giovedì 31 ottobre 2013

Movimenti per la casa a Roma, assediata Montecitorio: “Stop agli sfratti”



Movimenti per la casa a Roma, assediata Montecitorio: “Stop agli sfratti”

Dopo qualche tafferuglio con le forze dell'ordine i manifestanti hanno preso d'assedio la piazza di Montecitorio, determinati a rimanerci finché non verranno liberati i nove fermati.

Movimenti per la casa a Roma, assediata Montecitorio:
Ore 17.00 – Il sindaco Ignazio Marino ha dichiarato: “Chiedo al governo di prendere in considerazione la sospensione degli sfratti per i nuclei più fragili, quelli con anziani, bambini e disabili, fino a quando non sarà approvato il decreto legge ed entrerà effettivamente in vigore. Questo darà la possibilità ai Comuni di intervenire” . Ma è polemica. I manifestanti vedono nell'intervento di Marino un tentativo di guadagnare consenso e ricordano che fu proprio il primo cittadino, qualche settimana fa, a mettere in vendita numerosi edifici pubblici per tentare di ripianare il deficit del comune.
Ore 16.30 – I manifestanti continuano con determinazione a tenere Piazza Montecitorio. Nelle prossime ore – esattamente come accaduto dopo il 19 ottobre – verranno indette delle assemblee pubbliche alle quali tutti potranno partecipare, rilanciando proposte su come proseguire la lotta per il diritto alla casa. il governo, lo ricordiamo, ha offerto due soluzioni:  un fondo di 100 milioni di euro, per il supporto del pagamento degli affitti per i non abbienti e un altro di 40 milioni per le cosiddette “morosità incolpevoli”. Misure che la piazza ha giudicato insufficienti. Intanto la foto simbolo, quella che più di molte altre racconta il senso della giornata di oggi, è questa:
Ore 16.10 – I portavoce dei manifestanti hanno espresso la loro insoddisfazione per le misure promesse dal governo, giudicate come “piccole concessioni (sostegno all'affitto, agevolazioni, ecc) che continuano ad essere soluzioni parziali. La piazza continua ad essere determinata e resiste sotto Montecitorio fino a quando non verranno rilasciate le 9 persone in stato di fermo, presi durante le cariche in via Tritone, quando la polizia ha tentato di fermare la manifestazione che si dirigeva verso Montecitorio”. Lo riporta il sito militante Infoaut.
Il sindaco di Roma Ignazio Marino sfreccia tra le camionette della polizia in sella alla sua bicicletta.
Ore 15.50 – Alcuni deputati di Sinistra Ecologia e Libertà – tra i quali Gennaro Migliore - sono usciti e hanno dialogato con i portavoce dei manifestanti, esprimendo solidarietà alla lotta per il diritto alla casa. Intanto Matteo Parlato, giornalista di Rai News, ha twittato “uno che lavora con un gruppo parlamentare mi dice che dentro il parlamento non si curano di fuori, al massimo strumentalizzano”. Intanto è stato confermato ufficialmente che i 9 manifestanti fermati non sono stati rilasciati. La piazza li sta attendendo al grido “si parte e si torna insieme”.
Ore 15.30 – Dopo i tafferugli con le forze dell'ordine la piazza è tornata calma. Se il 19 i manifestanti avevano con sé le tende, stavolta difficilmente partirà un'acampada. Alcuni carabinieri si sono tolti i caschi. Il clima è disteso e la piazza continua a chiedere il rilascio di tutti i manifestanti fermati.
Ore 15.15 – Il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi ha annunciato che dal 1 gennaio 2014 partiranno due fondi operativi per far fronte all'emergenza abitativa. Un primo sarà da 100 milioni di euro, per il supporto del pagamento degli affitti per i non abbienti, l'altro invece verrà dotato di 40 milioni per le cosiddette “morosità incolpevoli”.
Ore 15.10 – Dopo il fitto lancio di lacrimogeni di qualche ora fa si segnala che una donna è stata ricoverata per intossicazione dai gas. Il bollettino del 118, intanto, parla di 10 persone tra dimostranti e forze dell'ordine medicati sul posto e sei trasportati in ospedale, quattro uomini delle forze dell'ordine e due donne manifestanti.
Ore 14.55 – La piazza rifiuta la divisione in “buoni e cattivi”. Dopo gli ultimi dati su disoccupazione povertà c'è molta unione e si richiede a gran voce la liberazione dei manifestanti fermati dalla polizia. Intanto, sui social network, si ironizza con quanto scritto da alcuni giornali a proposito di un  ”assalto con le uova a un blindato della polizia”. Il clima tra i manifestanti è molto buono, c'è determinazione e si vuole continuare la lotta per il diritto alla casa. Montecitorio è gremita di persone: come il 19 ottobre in piazza anche i migranti. E c'è chi ne approfitta per un pranzo al sacco (foto di Matteo Parlato).
Ore 14.45 – I deputati di Sel Airaudo e Migliore hanno reso noto che i 9 fermati sono stati rilasciati. Ai manifestanti però questa cosa non risulta… “L'assedio continuerà a oltranza”, fanno sapere. Potrebbe accadere quello che accadde dopo il 19 ottobre, quando i manifestanti – dopo essere scesi in piazza – occuparono porta pia rimanendoci per due giorni, fino cioè al deludente incontro con il ministro delle infrastrutture Lupi.
Ore 14.35 – Lo slogan della piazza è lo stesso usato in Val di Susa: “Si parte e si torna insieme”. Viene scandito ripetutamente in questi minuti.
Ore 14.25 – La situazione sembra essere tornata alla calma. La piazza chiede l'immediata liberazione di tutti e 9 i manifestanti fermati. Intanto è terminata la conferenza Stato-Regioni. La piazza di Montecitorio è pienissima.
Ore 14.10 – Viene segnalato il fitto lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell'ordine. Numerosi manifestanti hanno raccontato che i candelotti sono stati sparati anche da un elicottero, finendo per colpire quanti – nelle retrovie -non prendono parte agli scontri (anche numerose famiglie, come avvenuto il 19 ottobre). Palazzo Chigi è blindato, i manifestanti si dirigono verso piazza Venezia, poi tornano a Montecitorio. L'onorevole Saltamartini del PdL: “Là fuori ci sono facinorosi, andiamo avanti a lavorare”. Intanto si segnalano 9 fermi tra i manifestanti.
Ore 13.40 – Ferito un carabiniere. La tensione tra manifestanti e forze dell'ordine resta altissima, carabinieri e polizia hanno effettuato alcune cariche di alleggerimento sui manifestanti che premevano per passare i blocchi realizzati dagli agenti attorno ai ministeri e alla sede del governo dove si svolge la riunione sul problema casa tra Esecutivo e rappresentanti delle amministrazioni locali. I manifestanti hanno spruzzato spray urticante contro gli agenti e lanciato diversi oggetti in via del Tritone e alcuni di loro sono saliti su un blindato scatenando la reazione degli agenti con lancio di lacrimogeni e cariche in cui è rimasto lievemente ferito un carabiniere.
Tensione e scontri oggi a Roma tra manifestanti e forze dell'ordine durante il corteo dei movimenti per la casa che stanno manifestando  per il “diritto all’abitare”. Un fitto lancio di oggetti, uova, monetine e bottiglie da parte dei manifestanti all'indirizzo degli agenti in assetto antisommossa si è verificato in via del Tritone nei pressi del ministero degli Affari regionali dove vi erano numerosi agenti di polizia e carabinieri schierati a protezione del ministero. I manifestanti fermi al centro della strada infatti hanno utilizzato inoltre aste delle bandiere per colpire le forze dell'ordine schierate che hanno reagito con manganellate. I manifestanti si erano riuniti in mattinata nei pressi di Montecitorio per poi spostarsi verso Palazzo Chigi e la Galleria Sordi, bloccando il traffico automobilistico e i mezzi pubblici nella centrale via del Corso. Lo scopo ovviamente è quello di assediare i palazzi del potere in occasione dell'incontro tra Anci e Governo per definire un decreto sulle politiche abitative a livello nazionale che è in corso negli uffici in via della Stamperia.
Assaltato un blindato - La questura in una nota riferisce che “dopo aver concordato con la Digos un percorso per arrivare nei pressi di via della Stamperia, i manifestanti hanno ripetutamente tentato di sfondare i cordoni delle forze dell'ordine, in particolare in via del Corso in prossimità di via delle Muratte” e che gli agenti li hanno fermati.  Le misure di vigilanza nei pressi di Montecitorio sono state rafforzate”. A quanto si apprende la tensione resta alta e le misure di sicurezza sono state rafforzate. Alcuni manifestanti hanno assaltato un blindato delle forze dell'ordine in via del Tritone, alcuni di loro ci sono saliti sopra e le forze dell'ordine hanno cercato di farli scendere e alla loro resistenza ci sono stati degli scontri. “Se dalla Conferenza Stato-Regioni-Comuni non verrà fuori una soluzione adeguata per fermare il blocco degli sfratti e gli sgomberi, la nostra protesta non si fermerà” annunciano i manifestanti mentre altri dal megafono hanno urlato contro la polizia “Se questi qui non si spostano tra cinque minuti noi scateniamo la guerra”.


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