giovedì 8 agosto 2013

:: Palestina Rossa | diamo voce alla Sinistra e alla Resistenza palestinese ::

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Dalla Solidarietà alla Lotta Internazionalista – A fianco della Resistenza palestinese
SECONDO CONVEGNO NAZIONALE - CANTIERE SOCIALE CAMILO CIENFUEGOS (FI)

 
8
Ago 2013

Quando Israele accetterà gli accordi di pace?

Il nuovo round di negoziati israelo-palestinesi è stato lanciato il 19 luglio durante una conferenza stampa ad Amman alla sola presenza del segretario di Stato americano, John Kerry. Questa nuova fase è stata resa possibile perché né palestinesi né israeliani hanno indicato in pubblico i propri impegni, come lo stop alla costruzione delle colonie. I termini d’accordo tra le due parti – presi al fine di permettere il riavvio del dialogo – non sono mai stati resi pubblici.


Tuttavia un ampio segmento dell’opinione pubblica e della coalizione di governo israeliane si oppongono al dialogo. Secondo Peace Index, una ricerca mensile che monitora le tendenze dell’opinione pubblica israeliana in merito al conflitto, nel luglio 2013 il 79% degli ebrei israeliani sono pessimisti rispetto alle prospettive del dialogo. Gli israeliani mostrano una scarsa volontà di compromesso sulle questione cuore del conflitto.
In altri sondaggi, gli israeliani ostentano sostegno ad un accordo di pace basato sulla soluzione a due Stati. Quando la ricerca di Peace Index ha esaminato il contenuto di un simile accordo, tuttavia, ha osservato che la maggioranza degli ebrei israeliani si oppone al compromesso su ogni elemento fondamentale: il ritiro dai confini del 1967, l’evacuazione delle colonie, la divisione di Gerusalemme e il riconoscimento del diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi.
7
Ago 2013

Israele e l’imbarazzo pubblico

L’imbarazzo dovuto alla diplomazia israeliana è davvero non intenzionale? Sembra parte di una politica deliberata, volta a promuovere un senso di isolamento.
In un episodio della brillante serie tv danese “Borgen” (“Il Castello”), il finto primo ministro della Danimarca, Birgitte Nyborg, viaggia nell’immaginario Paese africano di Kharun. Sperando di giungere ad un accordo di pace tra le fazioni in guerra in quella guerra, corre dall’aeroporto ad una riunione con il premier locale. Ma lui non arriva. Arrabbiata, la Nyborg chiede di essere riportata all’aeroporto. Uno dei suoi ministri, Amir, che parla arabo, ci volta verso un funzionario di Kharun e dice: “Hadi fadiha”. Qui io e la mia ragazza Ruthie abbiamo riso. Fadiha! Una parola familiare! L’espressione araba per “imbarazzo” o “passo falso” è stata presa in prestito dall’ebraico e ora usata incessantemente dalla nostra cultura.
6
Ago 2013

FC Barcellona: la normalizzazione dell’occupazione

Lo scorso febbraio il Barcellona aveva annunciato l’intenzione di essere la prima squadra a giocare una partita a Tel Aviv contro una squadra mista di giocatori israeliani e palestinesi per aiutare “a costruire ponti di dialogo tra i due popoli”. Avrebbe dovuto chiamarsi “la partita della pace”, prevista per il 31 luglio 2013.

Il presidente del Barcellona FC Sandro Rosell (a destra)
insieme al presidente israeliano Shimon Peres
Appena annunciata tale intenzione, tuttavia, si è subito sollevata l’opposizione del popolo palestinese e delle organizzazioni internazionali solidali con la Palestina. Il presidente della Federazione Calcio Palestinese, Jibril Rajoub, ha accolto freddamente la proposta, affermando che era “troppo presto” per un’iniziativa di questo tipo e che “Israele non riconosce la Palestina nemmeno come entità sportiva”.
6
Ago 2013

Stiamo fermi un giro

Cari amici, per quest’anno stiamo fermi un giro: l’evento annuale di InvictaPalestina in Calabria non si farà.
Pentone 6 Agosto 2013
Da quando il centro di documentazione sulla Palestina è stato inaugurato a Pentone, in provincia di Catanzaro, ogni anno ci siamo ritrovati, nello stesso paese, per conoscere, approfondire, confrontarci, non solo sulla questione palestinese, ma anche sulla Calabria, il razzismo, le Primavere Arabe, il popolo Saharawi, il movimento no TAV, i popoli latinoamericani, l’emarginazione. Ogni anno abbiamo potuto contare su uomini e donne di buona volontà che continuiamo a ringraziare di cuore per il loro aiuto gratuito: chi ha lavorato direttamente all’organizzazione, chi ha messo a disposizione le proprie case, chi ha preparato dolci e pasti caldi per gli ospiti.
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