NON ESISTO MA CI SONO
Il pianeta Terra è un grande “laboratorio” dove qualcuno o qualcosa ha voluto testare, sperimentare l’impianto etico che regola l’universo, su forme di vita dotate di una coscienza e di un libero arbitrio. Il fiasco è stato totale!!!
Una cosa infinitamente piccola è invisibile all’occhio umano o a un telescopio atomico, allo stesso modo di un’altra infinitamente grande. Nell’infinito, il concetto di “grande” e di “piccolo” non esiste. E’ diverso e relativo dal punto da cui osserviamo quella cosa.
Se ci determiniamo su un punto qualsiasi di una retta infinita (sapendo a priori che ogni punto di una retta infinita corrisponde all’esatta metà della stessa) saremo infinitamente più grandi di altre forme infinitamente più piccole, ma infinitamente più piccoli di altre forme infinitamente più grandi.
Ci sono interrogativi che non contemplano risposte, essendo le domande non pertinenti.
Se avessimo la certezza che l’uovo sia apparso prima della gallina, che la creazione abbia anticipato l’evoluzione, e il giorno la notte, o diversamente avessimo la certezza dell’esatto contrario, nulla cambierebbe della nostra vita. Tutto esiste in virtù del fatto che nulla è mai esistito.
Pertanto, noi siamo la domanda che ci poniamo e la risposta che non abbiamo. Per questo siamo.
Qualsiasi forma di vita nell’universo (dalla più grande alla più piccola), che decida di andare a sinistra invece che a destra, o viceversa, formula un pensiero logico. Questo conferma l’esistenza di una coscienza, di un’anima, di un cuore e di uno spirito, e quindi la capacità di potere decidere arbitrariamente e liberamente.
L’istinto appartiene alla sfera dello spirito di autoconservazione, alla capacità di adattamento; qualità ancora presenti nelle varie specie animali, ma del tutto estinte nell’uomo. L’intelligenza, è l’accelerazione di abilità psichiche e mentali che permettono ad un soggetto di arrivare al nocciolo della questione (alla soluzione) senza dovere passare attraverso l’iter e le logiche di un ragionamento complesso, complicato, caotico, che di regola appartiene alle menti preconcette, che usano se stesse a parametro di ogni cosa. L’intelligenza, è la via più breve fra due punti; una qualità ancora presente in molte specie animali, ma del tutto estinta nell’uomo.
Oggi gli scienziati ci fanno sapere con evidente soddisfazione, che l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante. In maniera diametralmente opposta e inversamente proporzionale, quella umana si è ridotta ad un libretto di istruzioni che il Sistema ci ha dato in dote al momento della nostra venuta al mondo – e che noi interpretiamo alla lettera in ogni suo punto e comma.
Il frenetico adoperarsi di api e formiche, nel loro instancabile e incessante andirivieni strutturato da regole ferree e codici etici, è l’espressione di una volontà e di un’intelligenza superiore che attingono la loro energia nel sentimento della passione etica.
Ci hanno voluto fare credere che la terra sia rotonda, che gira su se stessa e intorno al sole, che l’uomo è munito di intelligenza mentre gli animali seguono l’istinto; che deriviamo dalle scimmie (primati) e che la vita nel suo complesso abbia avuto inizio qualche miliardo di anni fa, dalle profondità degli oceani; e amenità del genere.
Perché mai io dovei crederci, e quali vantaggi ne avrei sposando tali tesi?
A volte penso, che ciò che io ritengo la mia vita, non sia che un sogno; un mio sogno o il sogno di un altro – L’universo, il cosmo, che noi riteniamo immenso e insondabile, potrebbe benissimo essere (in forma infinitesimale) lo spazio contenuto in una cellula di un corpo infinamente grande, e che la morte altro non è che la semente della vita, e che tutte le domande che mi pongo e che altri si pongono, non siano che un mezzo per produrre una particolare energia a beneficio di altre entità.
Ma di tutto questo non mi importa un fico secco! Ciò che diversamente so di certo, è il fatto di rendermi conto di essere, di avere una coscienza, di provare gioia e dolore, amore e odio, compassione e sdegno, e tanto mi basta per affermare la mia unicità. Dove, e in quale dimensione, spazio o universo io sia colocato, mi è del tutto indifferente. Lo stesso Dio non lo sa, essendo Lui la somma di ogni coscienza, e la volontà che sublima ogni desiderio, speranza e salvezza.
E se non vuoi morire perché ne hai timore, basta non credere alla morte. Per fare questo devi liberare la tua vita da ogni paura e interrogativo – anche il più insignificante.
GJTirelli
Nessun commento:
Posta un commento