giovedì 4 giugno 2015

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Andrej Foursov: Un nuovo perestroika? Per distruggere la Russia!

by sitoaurora
fursovLo storico, scienziato politico, scrittore e professore universitario Andrej Fursov ha rilasciato un'intervista alla rivista Nakanune del 29 maggio 2015. Aderente al Club d'Izborsk Fursov commenta l'ultima relazione della Fondazione Gorbaciov che propone una nuova perestroika.
La Fondazione Gorbaciov e il Comitato iniziative civili hanno preparato un rapporto, "Il valore della perestrojka nel contesto della Russia contemporanea", in cui si afferma che il Paese ha bisogno, e sarebbe anche inevitabile, di una nuova perestroika. Cosa fu la perestroika per l'URSS e cosa può essere oggi?
Se diamo una definizione della perestrojka, direi che fu la premeditata trasformazione di una crisi strutturale nel sistema che distrusse l'Unione Sovietica e il sistema sovietico. Gorbaciov stesso ha detto di aver sempre pensato che la distruzione del comunismo fosse il grande compito della sua vita. Si tratta naturalmente di una menzogna, semplicemente perché una cosa del genere non poteva pensarla quando era funzionario sovietico. Questo si chiama "buon viso a cattivo gioco". Si può immaginare che chi parla di nuova perestroika supponga di voler distruggere la Russia, così come la perestroika fece con l'URSS.
Gli autori notano che ulteriori riforme saranno stimolate dagli stessi problemi che portarono alla perestroika tra gli ultimi anni '80 e i primi anni '90: "inefficienza e arretratezza del sistema politico, arretratezza economica e tecnologica, modalità arcaiche dei rapporti tra Stato e società", ecc.
Il problema di tali persone, che lavorano con Gorbaciov dagli anni '80, e i loro successori nella Fondazione Gorbaciov, è che alquanto equivoci su come il mondo moderno sia costruito. Non va quindi preso troppo sul serio ciò che dicono. E' evidente che le relazioni di tali autori non sono realmente sganciate dal loro punto di vista intellettuale.
La perestroika fu una causa "ufficiale"?
Nel 1985 nessuno parlava di perestroika. Iniziammo a discuterne più tardi, ma in generale parlare di perestroika implicava un discorso serio sulle contraddizioni fondamentali della società sovietica, l'emergere di una crisi strutturale divenuta sistema gorbaciovista. Vasilij Leontev, premio Nobel, lavorò su questo tema per settimane e giunse alla conclusione che l'Unione Sovietica aveva dei grandi problemi strutturali economici, ma non tali da giustificarne il cambiamento di sistema. Ciò significa che la posizione di Gorbaciov era da subito inadeguata. A tal proposito, le dichiarazioni di Aleksandr Nikolaevich Jakovlev, l'altro capo della perestrojka, sono piuttosto significative. Nega completamente le affermazioni di Gorbaciov dell'epoca, e quelle della sua squadra di oggi. Notiamo due notevoli dichiarazioni nel suo libro postumo. In un'intervista spiega che volevano distruggere il Partito Comunista dell'Unione Sovietica avvalendosi della disciplina da partito totalitario. Ciò significa che deliberatamente distrussero il Partito Comunista dell'Unione Sovietica, perno del sistema sovietico. In una delle ultime interviste, Jakovlev ammette apertamente l'assenza di fattori economici oggettivi che giustificassero la perestroika: la squadra di Gorbaciov voleva solo distruggere il comunismo. C'è un'altra dichiarazione di Jakovlev abbastanza sorprendente, attraverso la perestrojka avevano distrutto non solo l'Unione Sovietica, ma il modello storico millenario della Russia. In tale contesto, citare la necessità della perestroika-2 equivale ad ammettere apertamente di non essere riusciti a distruggere completamente quel modello. Una nuova perestroika, oggi, ha lo scopo di terminare l'opera incompleta.
Al momento, la perestrojka fu definita cosiddetto "Nuovo Pensiero", in realtà corrispondente a una politica di concessioni all'occidente. Oggi a cosa corrisponderebbe tale "Nuovo Pensiero"?
Il "Nuovo Pensiero" corrispondeva all'abbandono della difesa del sistema sovietico, fu un tradimento totale. Nelle circostanze attuali non possiamo riprendere tale espressione, perché abbiamo una posizione ferma su questione siriana, crisi ucraina e molte altre questioni. È un movimento opposto a quello adottato dalla perestroika. Ed è strano sentire da Gorbaciov che gli statunitensi sono responsabili della crisi attuale, mentre il rapporto dei "nuovi perestrojkisti" dice che il deterioramento dei rapporti con l'occidente è una minaccia. Allora da dove proviene la minaccia? Dall'occidente.
Precisamente, la minaccia occidentale, gli autori del rapporto sostengono che la Russia dovrebbe astenersi da qualsiasi confronto pericoloso con l'occidente, ripristinare le istituzioni democratiche e la competizione politica, e sbarazzarsi di un eccessivo accentramento del potere...
Ciò che prevede tale progetto, in realtà, è preparare la Russia alla piena capitolazione all'occidente abbandonando le proprie posizioni, e questa volta comportando lo smembramento del Paese e l'instaurazione qui del potere delle transnazionali. In sintesi, la perestrojka di Gorbaciov ha operato in tal senso, senza raggiungere gli obiettivi. Dal 1991 l'euforia regnava in occidente. Nel 1995, in un discorso ai rappresentanti delle forze armate del suo Paese, il presidente Clinton dichiarò: "Permetteremo alla Russia di esistere, ma non da grande potenza". Ma negli anni '90, vari fattori impedirono il crollo finale della Russia: l'euforia degli statunitensi, il nostro arsenale nucleare, la Cina e infine un dettaglio, gli statunitensi presumevano che il mantenimento di una Russia centralizzata gli permettesse di usurpare più facilmente attività e risorse del Paese. Poi, dopo gli eventi dell'11 settembre, gli statunitensi furono distratti dal Medio Oriente e la Russia ebbe il tempo di respirare. E ciò che abbiamo oggi è il risultato di quello che riuscimmo a respirare. Infatti, durante la crisi siriana, Kissinger avvertì i capi occidentali a non fare pressioni sulla Russia sulla questione siriana, perché gli Stati Uniti avrebbero avuto il sopravvento in Siria, ma avrebbero perso il vantaggio di vent'anni di lavoro sulla Russia. E l'hanno perso. Pertanto, la presente relazione su una nuova perestroika è un tentativo di aiutare l'occidente a recuperare ciò che ha perso negli ultimi anni.
In termini di sviluppo, rispetto a perestroika e altre vie, i piani quinquennali sarebbero più adatti alle nostre esigenze?
Nella storia nulla va mai ripristinato; né la perestrojka né i piani quinquennali. Tuttavia, è facile rispondere. Qual fu il risultato dei piani quinquennali dell'Unione Sovietica? Ci diedero un potente complesso militare-industriale grazie al quale poter spezzare la schiena del fascismo, riprenderci e inviare l'uomo nel cosmo. Quali sono stati i risultati della perestrojka? Campi incolti, negozi vuoti, l'umiliazione del 1991 e la caduta dell'Unione Sovietica. Il grande problema dei perestrojkisti non è tanto che sono dei traditori, ma che sono marci. Gorbaciov è la classica immagine del fallimento. E' robabile che se i suoi eredi oggi riuscissero a distruggere la Russia, se ne vanterebbero. Ma credo che questa volta non concluderanno nulla.
L'ex-presidente degli USA George WH Bush, Mikhail Gorbachev e l'ex-cancelliere tedesco Helmut Kohl, decorati dall'ordine del Leone Bianco, Praga, 17 novembre 1999, dal defunto president e ceco Vaclav Havel.
L'ex-presidente degli USA George WH Bush, Mikhail Gorbachev e l'ex-cancelliere tedesco Helmut Kohl, decorati dall'ordine del Leone Bianco, Praga, 17 novembre 1999, dal defunto presidente ceco Vaclav Havel.
Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora






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