MODERNITA? NO, GRAZIE!
“Lo squilibrio di vivere è il prezzo di chi
ha perso la consapevolezza di se e del mondo”.
Tutto ciò che il mercato liberista oggi
produce, mascherandolo da scienza, conoscenza e informazione, in realtà ha
l’intento (solo illusorio) di volere azzerare quel processo logico che si
frappone fra il desiderio sessuale e la sua soddisfazione pratica. E mentre il
desiderio monta, alimentato da uno stuolo di baldracche in vetrina, l’uccello
s’ammoscia!!
E quella che, oggi, con una truffa lessicale
e per una questione di decenza, abbiamo preferito definire “modernità”, non è
l’espressione di una volontà comune volta al bene sociale, alla qualità della
vita e ad un futuro migliore, ma è l’effetto collaterale grave di tutti
quei
comportamenti criminogeni perpetrati dal potere politico, economico/finanziario
e mediatico, finalizzati all’interesse particolare e alla soddisfazione di ogni
vizio e perversione.
Per tutto questo “la modernità” si ascrive a
un’immensa cloaca, maleodorante - un mare di merda così grande da non scorgerne
i confini. Una merda con la quale ci alimentiamo ogni santo giorno senza batter
ciglio, e che partecipiamo a produrre come vermi aggrovigliati l’un l’altro
dentro questa fogna in cui è trasfigurata la nostra vita.
Le granitiche dighe dell’etica, un tempo
deputate a monitorare e contenere le degenerazioni dei comportamenti umani,
oggi si sono sbriciolate sotto l’imponente pressione prodotta dalla Bestia
liberista, svuotando così l’individuo della consapevolezza, di ogni punto di
riferimento e senso di colpa. E’ in questo modo che il relativismo ha trovato
la strada spianata per dare forma al suo progetto di omologazione e schiavitù –
stravolgendo le scale di valori, mortificando il comune buon senso e mitizzando
l’eccezione. L’impostura si è fatta pratica comportamentale, e la licenza è
trasfigurata in libertà, e la contraffazione in verità.
In quest’epoca moderna caratterizzata da
un’idolatria di quart’ordine, dove si mitizzano star della musica, calciatori,
piloti, attori, politici nani, zoccole e imprenditori inquinatori, il concetto
di “divino” è stato per sempre
cancellato da ogni azione umana, sentimento ed emozione. Una portata di fuoco
diseducatrice e mistificatrice, che il Sistema Bestia ha messo in atto per
mercificare (senza più alcun ostacolo di natura etica e morale) la sua effimera
e immonda mercanzia.
Oggi non c’è più trippa per gatti! Il lavoro
non paga e, quel che è peggio, ci abbruttisce e ci incattivisce, rendendoci
refrattari ai bisogni degli altri e, sempre più vulnerabili, al dolore e alla
malattia.
Meglio restare chiusi in casa, fermi,
immobili, nella trepidante attesa della grande implosione del Sistema. Così,
non c’è più niente da comprare, da consumare, niente su cui investire, niente
da dire, in cui credere e in cui sperare. Quale politica, quali manovre, quali
beni di rifugio!! Sviluppo,
crescita, ricerca, sono le parole vuote di un ritornello dissonante e
fastidioso che gli stessi autori non hanno più il coraggio di intonare.
Il Sistema è saturo; bloccato. Ogni tentativo
di rianimarlo, immettendo sul mercato nuovi beni e prodotti, non fa che
peggiorare il suo stato. Sarebbe come se un medico, per curare una pericolosa
indigestione, costringesse il suo paziente ad una solenne abbuffata.
Perché le cose cambino per il meglio,
l’umanità deve risalire velocemente la china di questo baratro, e finalmente
“con i piedi per terra”, recuperare i valori etici, i principi e i parametri
imperituri che, da sempre, hanno contraddistinto l’essere umano.
In verità vi dico, che presto gli uomini
comprenderanno l'inutilità di questa vita frenetica, insulsa e deprimente,
scandita da un consumismo becero e omologante, per capire che, in fondo, ciò
che veramente desideravano, si limitava alla soddisfazione dei loro più
naturali bisogni fisiologici.
GJTirelli
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