mercoledì 22 ottobre 2014

MA QUALE LIBERTA’? E’ SOLO UNA MONTAGNA DI MERDA.......GJTirelli


MA QUALE LIBERTA’? E’ SOLO UNA MONTAGNA DI MERDA.

Quando il mondo era giusto, l’efferatezza di certe violenze erano impensabili e inattuabili, per via di un ancora preesistente codice etico che regolava e monitorava i comportamenti umani, evitandone le degenerazioni, e per un connaturato senso di colpa intrinseco nella coscienza di ogni essere umano. E non mi vengano a dire che oggi, con i mezzi di comunicazione, veniamo a sapere di cose, un tempo messe a tacere. Sarebbe come affermare che la percentuale di sostanze tossiche, inquinanti e mortali, disperse nelle acque dei nostri fiumi, laghi, mari, falde acquifere e sul territorio, non è un novità di oggi, e che l’aria delle nostre città è la stessa di sempre.
Un’ipocrita quanto subdolo strattagemma di un Sistema che ha demonizzato un passato luminoso, per affermare la sua indole stragista e sanguinaria.

“Quando la possibilità di divorziare non esisteva, nessuno divorziava”. Questa mia affermazione, che alla comune ragione potrebbe apparire ovvia e scontata, in realtà contiene due dati significativo:
a) l’affermazione, la condivisione, e in fine, l’accettazione di quelle scelte condivise che sono alla base di una convivenza civile –
b) creare una famiglia, sana e coesa, che rappresenti una delle infinite tessere della società, che poggia le sue fondamenta sui valori, il rispetto e la solidarietà.

Questo atteggiamento di responsabilità, apparteneva alle ragioni di un’epoca, dove le cose non si buttavano ma si aggiustavano.
E questo discorso vale per tutto ciò che, di questi tempi, ci viene sistematicamente spacciato per LIBERTA’, e che noi, accuratamente, codifichiamo dentro la parte più oscura della nostra mente, surclassando le ragioni dell’anima e del cuore.
La società, dunque, va migliorata al suo interno per essere definita civile! E non è nel trionfo del “meno peggio”, che daremo un futuro ai nostri figli!
Le società moderne relativiste e opportuniste, giocano sulla diaspora del nucleo familiare, per meglio controllare e omologare le masse, e hanno tradotto licenza in libertà per commercializzare al massimo la loro “insanguinata mercanzia”, liberando così il mercato da ogni intralcio di natura etica e morale.

Questa prima opera di smantellamento e di rimozione arbitraria dell’impianto etico originario, ha prodotto, in seguito, quello che, oggi, é un mondo di schiavitù, che alle catene ha sostituito le dipendenze e l’omologazione .
Via via, poi, affinché il cammino intrapreso non fosse ostacolato da alcun che, ogni tabù è stato superato, mortificato e reso ridicolo e, la morale, la spiritualità e religiosità, svuotate del loro intento riedificatore e di aggregazione solidale.


Gianni Tirelli

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