29 Novembre 2013 ore 16:29
Alluvione, i primi indagati: tre funzionari della Provincia di Sassari e un imprenditore
C’è anche il titolare romano dell’impresa che ha realizzato il ponte in Gallura dove sono morte tre persone, tra gli iscritti nel registro degli indagati: L’ipotesi di reato è falso per soppressione in atto pubblico

Tre funzionari della Provincia di Sassari e un imprenditore romano, titolare della ditta che ha costruito il ponte in Gallura dove sono morte tre persone, sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Tempio con l'ipotesi di reato di falso per soppressione in atto pubblico. Si tratta di due fascicoli distinti legati alle perquisizioni disposte dagli inquirenti per l'acquisizione dei verbali di collaudo di strade e ponti devastati dalla tragica alluvione del 18 novembre scorso. "Si tratta di atti dovuti per poter procedere al recupero dei documenti, utili alla ricostruzione precisa di quanto accaduto", spiega all'Ansa il sostituto procuratore Riccardo Rossi.
"A Sassari e Roma si cercavano documenti che non si trovavano, ora, dopo le perquisizioni, sono entrati in nostro possesso", conferma il magistrato precisando che la posizione dei quattro indagati "è tutta da verificare". La perquisizione a casa del costruttore romano ai Parioli, titolare della ditta "Sandro Rossi srl", è scattata questa mattina. L'impresa aveva realizzato la strada provinciale 38, che collega Olbia-Tempio, dove la notte del 18 ottobre persero la vita tre persone a causa del crollo del ponte di Monte Pinu.
Al momento non risultano iscritti nel registro degli indagati nei tre fascicoli più corposi, quelli aperti per omicidio plurimo colposo e disastro ambientale. Al momento i periti nominati dalla Procura - un geologo, un ingegnere idraulico e un urbanista - stanno completando la mappatura del territorio per accertare le cause idrogeologiche e ingegneristiche del disastro. Ieri il vertice tra consulenti e magistrati per far imboccare alle indagine una pista precisa. "Da un punto di vista metereologico - sottolinea il pm Rossi - l'evento di Olbia non sarebbe stato di entità rilevantissima tale da spiegare la portata del distratto registrato in città". |
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