lunedì 25 agosto 2014

LA DIFFAMAZIONE DEL QUOTIDIANO LIBERO SCUOLA GOEBBELS.....PCL


LA DIFFAMAZIONE DEL QUOTIDIANO LIBERO

 SCUOLA GOEBBELS

24 Agosto 2014
Goebbels
In questi giorni su Libero quotidiano, versione cartacea e versione web , è apparso un testo diffamatorio, contorto e figlio di una realtà immaginaria. L’articolo in questione s’intitola :” I terroristi islamici sono in nipoti di Trotsky?”, il testo da un lato preoccupa, il doppio salto carpiato mortale fatto per giungere a tali affermazioni (terrorismo=trotzkismo) da far rimpiangere i metodi di Goebbels 1 in quanto diffamazione, dall’altro denota una reale preoccupazioni che le testate di regime hanno, per Trotsky l’icona di Trotsky non è innocua per questa società.

Ma cerchiamo di andare con ordine analizzando il testo di Libero. Nella parte iniziale scrive:” Nonostante le apparenze, quello che per comodità chiamiamo terrorismo islamico è un frutto al veleno della vecchia Europa, maturato a Parigi sul crinale degli anni Settanta. Qui, nel clima di quella stagione inquieta, l’esule Khomeini, con una complessa elaborazione culturale trapiantò il trotzkismo di cui allora si favoleggiava nel tronco dell’Islam, sostituendo al proletariato l’umma, cioè la comunità dei fedeli…” Insomma per l’autore che evitiamo di nominare, così per stile, Khomeini avrebbe trapiantato il trotzkismo, ovviamente sostituendo la lotta di classe con la fede religiosa(sic!)? Cioè il marxismo rivoluzionario che si fonda sulla lotta di classe, sul materialismo storico si sarebbe prestato da hoc al fideismo religioso? E’ una cosa non solo falsa, che sarebbe più logica, ma assurda. Ma anche un’ affermazione senza senso. Sarebbe stato più credibile per l’autore scrivere che la fesa del tacchino è il piatto vegano dell’anno.

Vorremmo ricordare o informare (forse è più opportuno) a Libero è ai figli della propaganda modello Goebbels che il trotzkismo non solo è avverso a qualsiasi politica non comprendente la lotta di classe e metodi che esulano da questa, ma che forse la conoscenza di Trotsky, della sua storia e del movimento fondato da lui è poco chiara a costoro. Solo per far respirare un po’ di verità i trotzkisti iraniani fondatori , del movimento HKS sono stati massacrati dall’ Ayatollah; L’HKS fondato da studenti iraniani residenti all'estero, nel corso degli anni settanta erano politicamente attivi contro il regime dello Shah Reza Pahlavi. In opposizione allo stalinismo, al maoismo e alle tendenze "guerrigliere" di tipo castrista.

Politicamente basavano o la loro attività riferendosi al programma di transizione di Lev Trotsky e dei primi quattro congressi dell'Internazionale comunista. Pubblicarono durante la loro attività un giornale chiamato Kand-o Kav (Analisi).



Durante la rivoluzione iraniana del 1979 il giornale fu da Trait d'union per la fondazione, nel febbraio del 1979, il Partito Socialista degli Operai dell'Iran.



L'orientamento dell'HKS mirava a costituire un'organizzazione di lavoratori in Iran. Tutto questo fino a quando, per ricordare a libero e al gruppo propaganda “Goebbels” Khomeini non liquidò (fisicamente e politicamente) l’organizzazione trotzkista.



Nel 1983, alcuni superstiti al regime, dopo la brutale repressione del regime contro la sinistra, dell'HKS hanno dovuto lasciare il paese e andare in esilio all'estero.

Questo per dare una visone reale di cosa è stato il Trotzkismo Iraniano., sterminato e represso dalla controrivoluzione dei khomeinisti…L’analogia, da pochezza storica e demenza politica, portata avanti dal libero non si ferma qua, ma nel testo assistiamo ad altri voli pindarici: “Nel nuovo califfato (Isis), il trotzkismo di matrice khomeinista ha raggiunto la sua perfetta declinazione: i non musulmani sono considerati dai guerriglieri alla stregua del nemico di classe; l’internazionalismo, nato marxista, si è fatto islamico: i militanti hanno provenienze disparate in termini di nazione ed etnia; qualcuno arriva dall’Europa. Come accade ai rivoluzionari, dai giacobini in poi, anch’essi conoscono un solo linguaggio: il terrore.”

Ovvero l’Isis ha raggiunto il suo obiettivo internazionalista, “la sua perfetta declinazione” tramite il legame religioso si sta sviluppando e sostituendo alla lotta di classe internazionale. Le uniche sensazioni che mi creano queste affermazioni sono ilarità e curiosità. Ilarità perché non sono commentabili, come pensare che la Terra sia ancora “Piatta”, curiosità perché (non sapete quanto) non capisco cosa domina questo pensiero, le fonti, il nesso …sono affermazioni che rasentano il delirio politico. Comunque per precisare alcuni aspetti, onde evitare di apparire un’organizzazione che elude le osservazioni (anche surreali) dei giornali reazionari cerchiamo di rispondere, al nuovo Goebbels. Primo, l’uso del terrorismo individuale è una pratica non perseguita dal movimento trotzkista, su questo Trotsky e il movimento hanno scritto molto. L’internazionalismo non è un concetto (sorpresa sorpresa), come il pigro autore lascia intendere, etimologico (provenienza disparata), bensì è l’ unificazione sociale del movimento proletario (quindi condizioni oggettive di classe) al livello internazionale. Altro aspetto: il trotzkismo erige la sua lotta per il superamento del sistema capitalistico, non per la creazione di uno stato capitalista religioso (Islamico o modello Israele) ma tramite l'organizzazione di una società governata dai consigli, dalla democrazia socialista reale senza sfruttati e sfruttatori, di una società avversa a qualsiasi tipo d’intolleranza religiosa, etnico campista.

Infine oltre consigliamo Libero di essere un po' più accorto e onesto nell’esporre le sue riflessioni e linkiamo qui sotto il nostro comunicato sulla questione irakena.



http://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=4014

1 Goebbels nel 1933, venne chiamato a rivestire la carica di Ministro della Propaganda, e l'equivalente carica all'interno dello NSDAP come Reichsleiter, del primo gabinetto Hitler, carica che mantenne ininterrottamente fino alla sua morte e alla caduta del Terzo Reich.
Goebbels disse nella metà negli anni 30 : "che una menzogna, tanto più era grande tanto più facilmente poteva essere creduta”.
Marcel B.
esecutivo PCL

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