martedì 29 luglio 2014

IL SISTEMA E’ UN MOTORE GRIPPATO E SBIELLATO...GJTirelli


IL SISTEMA E’ UN MOTORE GRIPPATO E SBIELLATO

Tutto questo incessante proliferare di beni di ogni tipo, specie e natura, che il Sistema Liberista immette senza sosta sul mercato, è la conferma inopinabile e inconfutabile della loro totale inutilità. Se uno solo di questi beni producesse dei reali, concreti, efficaci vantaggi e benefici alle richieste di aiuto della comunità, renderebbe inutile e superflua la produzione di tutti gli altri e decadrebbe seduta stante il concetto di “libera concorrenza”. Una libertà che nega l’originale significato etimologico di diritto, ma si ascrive a strumento di raggiro a fine estorsivo e rinnega ogni forma di autentica civiltà e di società.
La “libera concorrenza”, è quel diabolico meccanismo di mercato che ci da la possibilità di scegliere fra una larga gamma di beni e prodotti del tutto identici, ben sapendo che il loro livello di qualità e pericolosità, è già ben oltre la soglia della sicurezza sociale. E’ la concorrenza, ciò che oggi dirime la loro commercializzazione e l’acquisto, accomunati dall’intrinseca potenzialità di danneggiare con certezza matematica il consumatore.
Con i mezzi di comunicazione e di interazione mediatica sempre più invasivi, il Liberismo da il meglio di se nell’esibire la sua vera indole necrofila e scopo finale. La qualità, la naturalezza e i principi nutritivi delle materie prime, sono stati incredibilmente rimossi e sostituiti da elementi chimici di natura sintetica e cancerogena e di seguito commercializzati a tambur battente attraverso un’opera di propaganda mistificatrice che induce al loro acquisto, esclusivamente sulla base della visibilità che il prodotto ottiene, in maniera direttamente proporzionale al numero di Spot che lo pubblicizzano. Una concorrenza di quanto di peggio ci sia in circolazione, che non si attiene più a criteri di eccellenza ascrivibili a un atteggiamento di stampo etico/deontologico del produttore, ma che gioca sull’assenza di qui parametri di riferimento oggettivo e comparativo, necessari, in mancanza dei quali il consumatore non è più in grado di riconoscere le reali qualità e caratteristiche del bene.
Dovremmo dunque chiederci (giusto per fare qualche esempio) del perché esistano così tanti tipi di farmaci contro il mal di testa, il bruciore di stomaco, i dolori articolari, e diete, beveroni magici, lassativi, detergenti, ecc.. ecc.., quando ne basterebbe uno solo per ogni necessità, funzionante, così da sbaragliare per sempre dal mercato tutti gli altri. Se questo accadesse, per Liberismo Sistema sarebbe la fine.
Ergo, un prodotto valido ed efficiente che rispetti i presupposti etici, non rientra nelle logiche della concorrenza, diversamente da tutti gli altri di mera natura commerciale, indotti all’acquisto dall’antagonismo e dalla competizione mediatica; un sofisticato e plateale imbroglio, supportato da slogan pervasivi, a garanzia di un ipotetico prestigioso marchio di fabbrica.
Un buon 90% della nostra economia e relativa occupazione è sopravvissuta fino a oggi, proprio in virtù quel perverso meccanismo che basa la sua sopravvivenza sul commercio sistematico di beni effimeri, inutili e per lo più dannosi.


Oggi la gente riduce i suoi bisogni all’essenziale. E non solo per motivi di risparmio, ma perché è finalmente consapevole di quanto insensato sia tutto questo consumismo selvaggio e senza regole, causa di disparità sociale e deriva morale – un meccanismo di auto/distruzione.
Produrre e consumare cose inutili e nocive, per tenere in piedi questo Sistema di aria fritta, si pone a paradigma di un’umanità miserabile, svuotata di ogni suo vero contenuto etico, e motivo di esistere.
Passeremo alla storia come “la civiltà degli imbecilli” per essere ridicolizzati e sfottuti nei secoli e i secoli a venire.
L’occupazione derivante da un lavoro che si basa sulla produzione di beni effimeri e voluttuari, è precaria per definizione. Esaurito l’effetto della carica propagandistica ingannevole, che codificava questi beni come utili e necessari (sinonimo di progresso e di benessere), i consumatori si asterranno dall’acquistarli anteponendo, per priorità, quelli essenziali e primari. E questo è ciò che sta accadendo!

Questo meccanismo perverso che da quasi mezzo secolo è stato in grado di raggirare il buon senso dei cittadini alterandone la consapevolezza, oggi si è bloccato, inceppato – è grippato!
La gente comune che è stata costretta dalla “Crisi” ha ridimensionare drasticamente il suo tenore di vita riducendo tutto all’essenziale, ha finalmente, forzatamente compreso (anche se fuori tempo massimo), che tutta quella lunga lista di beni, che un tempo acquistava sulla spinta di falsi bisogni indotti dal plagio mediatico, in realtà non sono di alcuna utilità e ben lontani dal produrre felicità.
E’ tempo di fare di necessità virtù – imbracciare la zappa e cominciare a faticare!
Un’occupazione sicura, salutare e onorevole.


GJTirelli

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