CAMPAGNA NAZIONALE: Sostegno alle lotte dei prigionieri palestinesi
Il 24 aprile una nuova lotta all'interno delle prigioni israeliane rinvigorisce la resistenza palestinese [1], proprio mentre le leadership delle due maggiori organizzazioni palestinesi si misurano nell'ennesimo tentativo di conseguire un accordo di unità [2].
Persone, collettivi, comitati, associazioni, partiti e realtà sensibili alla tutela dei diritti umani nel sentirsi vicini e solidali al popolo palestinese riconoscono di fatto che la Palestina è sotto occupazione e, lasciando da parte le vili posizioni di equidistanza, possiamo riconoscere ed affermare che rispetto alla violazione dei diritti fondamentali di un popolo ci si riconosce, insieme e reciprocamente, dalla stessa parte.
Dal 9 giugno e fino a pochi giorni fa i palestinesi hanno subito una nuova aggressione alla quale hanno risposto con una forte unità tra tutte le componenti della resistenza e che li ha condotti ad un nuovo rapporto di forza con l'occupante.
E' necessario che la solidarietà verso i palestinesi faccia un salto qualitativo, liberandosi dai cliché imposti dai sionisti, da una cultura settaria ed occidentale che nulla restituisce ai palestinesi e dalle letture distorte della realtà sempre imposte dal sionismo, per diventare davvero efficace nelle sue ragioni. In questo senso si può individuare una "questione palestinese" che dovrebbe vederci uniti, quella dei prigionieri e delle prigioniere (oltre 7000 tra cui anziani e minori) rinchiusi nelle carceri israeliane, alcuni dei quali in regime di "detenzione amministrativa" [3], per un unico motivo: sono palestinesi.
Storicamente i prigionieri ed i martiri rappresentano il seme di ogni rivoluzione, di ogni lotta di liberazione. Il dovere di tutte e tutti deve essere quindi quello di sostenerli, senza se e senza ma. Privati della loro libertà mettono a disposizione i loro corpi per continuare la lotta; noi possiamo e dobbiamo mettere a disposizione la nostra indignazione per sostenerli.
Il Collettivo Palestina Rossa invita ogni persona, ogni realtà o organizzazione a contribuire ad una grande raccolta fondi da destinare alle associazioni (individuate in Addemeer [4] con sede a Ramallah e Palestinian Developmental Women' Studies Association [5] con sede a Gaza) che si occupano della difesa dei prigionieri.
fai una DONAZIONE ON-LINE:
oppure un BONIFICO BANCARIO al c/c:Banca: BANCA POPOLARE DI NOVARA IBAN: IT04N0503401602000000002857 sostieni la CAMPAGNA: http://www.buonacausa.org/
Note:
[2] Riconciliazione palestinese: una storia di documenti - Alcune riflessioni sulla "Riconciliazione"
[4] Addameer, in arabo per la conoscenza, è un'associazione in supporto ai prigionieri e ai diritti umani. Nasce nel 1992 con l'obiettivo di offrire sostegno ai prigionieri politici palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane e palestinesi. Lavora per la fine della detenzione amministrativa, per il sostegno legale dei prigionieri, per il monitoraggio dei processi, per la promozione di campagne d'informazione e sensibilizzazione sia a livello nazionale che internazionale. I suoi programmi si suddividono in quattro principali unità: assistenza legale e strategica, ricerca e documentazione, Advocacy e Lobbying, formazione e sensibilizzazione. Addameer crede nell'importanza di costruire una società palestinese libera e democratica, basata sulla giustizia, uguaglianza, stato di diritto e rispetto dei diritti umani nel più ampio quadro del diritto all'autodeterminazione. Per maggiori informazioni visitate il loro sito alla pagina: http://www.addameer.org/
[5] PDWSA è un istituzione civile che lavora per l'emancipazione delle donne e dei giovani attraverso la lotta e la partecipazione nella vita pubblica, costruendo capacità e attitudini per la formazione di nuovi leader. Il suo lavoro consiste soprattutto nel tessere relazioni tra donne ed associazioni femministe per sviluppare cooperazione. Fornisce assistenza legale, psicologica, logistica, materiale e finanziaria, sensibilizza la comunità sui problemi di uguaglianza e di diritti delle donne in particolare delle prigioniere dopo la loro liberazione (con particolare attenzione alla storia orale delle loro esperienze). Per maggiori informazioni visitate il loro sito alla pagina: http://www.pdwsa.ps/pdwsa/
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