martedì 29 ottobre 2013

LE TRE SOLUZIONI


LE TRE SOLUZIONI

“Il Potere economico invece di combattere i movimenti che possono creargli fastidi, semplicemente li ingloba nel suo sistema traendone anche del profitto”. Negli anni sessanta, sorse il movimento hippy, e gli appartenenti abbandonarono anche il vestire convenzionale, e iniziarono a indossare abiti coloriti e apparentemente stonati rispetto alla moda in voga in quel momento. Dopo che furono distrutti dalla Cia, con l’ausilio anche della psichiatria, che finanziò la diffusione del concetto dell’amore libero e del LSD, il loro modo di vestire fu assorbito dal sistema economico, che diede vita a una moda, e non fu più possibile distinguere un hippy da un comune cittadino attratto da quella moda”. L.G.
Circa 40 anni fa, un modello computerizzato elaborato al Massachusetts Institute of Technology, chiamato World3, avvertiva a quale destino sarebbe andata incontro la civilizzazione umana nel XXI secolo. Il libro “I limiti dello sviluppo”, uscito nel 1972, che scatenò un aspro dibattito, spiegava quei risultati: i ricercatori sostenevano che il sistema industriale globale avesse un'inerzia tale da non riuscire a correggersi in corsa, in risposta ai segnali dello stress planetario. A meno, che la crescita economica non si fosse fermata prima di raggiungere l'apice, sottolineavano gli autori, la società era destinata a passare il segno e precipitare, con miliardi di possibili vittime.
Qualsiasi cosa il Sistema finanziario, bancario, politico, industriale e mediatico ci proponga, spacciandolo per un vantaggio al cittadino, sappiate che è una solenne inculata!!
Ma come cambiare lo stato delle cose, senza una “determinazione totale” da parte di tutti? Senza consapevolezza non ci può essere determinazione, quando gli stessi padri non sanno più indicare il cammino ai propri figli.
Siamo individui monchi, alberi senza radici, disancorati da ogni oggettivo parametro di giudizio, defraudati della forza di volontà, dei personalismi e da ogni slancio rivoluzionario.
Ci siamo persi nel “Tutto è Relativo” adottato in massa ad attenuante quotidiana, disertando ogni responsabilità individuale, omologandoci ad un sistema nel quale abbiamo riposto ogni intraprendenza, capacità critica e speranza di futuro. Al punto in cui siamo, ci si prospettano tre soluzioni:
a)         Un radicale ritorno alla terra
b)         La rivoluzione armata
c)         Il suicidio
Ma se osserviamo più attentamente la nostra condizione, vediamo che, sia la prima, che la seconda opzione, sono impraticabili. Questo perché, il Sistema Bestia non ce lo permetterà mai, potendo contare sul potere politico, economico, mediatico e finanziario - sulle forze dell’ordine, sulle forze armate, e sulla sudditanza di una perversa rete di servi e ruffiani che hanno mercificato la dignità e l’onore, al prezzo di privilegi e denaro sporco. Sarebbe una carneficina!
A noi, non sono rimasti che consunti ideali e logore parole, ma per tutto ciò che serve per la “dichiarazione di guerra” e per la vittoria, siamo in “braghe di tela.”
Una sola e unica arma abbiamo a nostra disposizione: LA RINUNCIA IN TOTO AL SISTEMA! Cosa intendo! Significa spegnere la TV, la Rete, disertare ogni forma di comunicazione, ridurre i consumi all’essenziale, non dipendere da terzi, e cominciare per gradi, a sperimentare la manualità e l’autosufficienza.
Se non saremo in grado di fare questo, e al più presto, non ci resta che la terza opzione: il SUICIDIO.

E quando tutto sarà palese e noi, volenti o nolenti, ignoranti e intelligenti, dovremo per forza e necessità prendere atto di quali erano le reali finalità del Sistema Bestia e del suo piano diabolico di omologazione degli individui, a quel punto, saremo già tutti schiavi.


GJTirelli

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