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Dopo la cancellazione
dell’art. 18
Un nuovo, infame "colpo di mano" di Renzi e del suo governo!
In base ad uno dei
"decreti attuativi" del Jobs Act, le informazioni raccolte dalle
imprese attraverso le telecamere di sorveglianza, ma anche per il tramite di
telefonini cellulari, smartphone, tablet, pc portatili, badge in dotazione al
lavoratore, potranno essere utilizzate dal padrone per controllare da lontano
il proprio dipendente. Tutto questo senza accordo con i sindacati: basterà che
il lavoratore sia "informato" del controllo a distanza a cui viene
sottoposto. Così la direzione dell'impresa avrebbe mani libere sull'uso a
posteriori dei dati raccolti, anche a fini disciplinari.
«La direzione capitalistica» - scrive Marx nel
"Capitale" - è, «quanto alla forma, dispotica. Questo dispotismo
sviluppa poi le sue forme particolari. […] Allo stesso modo che un esercito ha
bisogno di ufficiali e sottufficiali militari, una massa di operai operanti
sotto il comando dello stesso capitale ha bisogno di ufficiali superiori
(dirigenti, managers) e di sottufficiali (sorveglianti). […] La subordinazione
tecnica dell'operaio all'andamento del mezzo di lavoro e la peculiare
composizione del corpo lavorativo, fatto di individui di ambo i sessi e di
diversissimi gradi di età, creano una disciplina da caserma che si perfeziona e
diviene un regime di fabbrica completo e porta al suo pieno sviluppo il lavoro
di sorveglianza».
Contro «il codice della fabbrica in cui il
capitalista formula come privato legislatore e arbitrariamente la sua
autocrazia sugli operai», gli operai hanno condotto per lunghi decenni e in
ogni paese del mondo durissime lotte, ottenendo anche parziali vittorie e
strappando alcune misure di legislazione sociale che attenuassero il dispotismo
padronale in fabbrica. Una di queste misure legislative è stato, in Italia, lo
«Statuto dei Lavoratori», approvato nel maggio 1970 e tuttora vigente, frutto
del lungo ciclo di lotte operaie degli anni '60 del secolo scorso.
L'art. 4 dello
Statuto dei Lavoratori stabilisce: «È
vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità
di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori.
Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano
richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del
lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza
dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo
con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con
la commissione interna».
Il nuovo decreto
abrogherebbe queste, sia pur minime, garanzie e l'operaio vedrebbe ancor più
ribadita la sua condizione di schiavo salariato.
Operai, lavoratrici e lavoratori! Ribellatevi contro
l'infame progetto predisposto dal governo Renzi e dalla burocrazia ministeriale
al suo servizio. Agite direttamente, manifestate con forza nelle fabbriche e in
tutti luoghi di lavoro, nelle strade e nelle piazze, per far fallire il progetto governativo!
Fate pressione con ogni mezzo sui dirigenti delle
organizzazioni sindacali a cui aderite, affinché RIFIUTINO OGNI ACCORDO con i
padroni e con il governo Renzi, espressione organica della volontà reazionaria
della Confindustria, e impediscano l'attuazione del decreto!
VIA IL GOVERNO RENZI!
Giugno 2015
Piattaforma Comunista - per il Partito
Comunista del Proletariato d'Italia
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