mercoledì 20 agosto 2014

Oggi per la prima volta condividiamo con tutta la nostra comunità un editoriale di un quotidiano, ma la ragione è storica.


Oggi per la prima volta condividiamo con tutta la nostra comunità un editoriale di un quotidiano, ma la ragione è storica. 

L’arcivescovo Desmond Tutu ha scritto pochi giorni fa su un giornale israeliano un incredibile appello. Il premio Nobel, eroe della lotta contro l’apartheid, si schiera con il milione e 700mila di noi a sostegno della campagna che chiede alle aziende di boicottare e disinvestire dall’occupazione israeliana in Palestina. Con parole di grande amore e speranza, chiede agli israeliani (l’87% dei quali era favorevole al bombardamento di Gaza) di liberare *se stessi* da questa terribile situazione. È da leggere assolutamente:

Questo il suo editoriale.

L’articolo si trova solo sul quotidiano israeliano, ma rappresenta una forte legittimazione per una posizione considerata ancora come controversa da alcuni governi, ed è importante che lo leggano più persone possibili in tutto il mondo. L’unico modo per farlo è tramite le condivisioni online di tutti noi: facciamolo girare!

Questa campagna sta cominciando a decollare. Russel Brand ha registrato un video di sostegno, e le compagnie che abbiamo tempestato di messaggi vogliono incontrarci. In Gran Bretagna la nostra comunità sta portando avanti una campagna per smettere di vendere armi a Israele, con il governo che sta riconsiderando le sue esportazioni. E, ancora più incredibile, perfino gli USA hanno annullato l’invio di un carico di missili a Israele! 

La pressione sta facendo effetto, quindi teniamola alta! Se non l’hai ancora fatto, firma ora la petizione. O clicca qui per continuare a scrivere alle aziende per tenerle sotto pressione. Assicuriamoci che non si facciano l’idea di poterla fare franca. E se hai in mente una campagna per far sì che la tua città, università o Paese smetta di investire nella repressione palestinese,lanciala cliccando qui.

Per noi è fantastico essere ancora una volta al fianco di Desmond Tutu, uno dei veri grandi simboli della non-violenza. In un mondo straziato dagli estremisti e dalla demonizzazione degli “altri”, la non-violenza muta gli equilibri: permette di stare dalla parte della giustizia, anche con forza, ma sempre mossi dall’amore per tutte le persone che si rifiutano di essere vittime della paura e dell’ignoranza, i più grandi nemici dell’umanità. Un amore consapevole che i nostri destini e la nostra libertà sono tutti collegati. È questo l’insegnamento che i nostri più grandi leader, da Gandhi a Tutu, ci hanno trasmesso, e che la nostra comunità cerca di rispettare e diffondere tramite ognuna delle nostre campagne. 

Con speranza, 

Ricken, Alex, Fadi, Jeremy, Ana Sofia, Ari e tutto il team di Avaaz

PS: Questa campagna ha l'obiettivo di creare le condizioni per una pace duratura tra Israele e Palestina, e per la sicurezza sia degli israeliani che dei palestinesi. Sia l'antisemitismo che il razzismo contro i palestinesi, come qualsiasi razzismo, sono grotteschi e devono essere combattuti. A conti fatti, sono gli estremisti da entrambe le parti quelli che stanno lavorando insieme per minacciare un futuro di pace, e il nostro scopo deve essere quello di portare le persone responsabili e ragionevoli da tutto il mondo a intraprendere le azioni necessarie a salvare sia Israele che la Palestina. Se pensi che questa campagna sia di parte, qui trovi la risposta e le argomentazioni del team di Avaaz.

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