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Dalla Solidarietà alla Lotta Internazionalista – A fianco della Resistenza palestinese
SECONDO CONVEGNO NAZIONALE - CANTIERE SOCIALE CAMILO CIENFUEGOS (FI)
SECONDO CONVEGNO NAZIONALE - CANTIERE SOCIALE CAMILO CIENFUEGOS (FI)
2
Ago 2013
Refusnik israeliano di nuovo condannato
L’obiettore di coscienza israeliano Eyal Yablonko è stato condannato alla prigione per la seconda volta per il suo rifiuto di servire l’esercito. Intervenite a favore di Eyal, contattando i media e scrivendo alle autorità israeliane per chiedere la sua liberazione.
Eyal Yablonko, 18 anni, di Jaffa, è arrivato lunedì 29 luglio alla base di Tal-Hashomer dove ha nuovamente dichiarato di non voler entrare nell’esercito israeliano. È stato condannato a 20 giorni di carcere da scontare nella prigione militare n. 6 di Atlit. Il suo indirizzo in prigione è: Military ID 205997406, Military Prison n.6 – Military Postal Code 01860 IDF, Israel. Fax 0097249540580.
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1
Ago 2013
Lettera aperta di Roger Waters
C'è stato qualche commento su internet, a proposito di The Wall in Belgio, al quale sento di dover dare risposta.
Un certo Alon Onfus Asif, israeliano residente in Belgio, è venuto a vedere The Wall in Belgio la scorsa settimana e, essendo un tipo dotato di acuto spirito di osservazione, ha notato una stella di David sul maiale che viene distrutto dal pubblico alla fine dello spettacolo. Dopodiché Alon ha doverosamente filmato il nostro maiale con il proprio telefonino, ha postato il video e ha avvertito il quotidiano israeliano Yediot Ahronot. Questa storia è stata prontamente ripresa dal sempre vigile Rabbino Abraham Cooper, decano del Simon Wiesenthal Center, e lo sproloquio che ne è seguito, del tutto prevedibile, si può leggere qui in inglese ed in italiano.
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31
Lug 2013
Palestina riprendere il filo della solidarietà internazionalista
Il convegno dell'8 giugno a Milano sulla Palestina ha finalmente rimesso in moto riflessioni e pratiche che più ci appartengono facendo uscire dal pantano il vero senso della solidarietà internazionalista. La giornata, infatti, è stata principalmente strutturata in un contesto di riflessione collettiva nata, appunto, dall’esigenza del superamento, da un lato, di un solidarismo umanistico spesso strumentale al sionismo e, dall’altro, dall’idea di emergenzialità che ci ha mosso solo nelle mobilitazioni periodiche dovute ai bombardamenti del terrorismo israeliano sulla popolazione civile. Riflessione che appartiene a chi ha organizzato, a chi è intervenuto direttamente al convegno e a chi comunque, anche non potendo intervenire, si è riconosciuto nella proposta di partenza.
Una proposta dialettica di apertura al confronto che mirava e mira a dare un vero sostegno al popolo palestinese attraverso un nuovo modo di agire. I tempi, d’altronde, chiedono un salto di qualità. La crisi internazionale e le varie rivolte nei paesi arabi (e non solo) impongono a tutti una maggior chiarezza nel riconoscere le posizioni sul terreno e, oltremodo, chiedono l’esaurimento di ambiguità sulle battaglie da compiere e sostenere.
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31
Lug 2013
Ex ministro ANP: non credo al rilascio dei prigionieri
“No, non sono soddisfatto”, dice aspramente Qaddura Fares, la mattina dopo che il Consiglio dei Ministri israeliano ha votato il rilascio di 104 prigionieri palestinesi, voto rimandato per ore per permettere al premier Netanyahu di convincere i dubbiosi. “Penso ci siano molti dubbi sulle procedure”, aggiunge Fares.
Il voto ha finalizzato l’invito formale del segretario di Stato Americano Kerry ai negoziatori israeliani e palestinesi per una cena a Washington lunedì scorso per il primo meeting di quello che il Dipartimento di Stato definisce “negoziati diretti”. Lo stesso Fares ha passato anni della sua vita in diverse prigioni israeliane perché membro della resistenza palestinese e di Fatah. Oggi è capo del Palestinian Prisoners’ Club di Ramallah, che fornisce sostegno ai palestinesi arrestati e detenuti dalle forze israeliane.
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