IL SISTEMA DEL “GHE PENSI MI”
Se il branco di asini ammaestrati del mondo
occidentale non acquistasse sistematicamente tutto ciò che i mezzi di
comunicazione propagandano a “tambur battente” condizionandone la scelta, le
televisioni (venendo meno gli introiti relativi, alla messa in onda degli
spot), farebbero a gara per eccellere in programmi di qualità. I cittadini
consumatori, dal canto loro, oltre a risparmiare, a non produrre spazzatura, e
a guardarsi la salute, comincerebbero a sviluppare una coscienza critica,
assumendosi la responsabilità di tutte quelle scelte che, un tempo, avevano
delegato al Sistema Potere, sottraendosi da ogni incombenza e rivendicazione.
I guadagni vergognosi di conduttori, parolai
e calciatori, precipiterebbero ai minimi di sempre, il doping sparirebbe dallo
sport, e le industrie, si vedrebbero costrette a competere esclusivamente sulla
bontà e
il prezzo dei loro prodotti, essendo (come nel passato) il solo
strumento di valutazione, in grado di premiare il prodotto migliore. E tutti
vissero felici e contenti!
La civiltà delle illusioni ci propina spot di
ogni tipo: tecnologici, culinari, culturali, sociali, merdali. Ognuno sceglie
lo spot che più gli è congegnale, e tutti, quello più visto. La concorrenza,
non più basata sulla qualità e il prezzo del prodotto, ma sul numero di spot in
onda, inevitabilmente produce stressanti accelerazioni per recuperare il
terreno perduto, violentando e cancerizzando i naturali tempi di formazione ed
evoluzione dei beni.
Il Sistema del Grande Distributore impostore,
ci vende merda in scatola, reclamizzandola con falsi slogan, inneggianti
all’originalità, alla cura e all’amore con cui, questi prodotti, sono stati
pensati e resi tali.
L’Impero Industriale Pagano, si muove
esattamente come un carcinoma all’interno del corpo di un uomo e, più
esattamente, localizzato nella zona del cervello.
I parolai della tv ostentano false
preoccupazioni nei confronti dei reali bisogni e delle ormai evidenti infezioni
purulente che, come vulcani, eruttano dolore e morte su tutta l’epidermide
sociale. “Dovremmo fare” - dicono – “bisognerebbe investire, ricercare,
sviluppare, crescere!!!”
Ognuno recita al meglio il proprio show, in
attesa di consensi, sperando in quell’indice di ascolto che gli garantisca,
credibilità e denaro.
Ma l’indice di ascolto non fa diventare bello
un programma, ma ci dice in maniera eloquente, dentro quale livello di ottusità
versi la cittadinanza. E questo vale anche per i partiti, che sulla base del
numero di elettori che li sostengono, possiamo trarne la medesima conclusione.
E questa regola, vale ancora di più per i prodotti e beni pubblicizzati dai
mezzi di comunicazione dove, la loro qualità, peggiora in misura inversamente
proporzionale al numero di acquirenti che lo consumano.
Ci parlano di aiuti al terzo mondo, e poi lo
rimpinzano di scorie e rifiuti industriali di ogni genere e materia. Si
inventano leggi, legislazioni fantastiche contro la violenza sessuale, e poi ci
propinano ogni sorta della peggiore pornografia a tutte le ore, farcita in
tutti i modi. Tutto questo nel nome della libertà!! La licenza non è libertà!
L’Impero ha imbottito le società di droga e
parallelamente promuove leggi contro la stessa. La coscienza è così riscattata.
L’Impero divulga la pornografia e si contende l’ora di religione - si stupisce
delle violenze sessuali, e arma crociate contro case di tolleranza. La
coscienza è riscattata.
La Chiesa tace, il papa parla di solidarietà,
di diritti e d’amore universale - nessuno capisce, tutti ritornano nelle chiese,
e si prega la speranza. Il vaticano sta pensando di preparare un grosso spot,
per vendere più facilmente le sue sante croci.
Dov’è l’azione? I fatti si consumano in
intenzioni che si dissolvono con la prima luce dell’alba.
GJTirelli
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