IL SISTEMA E’ UN MOTORE GRIPPATO E
SBIELLATO
Tutto questo incessante proliferare
di beni di ogni tipo, specie e natura, che il Sistema Liberista immette senza
sosta sul mercato, è la conferma inopinabile e inconfutabile della loro totale
inutilità. Se uno solo di questi beni producesse dei reali, concreti, efficaci
vantaggi e benefici alle richieste di aiuto della comunità, renderebbe inutile
e superflua la produzione di tutti gli altri e decadrebbe seduta stante il
concetto di “libera concorrenza”. Una libertà che nega l’originale significato
etimologico di diritto, ma si ascrive a strumento di raggiro a fine estorsivo e
rinnega ogni forma di autentica civiltà e di società.
La “libera concorrenza”,
è quel diabolico meccanismo di mercato che ci da la possibilità di scegliere
fra una larga gamma di beni e prodotti del tutto identici, ben sapendo che il
loro livello di qualità e pericolosità, è già ben oltre la soglia della
sicurezza sociale. E’ la concorrenza, ciò che oggi dirime la loro
commercializzazione e l’acquisto, accomunati dall’intrinseca potenzialità di
danneggiare con certezza matematica il consumatore.
Con i mezzi di comunicazione e di
interazione mediatica sempre più invasivi, il Liberismo da il meglio di se
nell’esibire la sua vera indole necrofila e scopo finale. La qualità, la
naturalezza e i principi nutritivi delle materie prime, sono stati
incredibilmente rimossi e sostituiti da elementi chimici di natura sintetica e
cancerogena e di seguito commercializzati a tambur battente attraverso un’opera
di propaganda mistificatrice che induce al loro acquisto, esclusivamente sulla
base della visibilità che il prodotto ottiene, in maniera direttamente
proporzionale al numero di Spot che lo pubblicizzano. Una concorrenza di quanto
di peggio ci sia in circolazione, che non si attiene più a criteri di
eccellenza ascrivibili a un atteggiamento di stampo etico/deontologico del
produttore, ma che gioca sull’assenza di qui parametri di riferimento oggettivo
e comparativo, necessari, in mancanza dei quali il consumatore non è più in
grado di riconoscere le reali qualità e caratteristiche del bene.
Dovremmo dunque chiederci (giusto
per fare qualche esempio) del perché esistano così tanti tipi di farmaci contro
il mal di testa, il bruciore di stomaco, i dolori articolari, e diete, beveroni
magici, lassativi, detergenti, ecc.. ecc.., quando ne basterebbe uno solo per
ogni necessità, funzionante, così da sbaragliare per sempre dal mercato tutti
gli altri. Se questo accadesse, per Liberismo Sistema sarebbe la fine.
Ergo, un prodotto valido ed
efficiente che rispetti i presupposti etici, non rientra nelle logiche della
concorrenza, diversamente da tutti gli altri di mera natura commerciale,
indotti all’acquisto dall’antagonismo e dalla competizione mediatica; un sofisticato
e plateale imbroglio, supportato da slogan pervasivi, a garanzia di un
ipotetico prestigioso marchio di fabbrica.
Un buon 90% della nostra economia e
relativa occupazione è sopravvissuta fino a oggi, proprio in virtù quel
perverso meccanismo che basa la sua sopravvivenza sul commercio sistematico di
beni effimeri, inutili e per lo più dannosi.
Oggi la gente riduce i suoi bisogni
all’essenziale. E non solo per motivi di risparmio, ma perché è finalmente
consapevole di quanto insensato sia tutto questo consumismo selvaggio e senza
regole, causa di disparità sociale e deriva morale – un meccanismo di
auto/distruzione.
Produrre e consumare cose inutili e nocive, per tenere in
piedi questo Sistema di aria fritta, si pone a paradigma di un’umanità miserabile,
svuotata di ogni suo vero contenuto etico, e motivo di esistere.
Passeremo alla storia come “la civiltà
degli imbecilli” per essere ridicolizzati e sfottuti nei secoli e i secoli a
venire.
L’occupazione derivante da un lavoro che si basa sulla produzione di
beni effimeri e voluttuari, è precaria per definizione. Esaurito l’effetto
della carica propagandistica ingannevole, che codificava questi beni come utili
e necessari (sinonimo di progresso e di benessere), i consumatori si asterranno
dall’acquistarli anteponendo, per priorità, quelli essenziali e primari. E
questo è ciò che sta accadendo!
Questo meccanismo perverso che da quasi
mezzo secolo è stato in grado di raggirare il buon senso dei cittadini
alterandone la consapevolezza, oggi si è bloccato, inceppato – è grippato!
La
gente comune che è stata costretta dalla “Crisi” ha ridimensionare
drasticamente il suo tenore di vita riducendo tutto all’essenziale, ha
finalmente, forzatamente compreso (anche se fuori tempo massimo), che tutta
quella lunga lista di beni, che un tempo acquistava sulla spinta di falsi
bisogni indotti dal plagio mediatico, in realtà non sono di alcuna utilità e
ben lontani dal produrre felicità.
E’ tempo di fare di necessità virtù –
imbracciare la zappa e cominciare a faticare!
Un’occupazione sicura, salutare e
onorevole.
GJTirelli
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