mercoledì 20 agosto 2014

Ucraina, il prezzo della guerra sta crescendo

16:47

Ucraina, il prezzo della guerra sta crescendo

Ucraina, il prezzo della guerra sta crescendo

La cosiddetta lotta al terrorismo, e in realtà lotta contro la popolazione civile del Donbass, è un’impresa costosa. In sostanza, l’esercito ucraino non ha più soldi per continuare l’operazione. Mancano i mezzi e anche gli specialisti qualificati. Se dei mezzi non proprio modernissimi Kiev, teoricamente, ne potrebbe avere da qualcuno dei suoi protettori occidentali che decidesse di “aggirare” gli accordi internazionali, il carburante, le munizioni e l’erogazione dei pagamenti che spettano ai militari già oggi costituiscono un problema.

Gli oligarchi ucraini come Kolomojskij, usano la guerra per arricchirsi. E lo fanno con grande cinismo. È ancora fresco lo scandalo del carburante e dei giubbotti antiproiettile che le ditte di Kolomojskij vendevano all’esercito a prezzi triplicati. Intanto l’esercito e la Guardia nazionale dell’Ucraina si sono trovati di fronte a nuovi gravi problemi. Nonostante le dichiarazioni delle personalità ufficiali, che parlano dei successi dell’operazione nel Donbass, la situazione reale è molto diversa.
Carri armati, obici, lanciarazzi multipli “Grad” delle formazioni paramilitari finiscono nelle mani dei miliziani che poi, con le armi catturate, sferrano attacchi contro le postazioni dell’avvversario, distruggendo mortai, colonne corazzate e posti di blocco. E abbattendo aerei dell’esercito. Le forze governative hanno già perso centinaia di mezzi vari. Intanto i militari non riescono a prendere i soldi che gli spettano, spesso rimangono a stomaco vuoto, non hanno carburante e talvolta neanche le munizioni. Sempre più spesso non solo i soldati semplici, ma anche gli ufficiali accusano il comando di tradimento, di aver mandato le truppe a morire come “carne da cannone”. Aleksandr Svistunov, leader di “Movimento russo dell’Ucraina, crede che questa situazione potrà solo peggiorare.
Nessuno intende dare i soldi per gli stipendi e il carbutante. Gli stipendi da sempre si pagano con ritardo, così è anche adesso. Invece, al “Codice 200” (cioè, i morti –NdR) i soldi non servono. In genere, c’è un sacco di cose strane: gli uccisi vengono spacciati per dispersi. Se non c’è la certezza, non si devono pagare neanche i soldi: né lo stipendio del militare disperso, né la compensazione alla sua famiglia. A livello del carburante la situazione è drammatica. Lo devono fornire o Kiev o le apposite strutture del Ministero. Fra un mese o due ci sarà la crisi totale. Di stipendi non voglio neanche parlare.
È chiaro che in questa situazione, che va di male in peggio, le forze di Kiev dovranno usare tutto l’arsenale a loro disposizione, comprese le armi di cui è vietato l’uso. In realtà, lo stanno facendo già adesso. Le armi convenzionali non bastano per spezzare la resistenza delle milizie. La carenza dei mezzi militari ha spinto il ministro degli Esteri e il presidente del Parlamento ucraino a chiedere aiuti militari all’Occidente. Tuttavia la Germania e la Finlandia hanno dichiarato che non forniranno a Kiev armamenti, perché, come è stato spiegato, ciò non fa parte dei loro piani.
Più d’una volta i dirigenti delle Repubbliche di Donestk e Lugansk hanno segnalato che le forze ucraine stanno usando anche dei vecchi mezzi forniti dall’Ungheria, Polonia e Bulgaria. Naturalmente, la notizia è stata smentita da tutti i Paesi di cui sopra. Tuttavia, quello che l’Europa sicuramente NON darà all’Ucraina, sono il carbutante e il soldi per gli stipendi dei militari. La politologa Elena Ponomariova ha calcolato i danni che l’Ucraina ha già subito dopo l’inizio della cosiddetta operazione antiterroristica.
La guerra ha già cominciato a pesare sull’economia e sulla situazione sociale. In seguito le conseguenze diventeranno ancora più gravi. L’utile mancato ammonta a miliardi di dollari. Contratti rotti, aziende distrutte, infrastrutture che non esistono più, gente che dovrebbe lavorare ma con la forza viene mandata a combattere nelle file della Guardia nazionale. Ne risentono gravemente l’immagine e la credibilità del governo di Kiev.
Certo, le autorità ucraine hanno un’altra possibilità: costringere gli oligarchi a pagare, ma difficilmente ci potranno riuscire, perché molti di questi oligarchi hanno ormai dei loro eserciti privati, armati molto meglio delle forze governative. Sono perfettamente in grado di opporsi all’esercito se quest’ultimo dovesse ricevere l’ordine di espropriare gli espropriatori.

Nessun commento: