VI SPIEGO IL PERCHE’ DEL “REDDITO DI
CITTADINANZA”
La tecnologia e la tecnicizzazione hanno
prodotto disoccupazione e immobilismo. Le macchine e la robotica hanno
sostituito il lavoro manuale velocizzando i tempi di produzione e facendo
risparmiare soldi all’imprenditore esonerandolo dal pagamento di ogni
contributo assistenziale e pensionistico.
Ma è il cane che si morde la coda, e non è
tutto oro quel che luccica!
La massa di disoccupati in crescita
esponenziale del mondo industrializzato non potendo disporre di un salario, si
trovano costretti a rinunciare all’acquisto dei beni prodotti dall’industria
meccanizzata, e qualsiasi intervento statale a beneficio delle imprese in crisi
e delle banche non produrrà alcuna ripresa, crescita e sviluppo. Sarebbe come
spargere semi su uno strato di pietra lavica sperando che germoglino!
Per assumere nuovo personale e quindi
creare occupazione, l’industria dovrebbe liberarsi delle macchine e della
robotica, eliminare la catena di montaggio e la produzione in serie. Ma questo
non accadrà mai, nonostante la logica e il buon senso lo imporrebbero come la
sola condizione in grado di scongiurare l’imminente implosione del Sistema
liberista. Quando solo una radicale riconversione alla Terra potrebbe compiere
il miracolo!
Pertanto il capital/liberismo consumista
può sopravvivere a se stesso solo a patto che lo stato garantisca un “reddito
di cittadinanza” ad ogni cittadino senza lavoro, in cerca di lavoro e
pensionato al minimo, pena il default del Sistema economico.
La drammatica condizione in cui versa la
Grecia, diversamente dagli altri paesi europei, è l’effetto della mancanza di
questo diritto alla sopravvivenza che nel “reddito di cittadinanza” trova la
soluzione più congrua alla drammatica circostanza attuale.
Allo stesso modo e per gli stessi motivi,
noi italiani faremmo la medesima fine.
Il “reddito di cittadinanza” è un dovere
dello stato e un diritto per il cittadino – come lo è il diritto alla casa e
l’accesso all’acqua.
Ergo, se lo Stato non è in grado di garantire
un lavoro stabile ai soggetti della comunità e ottemperare ai loro bisogni
primari, non può avanzare alcuna pretesa che siano tasse, interessi e
more, ma ha l’obbligo morale, etico e
costituzionale di provvedere alla sua sopravvivenza nei limiti della dignità
umana. Diversamente viene a decadere il concetto di “società civile” per trasfigurare la democrazia in regime
oligarchico, oppressivo e criminogeno.
Posta in arrivo
| x | |||
comp. teatro
| ||||
Famiglia
| ||||
Conoscenti
| ||||
| ||||
|
Nessun commento:
Posta un commento