giovedì 11 settembre 2014

NO… NON SIETE ANCORA ABBASTANZA POVERI!::::::G;J;TIRELLI




NO… NON SIETE ANCORA ABBASTANZA POVERI!

Dove pensate che finiscano tutti quei prodotti chimici, tossici e cancerogeni, shampoo, balsami, detersivi, detergenti, emollienti, sbiancanti, rassodanti, acidi per sgorgare cessi e lavandini, ecc., se non nel futuro dei vostri figli?
La verità, è che non siete ancora abbastanza poveri per rinunciare a tutta questa montagna di merda che ritenete essenziale per la vostra miserevole vita.
La verità è che siete degli irresponsabili senza un briciolo di volontà, capacità critica e discernimento, altrimenti, a quest’ora, avreste capito che bastava del sapone fatto in casa (con olio di oliva o soda) per assolvere a tali necessità ed eliminare dalla vostra vita tutta quell’immondizia velenosa che acquistate al Mercato del Grande Malfattore, risparmiando così soldi e farmaci. E questo vale per qualsiasi cosa dalla quale non siete in grado di sganciarvi, per pigrizia mentale.
No, non siete ancora abbastanza poveri da reclamare diritti e assistenza, quando ancora consumate bevande gassate, merendine industriali, quando ancora buttate soldi in cellulari, fotocamere, iPod, Tablet di ultima generazione, in ricariche telefoniche, slot machine, abbonamenti a Sky, a siti porno e tutto il resto che conoscete meglio di me.
Un tempo, quando il mondo era normale, il concetto di povertà si riduceva all’impossibilità di potere soddisfare beni essenziali, primari, come acqua e cibo. Mentre oggi voi sareste in grado di rinunciare ad alimentarvi, pur di non mancare la seduta settimanale con l’estetista, di rinunciare al vostro cappuccino e cornetto ripieno o di apporvi un tatuaggio del cazzo sulle chiappe del culo.
No, non siete poveri… siete dei vagabondi, dei lavativi; un branco di debosciati incapaci di ogni cambiamento e rinuncia, riversi sulla soddisfazione in tempo reale di ogni debolezza e dipendenza, sempre tesi ad accampare scuse e attenuanti.
I poveri autentici conservano almeno la dignità che voi, gregge di pecore belanti, avete mercificato con il Sistema a fronte di false promesse di benessere, di comodità invalidanti e di bislacche libertà.
Quando sarete veramente poveri, vorrà dire che avrete rinunciato all’effimero e al superfluo. E ne avrò la prova quando l’indice del PIL precipiterà a caduta libera.
Fino a quel momento, ritenetevi solo dei cazzoni, ma non poveri, perché la povertà vera è una cosa seria e non va confusa con la stupidità cronica.

Questo mondo, per decenza definito “moderno”, andrà a finire male; anzi, malissimo, perché la natura degli scopi perseguiti è demoniaca, non avendo tenuto in nessun conto il vero concetto di bene comune, ma al contrario, facendo “cassa” sulla cazzonaggine della gente.


GJTirelli

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