domenica 25 gennaio 2015

Gli USA dirigono le operazioni militari in Ucraina, perché Poroshenko ha lasciato Davos

Gli USA dirigono le operazioni militari in Ucraina, perché Poroshenko ha lasciato Davos

by sitoaurora
Roman Nesterenko, JPGazeta.ru 23 gennaio 2015 - Fortruss2332f19537d1d097f99d74c954a32a15La nostra fonte vicina allo Stato Maggiore Generale delle Forze armate dell'Ucraina, che già aveva previsto molto accuratamente la sconfitta catastrofica sul fianco meridionale dell'avanguardia delle FAU il 6 luglio (quando nessuno altro menzionava il valore strategico di Saur-Moghila), riferisce del caos a Kiev e delle turbolenze nella dirigenza del Paese e dell'esercito. Secondo la fonte, la sconfitta dell'aeroporto e la perdita del nuovo terminal sono state una sorpresa per i capi dell'ATO (operazione antiterrorismo), come deciso, all'inizio di ottobre e avviato il 15 gennaio, l'operazione di "allineamento del fronte" consisteva nell'occupazione della maggior parte di Donetsk e Gorlovka, in risposta alle "violenze terroristiche sui civili", prima del riconoscimento da parte del Consiglio d'Europa delle RPD ed RPL quali organizzazioni terroristiche, così come dell'eliminazione della "banda di Bezler" a Gorlovka, iniziando un'offensiva generale delle FAU dal saliente di Debaltsevo su Krasnij Liman e Snezhnoe. Per tali operazioni furono inviate munizioni in eccedenza, 1500 blindati e più di 50 aerei ed elicotteri di vario tipo furono preparati per il fronte in tre mesi. Anche diversi tipi di sistemi di comunicazione e controllo e radar d'artiglieria (anti-mortaio) furono spediti dagli amici d'oltreatlantico. Il pretesto per l'offensiva delle FAU è ormai noto, il bus distrutto nei pressi di Volnovakha. Tuttavia, il SBU (servizio di sicurezza ucraino) s'è giocata l'anima nel momento sbagliato, perché l'offensiva è stata soffocata nei tre giorni della fase del tiro di preparazione dell'artiglieria. L'efficienza e la densità del tiro di contro-batteria delle FAN sono state così dannose per l'artiglieria ucraina, che Kiev ha cominciato a cercare i capri espiatori di un altro "tradimento". Inoltre, in risposta al bombardamento assolutamente mostruoso di Donetsk, il 17-18 gennaio, le FAN hanno cacciato i "cyborg" dal nuovo terminal e attaccato Peski e Avdeevka. Dopo che tali piani operativi sono stati sventati, le operazioni sono finite sotto l'autorità del "cretino certificato" colonnello-generale Muzhenko, attuale capo di Stato Maggiore, dove non è rispettato perché ignora l'opinione dei militari e dipende totalmente da capricci e opinioni del capo del SBU, Nalivajchenko e compari, molti divenuti ufficiali grazie a Majdan senza avere alcuna esperienza o formazione. Muzhenko giunse personalmente nelle posizioni delle FAU nei pressi dell'aeroporto di Donetsk, ed ordinò il contrattacco immediato. L'assalto dei carri armato, impreparato e senza supporto di fanteria e artiglieria, ha comportato pesanti perdite in uomini e mezzi. Nelle poche ore della battaglia alla periferia di Donetsk, le FAU hanno perso più di 40 blindati, per lo più carri armati. Muzhenko, rendendosi conto che a causa della sua direzione volontaristica stava ottenendo una seconda Ilovajsk, in cui lo "scemo" fu anche responsabile, partì per Kiev diffondendo la voce di essere stato gravemente ferito.
Il 20 gennaio Kiev era in preda al panico totale e (in assenza di Poroshenko) valutava la dichiarazione di guerra alla Russia con l'obiettivo di trascinare la NATO nel conflitto e ricevere assistenza militare urgente. Gente come Nalivajchenko e Jatsenjuk ha cercato di ricevere garanzie dagli ufficiali dello Stato Maggiore che la difesa aerea e l'aeronautica ucraine, nel caso di tale scenario, potessero per almeno due settimane contrastare le forze aeree russe. Naturalmente, nessuno diede tali garanzie. Poiché a questo punto le FAN avanzano contemporaneamente su una decina di direzioni, il controllo di molte regioni delle FAU è già perso e battaglioni di volontari e della guardia nazionale sono senza direzione, il disastro militare è imminente. La questione non è se il fronte crollerà, la domanda è: da dove inizierà. Inoltre, al 20 gennaio, Kiev non sa dove si trovino almeno 6 battaglioni di carri armati delle FAN, che avevano lasciato le loro basi. In queste condizioni, gli emissari di Nalivajchenko accusano gli ufficiali dello Stato Maggiore di incompetenza e nepotismo. Le stesse persone dicono che la missione militare statunitense a Kiev si prepara a prendere il controllo strategico delle divisioni delle FAU.
Beh, come si dice in russo, possa la terra esservi lieve, cari ospiti!

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