domenica 31 agosto 2014

IL SISTEMA ECONOMICO IL GRANDE CORRUTTORE....G.J.Tirelli



IL SISTEMA ECONOMICO IL GRANDE CORRUTTORE

Le democrazie confessionali liberiste hanno fatto di ogni cosa un business, che sia di natura materiale, economica, sessuale, psicologica, morale, religiosa, sentimentale o ambientale.
Un piano demoniaco che in pochi decenni è stato in grado di trasfigurare il mondo tutto in un macabro paese dei balocchi progettato da Satana in persona e funzionale alla soddisfazione di ogni perversione. Una cloaca maleodorante, i cui miasmi soporiferi hanno avvolto le società dei consumi dentro un torpore narcotizzante, deresponsabilizzando gli individui, da ogni personalismo e dalla capacità di decidere e di scegliere per il meglio.
Tutto questo è stato reso possibile, prevaricando ogni regola, principio, morale e comune buon senso.

Come siamo arrivati a tutto questo?

Il meccanismo è semplice! Parte tutto dall’industrializzazione tecnologica e dall’imprenditoria che, in questo ultimo mezzo secolo si è avvalsa delle moderne scoperte e dei brevetti di quel branco di scienziati e ricercatori profanatori, in seguito assoldati e foraggiati dal potere economico, per mettere a punto le loro bizzarre e seducenti scoperte.
Il terreno di coltura in virtù del quale il ceppo responsabile dell’infezione ha espresso al meglio e al massimo, tutta la sua virulenza, va ascritto a questa moderna classe imprenditoriale, partorita dagli umori fetidi della borghesia industriale, incolta e cafona, che ha inteso riscattare attraverso il potere, la sua origine zotica, da sempre subalterna alla cultura, all’arte e all’intelligenza, valori che caratterizzavano l’illuminata borghesia di un tempo passato.
E’ la rivalsa dei furbetti, dei reietti, da sempre confinati ai margini della storia e che, oggi, sulla smoderatezza e il commercio di beni futili e superflui, cercano un riscatto alla loro atavica condizione di coltivata ignoranza.

Si, i veri colpevoli sono proprio loro, loro che oggi detengono i vertici della politica, della finanza e della criminalità organizzata.
La politica ha smesso di esistere da parecchio tempo, surclassata dalla holding del potere “Economico Criminale Confessionale”, con il quale spartisce privilegi, benefici e perversioni, in una sorta di moderno sincretismo dai tratti mefistofelici.
Il Sistema Economico è oggi il paradigma di quel cancro maligno che ha devastato le società, fagocitando la politica al suo interno dopo averla asservita ai suoi interessi, e assoldato la criminalità organizzata, delegandola all’espletamento del “lavoro sporco”.
Le sottintese e retoriche eccezioni del caso, confermano del resto, la regola di certi comportamenti, assunti sempre di più a pratiche relazionali e a reciproco scambio di favori.

Questa brutta cricca poi, condivide con la criminalità organizzata parecchie affinità, anche se la pratica a delinquere è diversa e ben celata dietro ambigui e ingannevoli travestimenti di facciata.

L’idea malsana di delegare le sorti dei paesi a potenti “commercianti” (legati a doppio nodo con i profitti e gli interessi di una fitta rete di faccendieri senza scrupoli) e alla criminalità organizzata, è indicativo del livello di approssimazione, capacità a discernere e di consapevolezza in cui versano le società occidentali e i cittadini tutti.
Ergo, sia la politica che la criminalità organizzata, agiscono per conto dell’imprenditoria; l’una legiferando e l’altra, intimidendo, ricattando e in fine, sparando.

Vorrei fare presente (giusto per capirci), che non é la criminalità organizzata, la notte ha sottrarre all’industria i rifiuti pericolosi, radioattivi e mortali, per poi disperderli sul territorio e nelle acque, ma é la stessa industria ad avvalersi della criminalità (ultimo anello della catena), per l’espletamento di una tale funzione.
Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta, non sono che un prolungamento del “Potere Economico” che sulla sistematica corruzione, ottiene i favori della politica e della criminalità.

Questo accade perché la politica non ha più alcun potere – oggi, non é che un marchio, un logo, svuotato dal suo reale contenuto e in seguito mercificato al pari di un qualunque prodotto da banco dall’intrinseca potenzialità a concorrere sul mercato – di seguito assorbita e fagocitata dal malaffare imperante, a fronte di privilegi, poltrone, prostituzione e denaro sporco.

La logica del profitto ha sovvertito ogni valore, principio e regola, mentre l’appartenenza politica e l’ideologia hanno mutato la loro originaria funzione e natura, degenerando in quella di consorterie, corporazioni e società segrete, eversive e criminali.
Un altro dato caratteriale che contraddistingue questa “gang” e per affinità la accomuna alla criminalità organizzata, è l’omertà. Come all’interno di un clan mafioso, sono soggetti ad un codice d’onore che devono applicare alla lettera, pena l’estromissione, il totale isolamento ed altro ancora!
Tutto questo, chiaramente, si riflette sul paese civile, dove la parte marcia della società si allinea al potere, emulandone i comportamenti e aggravandone così la condizione generale.

Come priorità assoluta dunque, ci vuole una legge che vieti categoricamente a questi personaggi di approdare nel nostro parlamento; un’orda di faccendieri pronti a mercificare la dignità e ben lontani dall’idea di bene comune e stato di diritto.
Sarebbe quindi più opportuno, scegliere i parlamentari e i rappresentanti politici, sorteggiandoli fra tutti gli individui, della popolazione. Rischieremmo molto meno e, il caso, sarebbe il solo e unico responsabile.

Un’idea avveniristica poi (e visto l’andazzo, più che probabile!), sarebbe quella di demandare a un ipotetico computer di Stato (alternativo al tradizionale Parlamento) ogni sorta di decisione, conclusione e intervento che verta al risanamento del paese e al suo futuro; un mega database capace di contenere ed elaborare tutti i dati relativi alla condizione del paese, sia che si tratti di “evasione, corruzione, criminalità, tasse, occupazione, pensioni, equità, salari, stipendi, fiscalità, opere pubbliche, sanità, mobilità, infrastrutture, produzione industriale, sprechi, livello di inquinamento ambientale e compagnia bella”, delegando così alla tecnologia e all’elettronica ogni onere, compito e responsabilità.

Avremmo finalmente messo fine per sempre agli snervanti e inconcludenti contraddittori televisivi, costretti a sorbirci le facce e i ghigni, di questa razza di imbecilli e filibustieri che giocano con le nostre vite e le speranze delle generazioni a venire.


Esiste per tanto la seria possibilità che, in un immediato futuro, la politica tradizionale ceda il passo ai governi tecnici, a loro volta soppiantati dall’intelligenza artificiale. Il programmatore informatico e regista, John Whitney si era azzardato a dire, che il livello medio di conoscenza, di intelligenza e della capacità decisionale umana, è di gran lunga inferiore a quello di un normale computer. Siamo messi proprio bene!

Lo stesso esercizio volto all’indagine sui motivi e le cause che hanno prodotto l’attuale stato di cose, si é rivelato del tutto inefficace e sterile, avvitando ulteriormente la questione su se stessa. Spiegare “la società dei consumi”, sarebbe come volere definire un ossimoro e comprenderne le sue astratte e astruse ragioni, perfettamente in linea con altre di questo tipo, che nel contrasto logico hanno definito oggi, la certezza scientifica, la finanza etica, la verità relativa. Una missione dunque, impossibile!


Il risparmio dei cittadini che oggi, agli occhi del Sistema é visto come una sciagura planetaria, è stato per millenni il vero punto di forza di ogni società sensata e civile che, in ragione di questo, proiettava nel futuro la sua continuità.

Il Sistema Potere, così come lo conosciamo, non avrebbe mai visto la luce senza l’apporto, l’appoggio incondizionato e la complicità attiva, di centinaia di milioni di individui nel mondo pronti a prostituire i loro principi sull’onda di promesse di libertà e di benessere, gridate da qualche rampante e improvvisato affabulatore telematico.
Il Sistema dunque non si è auto/generato ma è cresciuto e si è sviluppato fino a questo punto, perché sistematicamente e metodicamente alimentato dall’insensatezza complice dei nostri comportamenti individuali e quotidiani.

Affermare pertanto che la causa della nostra attuale miserevole condizione umana (unica nella storia del mondo, per elementi di degenerazione) sia da imputare ad un complotto organizzato a tavolino da un team di marziani da super poteri, è un’ipotesi, si suggestiva, ma infantile e fantasiosa.

Quei marziani siamo noi! Noi, sempre pronti ad individuare un capro espiatorio sul quale riversare le nostre
responsabilità oggettive. Noi tutti (nessuno escluso) siamo i fautori, i sostenitori, gli impostori e in fine, gli inattendibili detrattori di una tale catastrofe umana, di valori e ambientale.


Ogni attenuante addotta a nostra discolpa si prefigge l’intento di contraffare la realtà dei fatti e la verità delle cose. Certo, chi lo può negare! Il Sistema Potere è una grande Merda in decomposizione ma noi stessi siamo quel Sistema, noi stessi siamo quella merda – noi che non intendiamo rinunciare alla più piccola parte del nostro conclamato egoismo per liberarci una volta per tutte da quella serie infinita di dipendenze e debolezze che ci incatenano ad una libertà dalle ali spezzate.


GJTirelli

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