sabato 10 agosto 2013

L’ITALIA, UN PAESE NON PIU’ DEMOCRATICO



L’ITALIA, UN PAESE NON PIU’ DEMOCRATICO

Certo che in quest’ultimo ventennio ne abbiamo viste di tutti i colori: una passerella di personaggi grotteschi, comici, tristi e vuoti, dalle fattezze rivoltanti, avulsi da ogni più remoto barlume di dignità, buon senso e sobrietà - un’orda di figuri concentrati al mantenimento del potere e a rincorrere privilegi, interessi di casta e impunità. Una marmaglia di incompetenti e cialtroni, di servi e accattoni, di puttane e papponi che, a fronte del loro tornaconto, hanno calpestato ogni principio morale ed etico, trascinando il paese alla bancarotta e dentro un degrado di valori senza precedenti.

E’ talmente consolidata ed esplicitata la natura escrementizia di questa gentaglia, che ogni ulteriore indagine sui loro comportamenti, rischia di mortificare la verità e mistificare la realtà dei fatti.
Anche l’attenersi alle procedure giuridiche (secondo la legge) al fine di riscontrarne le responsabilità oggettive, civili e penali, producendo prove, testimonianze e attenuanti generiche, si pone a esercizio di retorica e anacronistico diritto di difesa che, di fronte all’evidenza lapalissiana dei reati e degli abusi commessi e sistematici, si traduce in un’ulteriore perdita ti tempo, tale che il paese non è più in grado di sopportare.
Solo una rivolta di popolo e relativa giustizia sommaria, ci può liberare, per sempre da questa cricca di nani malefici, di marchettari della politica e di zoccole in carriera che, in nessun modo e per alcuna ragione, intendono mollare la presa - consapevoli che l’indignazione, la rabbia e la sete di vendetta degli italiani, gabbati e cornificati da infinite promesse da sempre disattese, non li risparmierà dai termini e dalle conseguenze di una condanna senza sconti.

“Sbagliare è umano ma perseverare diabolico” Per tanto il diavolo non ha diritto ad alcuna garanzia procedurale. 

Questo non sarebbe possibile e ne tanto meno auspicabile in un paese democratico, ma l’Italia non lo è più da tempo.


Gianni Tirelli

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