martedì 9 settembre 2014

LE COMODITA’ CHE UCCIDONO.....G.J.Tirelli





LE COMODITA’ CHE UCCIDONO

Il Sistema Bestia attraverso un’opera di persuasione senza precedenti, ha convinto le masse di decerebrati occidentali che la felicità si possa raggiungere solo in virtù di tutte quelle “comodità” invalidanti messe in commercio dai mezzi di informazione a lui asserviti fin dall’origine. Niente di più falso! E’ vero l’esatto contrario.
La felicità è azione, passione, movimento; una lunga corsa a perdifiato lungo il cammino della vita. La felicità è la risultante di un’autostima consolidata e di un livello di salute fisico e mentale ottimale. La felicità imprime sicurezza e si forma sulla consapevolezza dei limiti oltre i quali tutto degrada a stato di isteria, condizione di vuoto e di angoscia.
Le moderne comodità esaltate a conquiste di civiltà e progresso, hanno reso gli individui un branco di debosciati, amorfi, ricurvi su se stessi dentro un continuo chiacchiericcio autoanalitico che incoraggia gli stati depressivi, l’autocommiserazione e la paranoia.
Non esiste al mondo nulla di più terapeutico contro il disagio esistenziale, del mettere a prova la propria volontà, attivando tendini e muscoli, mente e spirito, dove fatica e sudore esprimono al meglio in significato più profondo dell’esistenza e dell’essere umano.
In verità, la tanto decantata società del benessere, ha partorito dei mostri: degli zombi. Individui geneticamente modificati dalla sistematica assunzione di ormoni, estrogeni, coloranti, conservanti, aromi sintetici e intrugli chimici, infiacchiti fino all’inverosimile nel corpo e nello spirito da comodità invalidanti, dipendenze strutturali e disinformazione, ottemperando così alle regole stereotipate di un libretto di istruzioni che il Sistema Bestia ha consegnato loro in dote al momento della loro venuta al mondo mondo, e che gli stessi, interpretano alla lettera in ogni suo punto, comma e nota.
Costretti così a declinare ogni ragionevole sforzo, adattandosi ad una sorta di baby prepensionamento e trascorrendo il resto della vita di fronte ad un computer, ingrassando a dismisura e precarizzando la loro salute, fisica e mentale.
E’ forse a queste masse di poveri invertebrati e disadattati (benché innocenti e inconsapevoli) che abbiamo delegato le sorti del pianeta, immaginandoli capaci di una rivoluzione antropologica, culturale, sociale, etica e filosofica?

Eccoli li i nostri giovani, ciondolare indolenti sulle spiagge d’agosto, imbellettati da tatuaggi e piercing simboli di una omologazione di massa, che intende ostentare forza, carattere e libertà, ma che in verità nasconde e maschera una devastante paura esistenziale e un’effimera libertà.
Eccoli li, armati di telefono cellulare e scarpe da tennis che sembrano pronti a sferrare l’attacco mortale al cuore del Sistema. Guerrieri del nulla, piegati alla volontà dellla Bestia liberista, uniformati e omologati, manipolati e plagiati, disattivati da ogni sussulto rivoluzionario, e resi sterili dal più recondita capacità di produrre futuro. E tutti laureati!
Eccoli li i nostri giovani, le nostre speranze, intenti a scialacquare soldi mai guadagnati, sfidando la fortuna contro le infernali slot machine, ingurgitando merendine industriali e bevande gassate – tutti fottutamente uguali – tutti fottutamente plagiati – tutti fottutamente laureati!!

Eccoli li i nostri giovani, alti come lampioni, cresciuti a ormoni ed estrogeni, disarmonici, con gli stomaci gonfi, il culo flaccido e senza massa muscolare - imbruttiti da uno stile di vita sedentario e parassitario, privati della forza di volontà e della consapevolezza – privi dei parametri di riferimento, scale di valori e principi etici.
Individui i cui comportamenti e scelte, sono condizionati/e in ragione del numero di spot visti e dalla loro capacità di persuasione. Una società che è lo specchio della televisione e viceversa, dove le responsabilità individuali, lasciano il posto alle suggestioni mediatiche, e i sentimenti, gli affetti, la quotidianità famigliare e le relazioni sociali, sono la replica (la sceneggiata) di una grande Soap Opera commerciale.
Una popolazione, non di individui pensanti e senzienti, ma di clienti classificabili in base al loro potere d’acquisto.
Questa umanità di soggetti prodotti in serie generata dal capitalismo liberticida, non conosce la verità, e di conseguenza, la felicità.
Questo processo di disumanizzazione e di snaturamento ha avuto inizio alcuni decenni dopo la rivoluzione industriale per attestarsi in seguito (in un tempo eccezionalmente breve e con un’accelerazione impressionante), in omologazione meccanica. Mai, nella storia del mondo, si era prodotta una tale mutazione degenerativa e in un arco di tempo così breve!


GJTirelli

Nessun commento: