Un abisso da abolire con la rivoluzione sociale del proletariato
Un abisso da abolire con la rivoluzione sociale del proletariato
Secondo i dati diffusi dall’Ocse, l’1% della
popolazione italiana possiede il 14,3% della ricchezza nazionale, praticamente
il triplo del 40% più povero che ne possiede solo il 4,9%. Il 20% più ricco
possiede il 61,6% della ricchezza, dunque al restante 80% della società ne
rimane solo il 38,4%. Cosa significano
questi dati?
In primo luogo, significano che lo sfruttamento
capitalistico cresce continuamente e l’abisso tra la classe lavoratrice e la
borghesia diviene sempre più profondo.
La legge generale dell’accumulazione
capitalistica genera costantemente concentrazione della ricchezza nelle mani di
una minoranza sfruttatrice ed accrescimento della miseria, sia relativa sia
assoluta, dei lavoratori che sono la stragrande maggioranza della società.
L’ampliamento
del fossato fra le classi è cresciuto senza soste in questi ultimi anni a causa
della crisi capitalistica e delle criminali politiche dei governi borghesi,
come quello neoliberista e autoritario di Renzi, che hanno rapinato il salario
diretto e indiretto dai lavoratori per salvare profitti, interessi e rendite
dei monopoli capitalistici.
In secondo luogo,
significano che nell’ordinamento borghese la democrazia, la libertà, la dignità
e l’uguaglianza sono delle grossolane menzogne. La classe dominante invece di
“rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale“ che impediscono l’eguaglianza e lo sviluppo
dei lavoratori, li ha resi più alti e più robusti. Questa classe ha esaurito da
tempo qualsiasi funzione progressiva e nazionale, è incapace di farsi carico
degli interessi collettivi.
La borghesia è storicamente
fallita. Esausta e corrotta fino al midollo, votata alla reazione, pensa solo a
sopravvivere difendendo a spada tratta i suoi privilegi, mandando in rovina il
paese.
In terzo luogo, questi dati
significano che i riformisti e i socialdemocratici hanno fallito su tutta la
linea. Essi, e gli opportunisti che li seguono, per decenni hanno sparso
illusioni sulla cancellazione delle contraddizioni sociali, sulla possibilità
di risolvere le ingiustizie sociali, di colmare l’abisso fra i possidenti e i
nullatenenti.
La realtà dimostra il contrario, la falsità delle loro teorie e l’inganno
della loro politica è evidente: aumenta la miseria, la disoccupazione,
l’oppressione, l’asservimento dei lavoratori che vivono sempre peggio anche nei
paesi imperialisti, mentre il lusso e lo spreco dei borghesi aumenta
vertiginosamente.
Come uscire da questa
situazione? La lotta rivendicativa della classe operaia può frenare la tendenza
all’immiserimento, ma non può cambiare la direzione di questo processo. La
necessaria battaglia quotidiana che il proletariato conduce per la difesa delle
sue fondamentali condizioni di vita e di lavoro attenua i sintomi, ma non cura
la malattia.
Ecco perché la classe
operaia deve tornare a lottare per la sua alternativa di potere: per la
rivoluzione sociale, per l’espropriazione dei capitalisti, per la demolizione
del loro apparato statale, per la costruzione del socialismo! Conquistando il
potere politico metterà fine all’arricchimento dei parassiti borghesi e
all’impoverimento delle masse lavoratrici, trasformerà l’intera società per assicurare
il benessere della stragrande maggioranza e non di una minoranza di sfruttatori e di parassiti.
Il
proletariato può realizzare il proprio potenziale storico, mettersi alla testa
delle altre masse oppresse dal capitalismo e fare la rivoluzione, soltanto se
si organizza come classe indipendente da tutte le altre. Dunque se dal suo seno
sorge un autentico Partito comunista, strumento indispensabile per la lotta
politica rivoluzionaria.
Senza questo
Partito è impossibile farla finita con la miseria e la disoccupazione, con la
schiavitù salariale, con l’oppressione dei lavoratori e col dominio borghese.
Questo è il compito che abbiamo di fronte, la cui soluzione scaturirà dalla
fusione degli operai di avanguardia e dei comunisti fedeli al marxismo-leninismo.
Uniamoci,
organizziamoci, lottiamo per un mondo nuovo, socialista!
21 maggio 2015
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del
Proletariato d’Italia
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