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IL P.C.L. A VENTIMIGLIA
CON I MIGRANTI PER CHIEDERE UN'ALTERNATIVA DI SOCIETÀ
21 Giugno 2015
La delicatissima partita sul tema della
libera circolazione si sta giocando su due differenti terreni: da una
parte i summit tra i big europei che, dopo aver innescato i processi
migratori con le loro guerre umanitarie, si rimbalzano le responsabilità
gestendo l'emergenza in maniera vergognosa con i profughi che non
possono oltrepassare il confine italo-francese e che di fatto vengono
trattati come una merce indesiderata.
Da un'altra parte però assistiamo ad un fenomeno del tutto nuovo: la presa di coscienza da parte dei migranti stessi che con la loro scelta determinata e consapevole di occupare la scogliera al confine tra Ventimiglia e Mentone, lanciano un chiaro messaggio politico.
Noi come PCL Sanremo, seppure con forze esigue, sin dall'inizio dell'emergenza siamo presenti alla stazione di Ventimiglia e soprattutto sulla scogliera in località Ponte San Ludovico e, insieme ad altre realtà politiche e di movimento locali, abbiamo preso parte alla costituzione di un presidio permanente in appoggio e solidarietà alla lotta dei migranti.
Eravamo presenti anche domenica 14 quando una dozzina di neofascisti francesi che hanno provato a destabilizzare la situazione già di per se molto tesa con un vile agguato ai profughi sono stati prontamente respinti e poi scortati dalla celere in territorio francese.
Sabato 20 poi è stata organizzata una manifestazione per le vie del centro di Ventimiglia dal presidio permanente no borders, con la partecipazione dei sindacati di base e di centri sociali dal nord Italia: è stata una splendida occasione per manifestare la nostra vicinanza alle lotte dei migranti e per contestare apertamente il governo borghese Renzi.
In tale circostanza abbiamo allacciato contatti con alcuni compagni francesi del Nouveau Parti Anticapitaliste anch'essi presenti e con i quali porteremo avanti delle attività di lotta congiunta al confine. La manifestazione di sabato da parte nostra è stata un'importante occasione per ribadire ancora una volta che non basta limitarsi alla solidarietà ma che, seguendo il grandissimo esempio di dignità e lotta politica che i migranti asserragliati sulla scogliera al confine ci stanno dando, bisogna richiedere a gran voce giustizia sociale perché questo mondo basato sullo sfruttamento di molti da parte di pochi ha fallito. Il capitalismo ha fallito e questa occasione di solidarietà e lotta può e deve essere la base per la costruzione di un'alternativa di società, una società senza barriere e confini, una società su basi socialiste in cui il colore della pelle non sia una discriminante.
Da un'altra parte però assistiamo ad un fenomeno del tutto nuovo: la presa di coscienza da parte dei migranti stessi che con la loro scelta determinata e consapevole di occupare la scogliera al confine tra Ventimiglia e Mentone, lanciano un chiaro messaggio politico.
Noi come PCL Sanremo, seppure con forze esigue, sin dall'inizio dell'emergenza siamo presenti alla stazione di Ventimiglia e soprattutto sulla scogliera in località Ponte San Ludovico e, insieme ad altre realtà politiche e di movimento locali, abbiamo preso parte alla costituzione di un presidio permanente in appoggio e solidarietà alla lotta dei migranti.
Eravamo presenti anche domenica 14 quando una dozzina di neofascisti francesi che hanno provato a destabilizzare la situazione già di per se molto tesa con un vile agguato ai profughi sono stati prontamente respinti e poi scortati dalla celere in territorio francese.
Sabato 20 poi è stata organizzata una manifestazione per le vie del centro di Ventimiglia dal presidio permanente no borders, con la partecipazione dei sindacati di base e di centri sociali dal nord Italia: è stata una splendida occasione per manifestare la nostra vicinanza alle lotte dei migranti e per contestare apertamente il governo borghese Renzi.
In tale circostanza abbiamo allacciato contatti con alcuni compagni francesi del Nouveau Parti Anticapitaliste anch'essi presenti e con i quali porteremo avanti delle attività di lotta congiunta al confine. La manifestazione di sabato da parte nostra è stata un'importante occasione per ribadire ancora una volta che non basta limitarsi alla solidarietà ma che, seguendo il grandissimo esempio di dignità e lotta politica che i migranti asserragliati sulla scogliera al confine ci stanno dando, bisogna richiedere a gran voce giustizia sociale perché questo mondo basato sullo sfruttamento di molti da parte di pochi ha fallito. Il capitalismo ha fallito e questa occasione di solidarietà e lotta può e deve essere la base per la costruzione di un'alternativa di società, una società senza barriere e confini, una società su basi socialiste in cui il colore della pelle non sia una discriminante.
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