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La clamorosa rivelazione di Varoufakis: “Era già tutto pronto passare dall’Euro alla Dracma in una notte, ma Tsipras ci ha tradito”
VAROUF-HACKER! – L’EX MINISTRO DELLE FINANZE GRECO AVEVA MESSO IN PIEDI UNA ‘CELLULA SEGRETA’ PER CREARE UN SISTEMA BANCARIO PARALLELO, CHE AVREBBE POTUTO ‘TRASFORMARE’ L’EURO IN DRACMA CON UN COLPO DI CLIC – “VOGLIONO INCRIMINARMI PER TRADIMENTO, MA IL PIANO FUNZIONAVA BENISSIMO”
Al team ha partecipato anche un esperto della Columbia University, che è entrato nei software del Fisco greco, sotto il controllo dell’ex troika, ottenendo le informazioni di tutti i contribuenti – Il sistema parallelo consentito ad Atene di creare liquidità in euro evitando lo “strangolamento finanziario” della Bce…
WSI – E’ uscito di scena come ministro delle Finanze,
ma continua a essere molto attivo nel gridare al mondo tutti i
retroscena che hanno interessato la Grecia nei giorni caldi delle ultime
settimane, e anche degli ultimi mesi.
Yanis Varoufakis, appunto ex numero uno del
dicastero delle Finanze, ha fatto l’ennesima rivelazione shock che sta
provocando in queste ore forti tensioni politiche ad Atene.
Stando a quanto riportato da Kathimerini, in una teleconferenza con alcuni membri di hedge fund internazionali, Varoufakis ha
svelato di aver ricevuto lo scorso dicembre da Alexis Tsipras
un’autorizzazione precisa, allo scopo di pianificare un sistema
parallelo di pagamenti in euro, che avrebbe potuto “trasformarsi” in dracma nell’arco di una notte, se necessario.
La richiesta si è tradotta nella creazione di un
team, o meglio come riporta anche il Telegraph in un articolo firmato da
Ambrose Evans-Pritchard, di una “cellula segreta”, composta da cinque
funzionari guidati da Varoufakis, che hanno lavorato per mesi a un piano
B di emergenza.
Al team ha partecipato anche un esperto di tecnologia
della Columbia University di New York, che ha gestito la parte
logistica della missione, compiendo anche operazioni di hackeraggio:
l’esperto è riuscito infatti a entrare nei sistemi di software del Fisco
in Grecia – sotto il controllo dell’ex troika – e ottenere tutti i dati
e le informazioni relativi a ogni contribuente greco.
“Il primo ministro, prima che vincessimo le elezioni a
gennaio, mi aveva dato l’ok a formulare un piano B. Io ho creato a quel
punto un team molto competente, un piccolo team come doveva essere per
rimanere nascosto, per ovvie ragioni”, ha detto lo stesso Varoufakis. A
quel punto, “abbiamo deciso di violare lo stesso programma di software
del mio ministero”.
Le dichiarazioni sono state riprese da Kathimerini e si riferiscono a
una teleconferenza che risale allo scorso 16 luglio, dunque a una
settimana dopo le dimissioni dell’ex ministro.
Varoufakis ha espressamente confermato al Telegraph che le dichiarazioni riportate da Kathimerini sono accurate,
precisando tuttavia di non aver mai partecipato ad alcun complotto per
tornare alla dracma, contrariamente a quanto è stato affermato dalla
stampa ellenica.
“Il contesto di tutto ciò è che vogliono dipingermi
come un ministro delle finanze disonesto, per farmi incriminare per
tradimento. Fa tutto parte di un tentativo di annullare i primi cinque
mesi di questo governo, e di buttarli nella spazzatura”, ha continuato.
Lui stesso ha poi spiegato che l’obiettivo delle
operazioni di hackeraggio è stato quello di consentire al ministero
delle Finanze di effettuare, nel caso di ricorso al piano di emergenza,
trasferimenti digitali “premendo semplicemente un tasto”.
Il piano prevedeva l’esecuzione dei pagamenti
attraverso il modello “IOU”, basato su un esperimento lanciato dalla
California dopo il crac Lehman Brothers.
Un sistema bancario parallelo di questo tipo avrebbe
consentito ad Atene di creare liquidità in euro evitando quello che
Syriza definisce “strangolamento finanziario” della Bce. Varoufakis ha
puntualizzato che il sistema “era stato sviluppato molto bene”.
“Ben presto avremmo potuto ampliarlo, utilizzando
App sugli smartphone, avendo un sistema parallelo (bancario) operativo.
Ovviamente sarebbe stato denominato in euro, ma sarebbe stato possibile
convertirlo in nuova dracma” in caso di necessità
L’ex ministro ha aggiunto che il ricorso alle
operazioni di hacker è stato necessario, dal momento che la troika aveva
preso il controllo del Fisco all’interno del ministero delle finanze.
Il tutto si è poi concluso in un nulla di fatto.
“Quando il momento è arrivato, (Tsipras) ha deciso che era troppo difficile.
Non so quando ha preso questa decisione. So solo che ho appreso (la
notizia) esplicitamente la notte del referendum, ed è questo il motivo
per cui ho presentato le mie dimissioni”.
Nelle registrazioni si sente Varoufakis dire: “Credo
che i cittadini greci ci avessero autorizzati a trattare in modo
energetico e forte, al punto che, se non fossimo riusciti a raggiungere
un accordo efficace, avremmo dovuto considerare l’eventualità di uscire”
dall’euro.
FONTE: http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/varouf-hacker-ex-ministro-finanze-greco-aveva-messo-piedi-105702.htm