Un cadavere sul bagnasciuga, non preoccupatevi è solo un uomo
Due fatti di cronaca contrapposti e due percezioni diverse della morte. Sul piatto della bilancia il mancato rispetto per il decesso di un anziano pesa meno della cattura di un pesce in mare

foto dal web
Succede a Cagliari che in una calda giornata di agosto un anziano signore in vacanza nell’Isola muoia tra l’indifferenza dei bagnanti. Ne danno notizia i quotidiani locali: Roberto Guido, 85enne romano, nel suo primo giorno di mare è stato stroncato da un infarto. Inutile l’intervento dei soccorritori: per l’uomo non c’è stato niente da fare. Il cadavere, coperto da un telo bianco, è rimasto sulla spiaggia per almeno due ore, adagiato sotto l’ombrellone di un bagnante.
Intorno la più totale noncuranza. La giornata di mare è andata avanti come se niente fosse. I bambini hanno costruito e distrutto i castelli di sabbia, sul bagnasciuga si è continuato a giocare a racchettoni. Ogni tanto qualche sguardo all’inquietante telo bianco, ma niente di più.
Un evento che colpisce, soprattutto se accostato alle acerbe reazioni, scatenate da un altro fatto di cronaca la cui notizia è apparsa sul nostro sito (leggi l’articolo). Un ex operaio Alcoa, qualche giorno fa, ha avuto ‘l’ardire di uccidere’ uno squalo nel quale si era imbattuto, insieme al figlio 11enne, durante un bagno a largo della spiaggia di Porto Pino.
La notizia ha avuto grande eco a livello locale e non solo. I lettori hanno vomitato contro l’improvvisato pescatore insulti, minacce e, nei casi migliori, commenti decisamente aggressivi per il suo gesto “sconsiderato”, “immorale”, “irrispettoso della natura”. Alcuni lo hanno addirittura definito “un assassino”.
Anche il comportamento in spiaggia dei bagnanti è stato molto differente. A Porto Pino il piccolo squalo agonizzante ha destato la curiosità dei presenti: alcuni hanno voluto fare una foto ricordo con l’animale tra le mani; altri si sono allarmati temendo la presenza di un altro squalo più grande in mare. Invece, al Poetto, il cadavere del pensionato coperto da un telo è stato completamente ignorato dalle persone in spiaggia quasi fosse una borsa frigo dimenticata sotto l’ombrellone.
Sembra, dunque, che sul piatto della bilancia il mancato rispetto per una morte naturale pesi meno di un uomo che pesca un pesce in mare. Senza voler giudicare il comportamento dei bagnanti, sorprende che sia in spiaggia che sul web abbia destato maggior clamore l’immagine di un uomo con uno squaletto in mano rispetto a quella di una salma coperta da un telo con intorno una moltitudine di uomini e donne in costume da bagno e occhiali da sole.
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