domenica 28 giugno 2015

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

Proletari di tutti i paesi, unitevi!
Scintilla
La borghesia ci soffoca
nella morsa della
miseria, del degrado
e della corruzione
Preparamo la riscossa
Via Renzi!
Il potere agli operai!
Luglio 2015 Numero 61 www.piattaformacomunista.com teoriaeprassi@yahoo.it
Prezzo: 1 euro
Pag. 3
Telecontrollo sui
lavoratori: un nuovo,
infame "colpo di mano"
di Renzi e del suo
governo padronale
La Repubblica riconosce a tutti i
cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto
.”
Questo afferma l’art. 4 della
Costituzione italiana del 1948
riprendendo e ampliando quello che
l’art. 1 stabilisce come fondamento
della Repubblica italiana: il lavoro.
Che il riconoscimento del diritto e
la promozione delle condizioni che
lo rendono effettivo siano pura
ipocrisia borghese lo dimostrano i
sette milioni di disoccupati,
compresi quelli che nemmeno
cercano più un lavoro perché
scoraggiati.
Il 40% di disoccupazione giovanile
è la certificazione del fallimento
della classe dominante. Che però
non ha nessuna intenzione di
abbandonare il potere politico, a
meno che non vi sarà costretta dalla
rivoluzione proletaria.
In realtà, la minoranza di farabutti
che ci governano ha capovolto con
il Jobs Act l’art. 4 della
Costituzione, che ora va letto così:
La Repubblica riconosce a tutti i
capitalisti il diritto a licenziare e
promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto
”.
Ad essere oggetto della tutela oggi
non è più il lavoro, ma il
licenziamento arbitrario, senza
giusta causa.
A essere promosso è il diritto
assoluto del capitalista di sfruttare a
sangue gli operai per poi gettarli in
mezzo a una strada.
Questo è il contenuto di classe
dell’abolizione dell’art. 18 e
dell’introduzione del “contratto a
tutele crescenti”, ovvero a profitti e
ingiustizie galoppanti.
Il governo Renzi, espressione degli
interessi dei monopoli capitalistici,
butta a mare i diritti e le libertà dei
lavoratori per rafforzare i diritti e le
libertà dei padroni.
La trasformazione reazionaria dello
Stato e della società non avviene
solo con le controriforme
costituzionali, ma anche e
soprattutto con le leggi ordinarie.
segue a pag. 2

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