riesca a rimanere al potere, nonostante il fatto che così tanti cittadini sostengono gli eroici  attentatori che attaccano quel governo, sostengono i tagliagole dell’opposizione, tifano per i bambini soldato armati di fucili che riescono a malapena a sollevare contro quel governo, e che una tale “rivolta popolare” possa avere il pieno sostegno logistico, propagandistico e militare della nazione più potente che il mondo abbia mai conosciuto, e che ancora dopo due anni e mezzo di decapitazioni, cannibalismo, omicidi e caos, i “ribelli” di al-Qaida ancora non riescono a concludere la “rivoluzione”? Per Amnesty International, i bambini tra le macerie di Jaramana sono ovviamente “forze del governo”. Se il parere di Amnesty International fosse stato il contrario, avrebbe pubblicato la condanna di tali crimini. Non l’ha fatto ed è quindi complice di tali crimini. Questo è ciò che Amnesty International compie ormai da molti anni, e dall’inizio di questa guerra contro il popolo siriano, Amnesty è saldamente dalla parte degli aggressori. Le sue relazioni sulla guerra sono tutte basate sue “voci di attivisti”, “secondo gli attivisti” o “i militanti dei diritti umani”, eppure ha condannato il governo siriano sulla base di queste affermazioni del tutto prive di fondamento delle sue cosiddette fonti “affidabili”, che sono state colte commettere crimini e attribuire al governo i cecchini sconosciuti che aprirono il fuoco sui manifestanti e la polizia nella città di Daraa, il 17 marzo 2011.
Amnesty International è un’organizzazione per la propaganda bellica dell’imperialismo. In realtà, la maggior parte delle organizzazioni dei diritti umani più pubblicizzate operano come agenzie di indottrinamento ideologico per il neo-colonialismo e l’imperialismo occidentali. A questo proposito, hanno sostituito i missionari cristiani del 19° secolo che fornivano la giustificazione per la sottomissione coloniale con il pretesto di diffondere la “civiltà cristiana”. Il colonialismo che diffonde valori cristiani è stato sostituito da quello che promuove i diritti umani. Durante la campagna terroristica dei mujahidin della CIA contro la Repubblica Democratica dell’Afghanistan, negli anni ’80, Amnesty International pubblicò un rapporto che condannava le presunte torture e gli abusi ai diritti umani dei terroristi mujahidin da parte del governo afghano, ignorando le autobombe e le atrocità contro i civili commesse da bin Ladin e dalle sue orde di teppisti drogati, razzisti e misogini. La mente della ‘trappola afghana’, progettata per provocare l’intervento sovietico in Afghanistan, fu il consigliere della Sicurezza Nazionale USA Zbigniew Brzezinski, che è anche ex-direttore di Amnesty International. L’attuale direttore della sezione statunitense di Amnesty International è Suzanne Nossel, ex-assistente del segretario del dipartimento di Stato per le organizzazioni internazionali. E’ tempo di mettere in discussione non solo Amnesty International, ma l’intera ideologia dei diritti umani.
Diritti umani contro diritti sociali
israele-amnesy-internationalIl filosofo francese Michel Foucault sosteneva che l’uomo come ‘dualità empirico-trascendentale’ sia essenzialmente un’invenzione del 18° secolo, sostenendo che la nozione di individualità concepita come trascendentale dall’io separabile dalle forze sociali e storiche, apparve la prima volta nella filosofia occidentale durante l’Illuminismo. Foucault ha celebrato la “morte dell’uomo” quando gli esseri umani cominciarono ad essere concettualizzati, da strutturalisti e post-strutturalisti, come punti decentrati nella vasta matrice dei rapporti di potere, una visione che, in ultima analisi, ha privato l’uomo dell’agire. La conseguenza politica di questa concezione profondamente nietzscheana dell’uomo è il relativismo, il nichilismo e il sinistrismo reazionario e piccolo-borghese che si oppongono a tutto e non difendono nulla. Tuttavia, nonostante il loro rifiuto dell’uomo, i post-strutturalisti e i postmodernisti ancora difendono i diritti umani. I marxisti rifiutano anche la nozione di diritti umani a causa del fatto che rappresenta una concezione borghese dell’essere umano. Per i marxisti, i diritti umani sono categorie borghesi che corrispondono agli interessi di classe della borghesia.
Molti attivisti di sinistra difendono il concetto di diritti umani. Ci sono altri, invece, che sostengono che il concetto di diritti umani deve essere criticato e respinto; gli esseri umani come entità sociali sono ciò che dovrebbero difendere; gli esseri umani come attori socialmente e storicamente costituiti, modellati dal loro ambiente, ma anche capaci di costruirlo e superare tale ambiente; complessi, gli esseri sociali dialettici non sono ego con dei diritti astratti. Non dovrebbe sorprenderci che le agenzie dei diritti umani funzionino come dipartimenti di propaganda dell’imperialismo. Il concetto dei diritti dell’uomo è nato con l’avanzata storica della borghesia e del modo di produzione capitalistico. Pertanto, i diritti umani vanno di pari passo con i diritti della proprietà. I diritti umani sono sempre i diritti di proprietà, i diritti degli sfruttatori, i diritti degli oppressori e dei terroristi. Invece, abbiamo bisogno di difendere i diritti sociali. L’uomo, come sosteneva Aristotele, è un animale politico, vale a dire, un animale il cui essere è inseparabile dalla polis, dal tessuto sociale, dalla comunità. Amnesty International, Human Rights Watch e altre organizzazioni simili, sono le prostitute del nuovo imperialismo iper-individualista che minaccia il futuro degli esseri umani, impedendogli di entrare in empatia con la sofferenza del prossimo. I gruppi per i diritti umani sono più interessati ai “diritti” che agli umani, a titoli e azioni più che a emozioni e passioni, di essere dalla parte “giusta” del politicamente corretto che essere sinceri e onesti, per la libertà del mercato invece che per la libertà dell’essere umano.
Gli attivisti per la pace dovrebbero non solo denunciare e condannare le loro menzogne e manipolazioni, ma la stessa filosofia dei diritti umani in sé, gli esseri umani non possono essere concettualizzati come soggetti nati con diritti inalienabili, ma piuttosto come esseri sociali che crescono e si evolvono in comunità dinamiche che impongono doveri, debiti e obblighi ineluttabili nei confronti dei loro compagni proletari e operai. Senza tali complessi rapporti d’interdipendenza non ci sarebbe nessuna società e di conseguenza nessun essere umano. Dobbiamo respingere i diritti umani astratti e proclamare i diritti sociali concreti; diritto ad un alloggio gratuito, diritto alla titolarità democratica dei mezzi di produzione, diritto di vivere in pace, diritto a un lavoro, diritto alla privacy, il diritto a istruzione, trasporto e assistenza sanitaria gratuiti, diritto al cibo sano e all’acqua, il diritto alla libertà di espressione.
Non dobbiamo dimenticare che la maggior parte, se non tutti, i crimini indicibili di questa guerra sono stati commessi dai cosiddetti ribelli. Non dobbiamo dimenticare le stragi di Hula, Banias, Hatlah, università di Aleppo, tra gli innumerevoli altri meno noti, meno pubblicizzati, e ora il massacro di Jaramana. Amnesty International, Human Rights Watch e altri, ne sono complici coprendo questi crimini. Dovrebbero essere chiamati a risponderne. Non solo perché Amnesty International è un’organizzazione dei diritti umani fasulla e complice dei crimini di guerra commessi contro il popolo siriano, anzi, la propaganda di guerra di Amnesty International per conto dell’imperialismo è semplicemente un corollario dell’ideologia borghese cui aderiscono tutti i gruppi dirittumanitaristi. Le attuali guerre “umanitarie”, con tanto zelo difese dai fanatici dei diritti umani, sono sintomatici della profonda crisi di civiltà. Nel 1960, il regista maoista francese Jean-Luc Godard tentò di mostrare, nel suo preveggente film da incubo Le Weekend, come l’ideologia borghese francese trasformi gli esseri umani civilizzati in cannibali assetati di sangue. Questo autore ha sentito numerosi commenti sulla stampa francese e internazionale, giustificare e spiegare il cannibalismo di alcuni terroristi siriani come reazione all’insondabile “brutalità” del “regime”. Cannibali e psicopatici sono stati trasformati nei nobili selvaggi di Montaigne. Questa è l’ideologia di una decadente società consumatrice dove certe tendenze ataviche da linciatori riemergono nel caos causato dalla lenta morte del capitalismo tecnocratico. Dobbiamo documentare crimini come il massacro di Jaramana e smascherare coloro che tentano di coprire i loro autori, non perché sono violazioni dei diritti umani, ma perché sono violazioni dell’umanità e delle reti sociali che sostengono le più significative relazioni umane. Dobbiamo difendere l’essere umano e gettare i diritti umani nella pattumiera della storia.
Gearóid Ó Colmáin è un analista politico di Parigi. Collaboratore frequente di Russia Today, Radio del Sur e Inn World Report. Il suo blog è Metrogael.
Suzanne Nossel: da segretaria di Hillary Clinton a segretaria di Amnesty International
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Danno collaterale del terrorismo sponsorizzato dalla NATO e coperto da Amnesty International
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