IL SISTEMA ECONOMICO IL GRANDE CORRUTTORE
Le democrazie confessionali liberiste hanno fatto di ogni
cosa un business, che sia di natura materiale, economica, sessuale,
psicologica, morale, religiosa, sentimentale o ambientale.
Un piano demoniaco
che in pochi decenni è stato in grado di trasfigurare il mondo tutto in un
macabro paese dei balocchi progettato da Satana in persona e funzionale alla
soddisfazione di ogni perversione. Una cloaca maleodorante, i cui miasmi
soporiferi hanno avvolto le società dei consumi dentro un torpore
narcotizzante, deresponsabilizzando gli individui, da ogni personalismo e dalla
capacità di decidere e di scegliere per il meglio.
Tutto questo è stato reso possibile, prevaricando ogni
regola, principio, morale e comune buon senso.
Come siamo arrivati a tutto questo?
Il meccanismo è semplice! Parte tutto
dall’industrializzazione tecnologica e dall’imprenditoria che, in questo ultimo
mezzo secolo si è avvalsa delle moderne scoperte e dei brevetti di quel branco
di scienziati e ricercatori profanatori, in seguito assoldati e foraggiati dal
potere economico, per mettere a punto le loro bizzarre e seducenti scoperte.
Il terreno di coltura in virtù del quale il ceppo
responsabile dell’infezione ha espresso al meglio e al massimo, tutta la sua
virulenza, va ascritto a questa moderna classe imprenditoriale, partorita dagli
umori fetidi della borghesia industriale, incolta e cafona, che ha inteso
riscattare attraverso il potere, la sua origine zotica, da sempre subalterna
alla cultura, all’arte e all’intelligenza, valori che caratterizzavano
l’illuminata borghesia di un tempo passato.
E’ la rivalsa dei furbetti, dei reietti, da sempre
confinati ai margini della storia e che, oggi, sulla smoderatezza e il
commercio di beni futili e superflui, cercano un riscatto alla loro atavica
condizione di coltivata ignoranza.
Si, i veri colpevoli sono proprio loro, loro che oggi
detengono i vertici della politica, della finanza e della criminalità
organizzata.
La politica ha smesso di esistere da parecchio tempo,
surclassata dalla holding del potere “Economico Criminale Confessionale”, con
il quale spartisce privilegi, benefici e perversioni, in una sorta di moderno
sincretismo dai tratti mefistofelici.
Il Sistema Economico è oggi il paradigma di quel cancro
maligno che ha devastato le società, fagocitando la politica al suo interno
dopo averla asservita ai suoi interessi, e assoldato la criminalità
organizzata, delegandola all’espletamento del “lavoro sporco”.
Le sottintese e
retoriche eccezioni del caso, confermano del resto, la regola di certi
comportamenti, assunti sempre di più a pratiche relazionali e a reciproco
scambio di favori.
Questa brutta cricca poi, condivide con la criminalità
organizzata parecchie affinità, anche se la pratica a delinquere è diversa e
ben celata dietro ambigui e ingannevoli travestimenti di facciata.
L’idea malsana di delegare le sorti dei paesi a potenti
“commercianti” (legati a doppio nodo con i profitti e gli interessi di una
fitta rete di faccendieri senza scrupoli) e alla criminalità organizzata, è
indicativo del livello di approssimazione, capacità a discernere e di
consapevolezza in cui versano le società occidentali e i cittadini tutti.
Ergo,
sia la politica che la criminalità organizzata, agiscono per conto dell’imprenditoria;
l’una legiferando e l’altra, intimidendo, ricattando e in fine, sparando.
Vorrei fare presente (giusto per capirci), che non é la
criminalità organizzata, la notte ha sottrarre all’industria i rifiuti
pericolosi, radioattivi e mortali, per poi disperderli sul territorio e nelle
acque, ma é la stessa industria ad avvalersi della criminalità (ultimo anello
della catena), per l’espletamento di una tale funzione.
Mafia, Camorra e
‘Ndrangheta, non sono che un prolungamento del “Potere Economico” che sulla
sistematica corruzione, ottiene i favori della politica e della criminalità.
Questo accade perché la politica non ha più alcun potere
– oggi, non é che un marchio, un logo, svuotato dal suo reale contenuto e in
seguito mercificato al pari di un qualunque prodotto da banco dall’intrinseca
potenzialità a concorrere sul mercato – di seguito assorbita e fagocitata dal
malaffare imperante, a fronte di privilegi, poltrone, prostituzione e denaro
sporco.
La logica del profitto ha sovvertito ogni valore,
principio e regola, mentre l’appartenenza politica e l’ideologia hanno mutato
la loro originaria funzione e natura, degenerando in quella di consorterie,
corporazioni e società segrete, eversive e criminali.
Un altro dato caratteriale che contraddistingue questa
“gang” e per affinità la accomuna alla criminalità organizzata, è l’omertà.
Come all’interno di un clan mafioso, sono soggetti ad un codice d’onore che
devono applicare alla lettera, pena l’estromissione, il totale isolamento ed
altro ancora!
Tutto questo, chiaramente, si riflette sul paese civile, dove la
parte marcia della società si allinea al potere, emulandone i comportamenti e
aggravandone così la condizione generale.
Come priorità assoluta dunque, ci vuole una legge che
vieti categoricamente a questi personaggi di approdare nel nostro parlamento;
un’orda di faccendieri pronti a mercificare la dignità e ben lontani dall’idea
di bene comune e stato di diritto.
Sarebbe quindi più opportuno, scegliere i
parlamentari e i rappresentanti politici, sorteggiandoli fra tutti gli
individui, della popolazione. Rischieremmo molto meno e, il caso, sarebbe il
solo e unico responsabile.
Un’idea avveniristica poi (e visto l’andazzo, più che
probabile!), sarebbe quella di demandare a un ipotetico computer di Stato
(alternativo al tradizionale Parlamento) ogni sorta di decisione, conclusione e
intervento che verta al risanamento del paese e al suo futuro; un mega database
capace di contenere ed elaborare tutti i dati relativi alla condizione del
paese, sia che si tratti di “evasione, corruzione, criminalità, tasse,
occupazione, pensioni, equità, salari, stipendi, fiscalità, opere pubbliche,
sanità, mobilità, infrastrutture, produzione industriale, sprechi, livello di
inquinamento ambientale e compagnia bella”, delegando così alla tecnologia e
all’elettronica ogni onere, compito e responsabilità.
Avremmo finalmente messo fine per sempre agli snervanti e
inconcludenti contraddittori televisivi, costretti a sorbirci le facce e i
ghigni, di questa razza di imbecilli e filibustieri che giocano con le nostre
vite e le speranze delle generazioni a venire.
Esiste per tanto la seria possibilità che, in un
immediato futuro, la politica tradizionale ceda il passo ai governi tecnici, a
loro volta soppiantati dall’intelligenza artificiale. Il programmatore
informatico e regista, John Whitney si era azzardato a dire, che il livello
medio di conoscenza, di intelligenza e della capacità decisionale umana, è di
gran lunga inferiore a quello di un normale computer. Siamo messi proprio bene!
Lo stesso esercizio volto all’indagine sui motivi e le
cause che hanno prodotto l’attuale stato di cose, si é rivelato del tutto
inefficace e sterile, avvitando ulteriormente la questione su se stessa.
Spiegare “la società dei consumi”, sarebbe come volere definire un ossimoro e
comprenderne le sue astratte e astruse ragioni, perfettamente in linea con
altre di questo tipo, che nel contrasto logico hanno definito oggi, la certezza
scientifica, la finanza etica, la verità relativa. Una missione dunque,
impossibile!
Il risparmio dei cittadini che oggi, agli occhi del
Sistema é visto come una sciagura planetaria, è stato per millenni il vero
punto di forza di ogni società sensata e civile che, in ragione di questo,
proiettava nel futuro la sua continuità.
Il Sistema Potere, così come lo conosciamo, non avrebbe
mai visto la luce senza l’apporto, l’appoggio incondizionato e la complicità
attiva, di centinaia di milioni di individui nel mondo pronti a prostituire i
loro principi sull’onda di promesse di libertà e di benessere, gridate da
qualche rampante e improvvisato affabulatore telematico.
Il Sistema dunque non si è auto/generato ma è cresciuto e
si è sviluppato fino a questo punto, perché sistematicamente e metodicamente
alimentato dall’insensatezza complice dei nostri comportamenti individuali e
quotidiani.
Affermare pertanto che la causa della nostra attuale
miserevole condizione umana (unica nella storia del mondo, per elementi di
degenerazione) sia da imputare ad un complotto organizzato a tavolino da un
team di marziani da super poteri, è un’ipotesi, si suggestiva, ma infantile e
fantasiosa.
Quei marziani siamo noi! Noi, sempre pronti ad individuare un
capro espiatorio sul quale riversare le nostre
responsabilità oggettive. Noi tutti (nessuno escluso)
siamo i fautori, i sostenitori, gli impostori e in fine, gli inattendibili
detrattori di una tale catastrofe umana, di valori e ambientale.
Ogni attenuante addotta a nostra discolpa si prefigge
l’intento di contraffare la realtà dei fatti e la verità delle cose. Certo, chi
lo può negare! Il Sistema Potere è una grande Merda in decomposizione ma noi
stessi siamo quel Sistema, noi stessi siamo quella merda – noi che non
intendiamo rinunciare alla più piccola parte del nostro conclamato egoismo per
liberarci una volta per tutte da quella serie infinita di dipendenze e
debolezze che ci incatenano ad una libertà dalle ali spezzate.
GJTirelli
Nessun commento:
Posta un commento