SESSO NO - SESSO SI – LO
SHOPPING DEL SESSO
Se l’uomo si riproducesse per
scissione* (senza l’intervento dell’atto sessuale), la Chiesa di Pietro, non
esisterebbe. Lo stesso, ma all’inverso, vale per il Liberismo Relativista, che
sulla mercificazione della sessualità e del suo indotto, ha edificato il suo
impero perverso.
La Chiesa cattolica investe
la sua esistenza sulla negazione dell’atto sessuale a fine edonistico e di
tutto ciò che lo contempla, attribuendogli l’onta di peccato mortale, punito
dalla legge di Dio. L’atteggiamento radicale della Chiesa, su tale questione,
trova nel sacramento della confessione, la sua redenzione
In questo modo, l’uomo
cattolico persiste nel suo comportamento “peccaminoso”, fino al giorno del
perdono divino, e nella transustanziazione del pane e del vino (eucaristia),
attua la comunione dei fedeli con il Redentore.
Il liberismo relativista,
all’opposto, fa della sessualità il suo baluardo, trattandolo come bene
primario e ineludibile.
Le bieche forme di propaganda
mediatica, che si prefiggono una vendita su larga scala, fanno di questo
prodotto il più consumato e gettonato da grandi e piccini.
Se il sesso non fosse oggetto
di speculazione morale ed economica, sia dall’uno che dall’altro fronte, Chiesa
e Liberismo farebbero la fame, o non sarebbero mai divenuti: la Chiesa
riaffermerebbe così la sua originaria entità cristiana, e finalmente, gli
ultimi della terra, trovare vero conforto, vera pace e vera speranza, in un
nuovo credo, autentico e liberatorio. Il Liberismo relativista, dal canto suo,
riassorbirebbe la sua degenerazione etica, morale e spirituale, per
trasformarsi in seguito in Stato di diritto.
L’intento del cattolicesimo,
è di fare leva sulla paura dell’inconoscibile e, sulla seria possibilità di un
castigo eterno, nell’aldilà.
Il Liberismo relativista, al
contrario, agisce sulle debolezze e sui lati peggiori della gente, con la
promessa, di appagare ogni più subdolo desiderio; immortalità compresa.
*processo di riproduzione
caratteristico degli organismi unicellulari.
Gianni Tirelli
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