martedì 28 ottobre 2014

Italia; sanita` inadeguata per 49% italiani, ormai rassegnati a fai-da-te

Martedì, 28 Ottobre 2014 05:07

Italia; sanita` inadeguata per 49% italiani, ormai rassegnati a fai-da-te

Italia; sanita` inadeguata per 49% italiani, ormai rassegnati a fai-da-te
Peggiora nella percezione degli italiani la qualità dell’assistenza sanitaria pubblica, con punte di grave malcontento nelle regioni meridionali.

Roma- Se nel Nord-Est solo il 27,5% del campione si considera insoddisfatto (il dato nazionale è del 49%) la percentuale sale al 72% al Sud.
Il nord est appare un’oasi felice dove curarsi, mentre nel sud molti pazienti sotto costretti a emigrare verso il nord o addirittura all’estero per trovare un’adeguata assistenza.
Seppure la maggioranza degli italiani ritiene che il Servizio sanitario della propria regione sia rimasto uguale negli ultimi due anni, in particolare al Nord-Est (70%), il 38,5% rileva un peggioramento, e ad avere questa opinione sono soprattutto i residenti del Mezzogiorno (46%). È quanto emerge dal Monitor Biomedico 2014, l’indagine condotta periodicamente dal Censis nell’ambito del Forum per la Ricerca Biomedica che fa il punto sulle questioni chiave della sanità italiana. L’aspetto che pesa più negativamente nel rapporto con le strutture sanitarie pubbliche è la lunghezza delle liste d’attesa: è l’opinione del 64% degli italiani. Negativo è anche il giudizio sulla chiusura dei piccoli ospedali: il 67% si dichiara contrario, perché costituiscono un presidio importante (44%). Cresce la quota di coloro che reputano negativa l’attribuzione di maggiori responsabilità alle regioni (il 36% di oggi contro il 30,5% del 2012). A causa della crisi, nell’ultimo anno il 53% degli italiani si è rassegnato a sopportare tempi di attesa più lunghi per effettuare analisi, visite e cure mediche nelle strutture pubbliche. Ed è aumentato il fai da te: il 48% si è rivolto direttamente al privato per effettuare analisi, visite e cure a causa delle liste d’attesa, il 35% si è rivolto al privato per ricevere prestazioni di migliore qualità, e due terzi degli italiani hanno sostenuto spese di tasca propria, in particolare per il ticket sui farmaci (66%) e sulle visite specialistiche (45,5%), o per le prestazioni odontoiatriche private (45,5%).

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