L’Europa chiede alla Grecia di tagliare i costi della Chiesa. E in Italia?
novembre 7, 2013 - Intrighi Economia, politica - Tagged: arcivescovo, chiesa, chiesa cattolica, concordato, i costi della chiesa, petizione, religione - no comments
Ascolta In Grecia la religione cristiana ortodossa è tradizionalmente maggioritaria e ciò è sancito persino nella Costituzione, che cita anche la Santissima Trinità. La Chiesa ortodossa ha una una forte influenza e viene sostenuta dallo Stato, tanto che gli stipendi del clero sono pagati con soldi pubblici. Anche ora che una pesante crisi che colpisce il paese. Fino a quando? Forse ancora per poco. Un intervento delle istituzioni internazionali potrebbe infatti portare a un draconiano intervento sui privilegi garanti alla confessione ortodossa. La Banca centrale europea, la Commissione Ue e il Fondo monetario internazionale, gli stessi organismi che già hanno imposto alla Grecia sostanziosi tagli alla spesa pubblica, hanno chiesto che anche il contributo annuo alla Chiesa ortodossa sia ridotto, per l’importo di 200 milioni di euro. L’arcivescovo di Atene, Ieronimos, ha dipinto la situazione della Chiesa ortodossa come “tragica” dal punto di vista finanziario. Durante il sinodo ha fatto sapere che sarà avviato un programma di tre anni per ridurre il suo deficit e potersi dunque rendere autonoma dal finanziamento statale, nel caso venisse abolito a seguito di riforme costituzionali. Che i più, stante lo stato delle casse pubbliche, ritengono probabili. Speriamo che anche per l’Italia arrivi l’invito a tagliare i costi della Chiesa, che ammontano ad almeno sei miliardi di euro l’anno. E speriamo che ciò accada prima di arrivare al punto in cui è arrivata alla Grecia, ormai in crisi profondissima e costretta a rinunciare anche a servizi essenziali. Invitiamo soci e simpatizzanti a scrivere ai giornali e alle istituzioni per porre l’attenzione sulla necessità di ridurre la spesa pubblica a favore della Chiesa, che grava sulle tasche di tutti i cittadini. E per sensibilizzare l’opinione pubblica invitiamo anche a firmare e diffondere la petizione chiedere al Parlamento l’abolizione del Concordato, che garantisce alla Chiesa cattolica in Italia una posizione di assoluto privilegio e lauti finanziamenti. Soprattutto, non dimenticate la Banca Centrale Europea, la Commissione Ue e il Fondo Monetario Internazionale: sono intervenuti in Grecia, perché non dovrebbero farlo in Italia? La redazione Contenuti correlati: Deputati e Senatori: Aboliamo il Concordato Crisi: tensione governo-Chiesa per tagli stipendi dei preti Dopo pressioni della troika per ridurre la spesa pubblica
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