LE COMODITA’ CHE UCCIDONO
Il Sistema Bestia attraverso un’opera di
persuasione senza precedenti, ha convinto le masse di decerebrati occidentali
che la felicità si possa raggiungere solo in virtù di tutte quelle “comodità”
invalidanti messe in commercio dai mezzi di informazione a lui asserviti fin
dall’origine. Niente di più falso! E’ vero l’esatto contrario.
La felicità è azione, passione, movimento;
una lunga corsa a perdifiato lungo il cammino della vita. La felicità è la
risultante di un’autostima consolidata e di un livello di salute fisico e
mentale ottimale. La felicità imprime sicurezza e si forma sulla consapevolezza
dei limiti oltre i quali tutto degrada a stato di isteria, condizione di vuoto
e di angoscia.
Le moderne comodità esaltate a conquiste di
civiltà e progresso, hanno reso gli individui un branco di debosciati, amorfi,
ricurvi su se stessi dentro un continuo chiacchiericcio autoanalitico che
incoraggia gli stati depressivi, l’autocommiserazione e la paranoia.
Non esiste al mondo nulla di più
terapeutico contro il disagio esistenziale, del mettere a prova la propria
volontà, attivando tendini e muscoli, mente e spirito, dove fatica e sudore
esprimono al meglio in significato più profondo dell’esistenza e dell’essere
umano.
In verità, la tanto decantata società del
benessere, ha partorito dei mostri: degli zombi. Individui geneticamente
modificati dalla sistematica assunzione di ormoni, estrogeni, coloranti,
conservanti, aromi sintetici e intrugli chimici, infiacchiti fino all’inverosimile
nel corpo e nello spirito da comodità invalidanti, dipendenze strutturali e
disinformazione, ottemperando così alle regole stereotipate di un libretto di
istruzioni che il Sistema Bestia ha consegnato loro in dote al momento della
loro venuta al mondo mondo, e che gli stessi, interpretano alla lettera in ogni
suo punto, comma e nota.
Costretti così a declinare ogni ragionevole
sforzo, adattandosi ad una sorta di baby prepensionamento e trascorrendo il
resto della vita di fronte ad un computer, ingrassando a dismisura e
precarizzando la loro salute, fisica e mentale.
E’ forse a queste masse di poveri
invertebrati e disadattati (benché innocenti e inconsapevoli) che abbiamo
delegato le sorti del pianeta, immaginandoli capaci di una rivoluzione
antropologica, culturale, sociale, etica e filosofica?
Eccoli li i nostri giovani, ciondolare
indolenti sulle spiagge d’agosto, imbellettati da tatuaggi e piercing simboli
di una omologazione di massa, che intende ostentare forza, carattere e libertà,
ma che in verità nasconde e maschera una devastante paura esistenziale e
un’effimera libertà.
Eccoli li, armati di telefono cellulare e
scarpe da tennis che sembrano pronti a sferrare l’attacco mortale al cuore del
Sistema. Guerrieri del nulla, piegati alla volontà dellla Bestia liberista,
uniformati e omologati, manipolati e plagiati, disattivati da ogni sussulto
rivoluzionario, e resi sterili dal più recondita capacità di produrre futuro. E
tutti laureati!
Eccoli li i nostri giovani, le nostre
speranze, intenti a scialacquare soldi mai guadagnati, sfidando la fortuna
contro le infernali slot machine, ingurgitando merendine industriali e bevande
gassate – tutti fottutamente uguali – tutti fottutamente plagiati – tutti
fottutamente laureati!!
Eccoli li i nostri giovani, alti come
lampioni, cresciuti a ormoni ed estrogeni, disarmonici, con gli stomaci gonfi,
il culo flaccido e senza massa muscolare - imbruttiti da uno stile di vita
sedentario e parassitario, privati della forza di volontà e della
consapevolezza – privi dei parametri di riferimento, scale di valori e principi
etici.
Individui i cui comportamenti e scelte,
sono condizionati/e in ragione del numero di spot visti e dalla loro capacità
di persuasione. Una società che è lo specchio della televisione e viceversa,
dove le responsabilità individuali, lasciano il posto alle suggestioni
mediatiche, e i sentimenti, gli affetti, la quotidianità famigliare e le
relazioni sociali, sono la replica (la sceneggiata) di una grande Soap Opera
commerciale.
Una popolazione, non di individui pensanti
e senzienti, ma di clienti classificabili in base al loro potere d’acquisto.
Questa umanità di soggetti prodotti in
serie generata dal capitalismo liberticida, non conosce la verità, e di
conseguenza, la felicità.
Questo processo di disumanizzazione e di
snaturamento ha avuto inizio alcuni decenni dopo la rivoluzione industriale per
attestarsi in seguito (in un tempo eccezionalmente breve e con un’accelerazione
impressionante), in omologazione meccanica. Mai, nella storia del mondo, si era
prodotta una tale mutazione degenerativa e in un arco di tempo così breve!
GJTirelli
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