
L'operazione per la liberazione di Ramadi, capitale della provincia di Anbar, in Iraq occidentale, è stata battezzata dalle
Hashid al-Shabi (Forze popolari), "
Operazione Labaiq Ya Iraq"
(Siamo al servizio dell'Iraq). Il Pentagono esprimeva delusione per la
prevalenza delle milizie sciite irachene in un'operazione nel cuore
sunnita dell'Iraq. Con incredibile ipocrisia, il portavoce del
Pentagono, colonnello Steven Warren, aveva detto che "
la chiave
della vittoria, il tasto per espellere il SIIL dall'Iraq è un Iraq
unificato. Un Iraq unificato senza divisioni settarie, unito contro
questa comune minaccia operando per espellere il SIIL dall'Iraq. La
soluzione è un governo iracheno unito". Gli statunitensi erano
riluttanti ad inviare le milizie sciite nell'Anbar, una provincia
prevalentemente sunnita, ma la presa di Ramadi infliggeva un duro colpo
alla coalizione guidata dagli USA spingendo Baghdad ad approvava
l'immediato invio delle milizie popolari, di cui Washington diffidava, "
Molte milizie non sono sotto il controllo del governo centrale"
iracheno, diceva Warren. Infatti Obama aveva suggerito al governo
iracheno di attivare le milizie tribale sunnite per contrastare, con il
sostegno dell'Aeronautica degli Stati Uniti, l'assalto del SIIL. Ma
Baghdad invece inviava 25000 miliziani delle Brigate
Hezbollah,
Imam Ali e
Badr, e la
30.ma Brigata meccanizzata dell'
8.va Divisione dell'esercito iracheno nella base militare di Habaniyah, in vista della controffensiva contro il SIIL.
Per occupare Ramadi, presidiata ca circa 7000 soldati iracheni, lo Stato
islamico aveva utilizzato almeno 30 autobombe, di cui 10 camion-bomba
del tipo utilizzato nell'attentato di Oklahoma City nel 1995, rivelando
una mano molto nordamericana in tale tipo di operazioni terroristiche.
In precedenza, il 18 maggio, il ministro della Difesa iraniano Generale
Hossein Dehqan e il ministro della Difesa iracheno, Qalid al-Ubaydi,
s'incontravano a Baghdad per organizzare la difesa contro il SIIL,
mentre aerei da trasporto iracheni C-130J
Hercules si recavano a Teheran per trasportare i rifornimenti militari iraniani.
Tra la fine di maggio e l'inizio di giugno 2015, tramite un accordo
siriano-iraniano-iracheno oltre 20000 soldati iraniani, iracheni e
libanesi sarebbero stati inviati nella zona di Idlib. Secondo il
quotidiano libanese
al-Safir, "
La mobilitazione nel nord
della Siria non ha precedenti dallo scoppio della guerra quattro anni
fa. Una mobilitazione di tali dimensioni interrompe la tacita
comprensione turco-iraniana per evitare il confronto diretto sulla Siria". Il comandante della Forza
al-Quds
delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, Generale Qasim Sulaymani, si era
recato sul fronte di Jurin, dove le forze siriane si preparano ad
affrontare l'assalto islamista-atlantista, promettendo "sorprese" per la
NATO e gli USA. "
Il mondo sarà sorpreso da ciò che noi e la leadership militare siriana prepariamo per i prossimi giorni".
Il comandante iraniano aveva incontrato il Capo di Stato Maggiore
dell'Esercito arabo siriano e i comandanti di Hezbollah durante la
visita segreta in Siria.

Infatti, il ripiegamento delle forze siriane nella provincia di Idlib e
da Tadmur rientra in un cambio di strategia di Damasco che prevede di
rafforzare la presenza militare siriana nelle aree principali
governative, da Lataqia ad Aleppo, da Homs a Damasco. Difatti, come
dimostra il sito filo-islamo-atlantista Oryx, le truppe siriane avevano
lasciato Tadmur dopo aver ritirato il grosso del materiale bellico;
difatti nella base aerea di Tadmur i terroristi del SIIL
poterono catturare
solo 5 pezzi di artiglieria, qualche arma antiaerea e mezza dozzina di
veicoli siriani inutilizzabili, oltre che di 5/6 radar risalenti agli
anni '60/'70 e delle carcasse di 2 elicotteri distrutti. In realtà
Tadmur è in pieno deserto, l'intenzione dello Stato islamico sarebbe
stata quella di collegare il 'califfato' dal Mosul ad Homs; ma più
probabilmente era distrarre risorse e mezzi dal fronte del Qalamun, dove
il SIIL ha subito una pesante sconfitta; così come nei fronti ancora
aperti, come Dayr al-Zur, Aleppo oppure Hasaqah, dove ha perso il
controllo su oltre un 100 di villaggi. Invece di seguire una strategia,
accumulando uomini e mezzi su tali ultimi fronti, lo Stato islamcio
aveve deciso di lanciarsi al centro della Siria, allungando le linee di
rifornimento nel deserto, e questo mentre a Ramadi incominciano a
incontrare la resistenza delle forze irachene. Tutto ciò nella speranza
che occupando o facendo credere di occupare Tadmur, Damasco di
distraesse dai fronti del Qalamun e di Idlib, dove il SIIL e le altre
organizzazioni terroristiche subiscono sconfitte o sono bloccate,
disperdendo mezzi e uomini preziosi per la difesa della frontiera con
Libano, Israele e Giordania, da cui tagliare i rifornimenti per le
organizzazioni terroristiche attive in Siria. "
Gli accuratamente
selezionati resoconti dei media occidentali continuano a presentare lo
Stato islamico quale fattore nella regione settentrionale
dell'Afghanistan al confine con l'Asia centrale. Radio Free Europe e
Radio Liberty, collegate all'intelligence degli Stati Uniti e che
svolsero un ruolo chiave nella Guerra Fredda, la scorsa settimana
avevano diffuso un pezzo inquietante sullo Stato islamico, praticamente
dandogli un peso in Afghanistan assai lontano dalla realtà sul campo". Va ricordato che
Radio Free Europe e
Radio Liberty
sono emittenti della CIA finanziate da Soros, completamente gestite da
neonazisti dichiarati e dedite alla propaganda anti-siriana,
anti-iraniana e anti-russa. Il pubblico di queste radio è composto da
nazisti fanatici e da nostalgici delle junte militari latinoamericane;
basta fare un giro sulle loro pagine facebook per incontrarvi solo tale
feccia. Inoltre, al quadro si aggiunge la propaganda filo-islamista e
anti-sciita di Human Rights Watch, ONG finanziata dal governo
statunitense, che accusa le milizie popolari irachene di rappresaglie e
saccheggi contro i civili sunniti; lo scopo ultimo di tale propaganda è
giustificare l'invio di truppe statunitensi in Iraq, invocato dal
senatore statunitense John McCain, presidente del Comitato forze armate
del Senato, e da Frederick Kagan, artefice della "Spinta" militare del
2007 in Iraq, e che dichiara che la caduta di Ramadi "sabota
completamente" i piani per liberare Mosul, "
Credo che la battaglia per Ramadi sarà abbastanza difficile".
L'ex-generale dei marines Gregory Newbold, consigliere di Obama nel
2008, disapprovava la strategia statunitense in Iraq, invocando
l''escalation della campagna aerea e delle forza di terra statunitensi. "
Quello
che dobbiamo fare… dev'essere così decisivo ed avere un effetto tale
che lo Stati islamico ne esca umiliato, come ideologia e come forza".
Ma la 'strategia' statunitense in realtà ha sempre favorito la sua
creatura, il ramo mediorientale di Gladio, ovvero Gladio-B,
pubblicamente presentato dai media islamo-atlantisti come 'Stato
islamico'. A ribadirlo era la dichiarazione del primo ministro iracheno
Haydar al-Abadi, che ammetteva che il SIIL a Mosul, nel giugno 2014,
aveva catturato 2300 autoveicoli Humvee, 40 carri armati M1A1, un
centinaio di blindati, 52 obici M198 e 74000 fucili d'assalto e armi
automatiche. Un arsenale di fatto ceduto ai terroristi taqfiri dagli
statunitensi e dai loro alleati ex-baathisti della fazione Husayn,
presenti nell'amministrazione e nelle forze armate irachene. Intanto,
presso Mosul, a conferma del coinvolgimento di Gladio nelle operazioni
terroristiche in Medio Oriente, un agente dei servizi segreti turchi
(MIT) operativo nel SIIL veniva catturato dai peshmerga, durante i
combattimenti del 24 maggio nel villaggio di Sehelil, presso Mosul, che
avevano lasciato 17 peshmerga e 35 terroristi morti. L'agente del MIT
proveniva dalla provincia di Erzurum dove fu arrestato in Turchia per
omicidio e condannato a 30 anni di carcere, poi rilasciato solo per
aderire al SIIL come agente dei servizi segreti turchi. L'agente turco
veniva consegnato al comando centrale dell'intelligence curda di
Zerevani.
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