martedì 5 novembre 2013

L’IMPRENDITORIA – LA PIU’ POTENTE DI TUTTE LE MAFIE


L’IMPRENDITORIA – LA PIU’ POTENTE DI TUTTE LE MAFIE

Le democrazie confessionali liberiste hanno fatto di ogni cosa un business, che sia di natura materiale, economica, sessuale, psicologica, morale, religiosa, sentimentale o ambientale - un piano demoniaco che in pochi decenni è stato in grado di trasfigurare il mondo tutto in un macabro paese dei balocchi progettato da Satana in persona e funzionale alla soddisfazione di ogni perversione. Una cloaca maleodorante, i cui miasmi soporiferi hanno avvolto le società dei consumi dentro un torpore narcotizzante, e sollevando gli individui da ogni responsabilità, da ogni personalismo, e dalla capacità di decidere e di scegliere per il meglio.
Tutto questo è stato reso possibile, prevaricando ogni regola, principio, morale e comune buon senso.
Ma come siamo arrivati a tutto questo? Il meccanismo è semplice!
Parte tutto dall’industrializzazione tecnologica e dall’imprenditoria, che in questo ultimo mezzo secolo si è avvalsa delle moderne scoperte e dei brevetti di quel branco di scienziati e ricercatori profanatori (in seguito assoldati e foraggiati dal potere economico), per mettere a punto le loro bizzarre e seducenti scoperte e invenzioni.
Il terreno di coltura in virtù del quale il ceppo responsabile dell’infezione ha espresso al meglio e al massimo tutta la sua virulenza, va ascritto a questa classe di moderni imprenditori/untori, partoriti dagli umori fetidi della borghesia industriale, incolta, rozza e cafona, che ha inteso riscattare attraverso il potere, la sua origine zotica, da sempre subalterna alla cultura, all’arte e all’intelligenza e che caratterizzava l’illuminata borghesia di un tempo.
E’ la rivalsa dei furbetti, dei reietti, da sempre confinati ai margini della storia e che oggi, sulla smoderatezza e il commercio di beni futili e superflui, cercano un riscatto alla loro atavica condizione di coltivata ignoranza.

Si, i veri colpevoli sono proprio loro che, oggi, detengono i vertici della politica, della finanza e della criminalità organizzata.
Per tanto la politica ha smesso di esistere da parecchio tempo, surclassata dalla holding del potere “Economico Criminale Confessionale”, con il quale spartisce privilegi, benefici e perversioni, in una sorta di moderno sincretismo dai tratti mefistofelici.
Questa brutta cricca poi, condivide con la criminalità organizzata parecchie affinità, anche se la pratica a delinquere è diversa e ben celata dietro ambigui e ingannevoli travestimenti di facciata.

Il Sistema Economico è oggi il paradigma di quel cancro maligno che ha devastato le società, fagocitando la politica al suo interno dopo averla asservita ai suoi interessi, e assoldato la criminalità organizzata, delegandola all’espletamento del “lavoro sporco”.
Le sottintese e retoriche eccezioni del caso, confermano del resto, la regola di certi comportamenti, assunti sempre di più a pratiche relazionali e di reciproco scambio di favori.

Ergo, sia la politica che la criminalità organizzata, agiscono per conto dell’imprenditoria; l’una legiferando e l’altra, intimidendo, ricattando e in fine, sparando.

Vorrei pertanto fare presente all'opinione pubblica e a quel branco di giornalisti merdosi (giusto per capirci), che non é la criminalità organizzata, che si diverte la notte ha sottrarre all’industria i rifiuti e scorie tossiche, radioattivi e cancerogeni per poi disperderli sul territorio e nelle acque, ma è, la stessa industria ad avvalersi della criminalità (ultimo anello della catena), per l’espletamento di una tale funzione.
Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta, non sono che l'estremo prolungamento di quella convergenza affaristica fra politica e imprenditoria, che sulla sistematica corruzione, ottengono i favori della criminalità.
Pertanto, la vera organizzazione criminale, la più potente di tutte le mafie, si nasconde nell'imprenditoria italiana. Una vera associazione per delinquere con tanto di giornalisti e politici a libro paga, impegnati in un’opera di depistaggio (unica nella storia di una democrazia) al fine di fare convergere le colpe di quello sterminio perpetrato nei confronti del territorio campano e dei suoi figli, sulla Camorra – sottraendosi in questo modo da ogni oggettiva colpa, e responsabilità!

Oggi, la logica del profitto ha sovvertito ogni valore, principio e regola, mentre l’appartenenza politica e l’ideologia hanno mutato la loro originaria funzione e natura, degenerando in quella di consorterie, corporazioni e società segrete, eversive e criminali.
Oh mio Dio.. aiutaci tu!!!


Gianni Tirelli

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