sabato 11 luglio 2015

L’emersione della Grande Eurasia si profila sullo sfondo del declino occidentale

L’emersione della Grande Eurasia si profila sullo sfondo del declino occidentale

by sitoaurora
Vladimir Nesterov Strategic Culture Foundation 11/07/2015039654Il mondo dominato da una superpotenza tramonta proprio davanti ai nostri occhi. Vecchie istituzioni internazionali sono in declino come l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), l'Unione Europea (UE) impantanata nella crisi o la degradante Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). Finora intense discussioni sulla riforma dell'Organizzazione delle Nazioni Unite non sono state altro che chiacchierare. Gli Stati Uniti hanno già visto il loro periodo di massimo splendore. Se hanno ancora un forte potenziale militare, economico e politico gli altri Stati gli sono con il fiato sul collo. La Cina ha superato gli Stati Uniti in termini di PIL secondo il potere d'acquisto (PPP). La cooperazione tra i BRICS aumenta e la Shanghai Cooperation Organization si espande con India e Pakistan sulla via dell'adesione. La Grecia, patria della democrazia, è l'anello più debole dell'Unione europea, sottolinea la degenerazione delle democrazie occidentali con i loro matrimoni omosessuali e le basi instabili su cui gli Stati nazionali sono costruiti. Gli Stati Uniti assomigliano sempre più a una nave da battaglia della Seconda Guerra Mondiale con un grande buco sotto la linea di galleggiamento dello scafo. Il danno non è visibile, la nave continua a navigare con armi formidabili puntate sul nemico. Ma col passare del tempo la nave perde velocità e comincia ad affondare. Il melting pot tanto celebrato nei giorni di Bill Clinton non è più efficace, gli Stati Uniti non sono divenuti una nazione unita e si avvicina il momento in cui gli anglosassoni non potranno assumersi il "fardello dell'uomo bianco” con i latinos che diventano dominanti. Quando accadrà gli Stati Uniti saranno un Paese diverso con cultura diversa e, forse, diversi obiettivi da perseguire. Oggi gli Stati Uniti si ritirano lasciandosi alle spalle focolai di tensione e guerre infinite. Il conflitto armato in Ucraina, la guerra senza fine in Medio Oriente, Afghanistan e Iraq in rovina, questi sono i risultati della ritirata. Per rallentarne la degradazione gli Stati Uniti si sforzano di creare il Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP) riunendo l'oro degli Stati nell'internazionale finanziaria. Questo è il momento in cui "nuova destra” e “nuova sinistra” in Europa avanzano cambiando significativamente i piani di Washington e dell'internazionale finanziaria. Possono cercare di creare un nuovo sistema per riunire le nazioni, o tornare al concetto di spazio di sicurezza comune da Lisbona a Vladivostok. Gli Stati Uniti prendono in considerazione il TTIP mirando a dividere l'Europa dalla Russia e respingere la Federazione russa in Asia. Gli Stati Uniti evitano di usare il termine guerra fredda nell'attuale stallo psicologico e informativo ma, in realtà, guidano una guerra su tutti i fronti. Questa affermazione è confermata dall'aumento della potenza della Forza di reazione della NATO, dal ritorno di unità dell'esercito statunitense in Europa, dalle forze che stazionano nei Paesi confinanti con la Federazione russa, dallo schieramento della difesa antimissile in Europa, e mettendo in discussione il trattato sulle forze nucleari intermedie (INF). Il ministro degli Esteri inglese Philip Hammond ha detto ai primi di giugno che il Regno Unito potrebbe ospitare di nuovo i missili nucleari statunitensi, tra tensioni con la Russia. Infine non si vede la fine del conflitto in Ucraina. Non importa quanti siano i tentativi di riportare la pace (Quattro di Normandia, missione dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) c'è sempre il pericolo di scatenare una grande guerra con gli Stati Uniti che intervengono, ancora una volta, da "salvatori” degli europei. Allo stesso tempo, le forze della NATO verrebbero schierate ai confini della Russia dal Baltico al Mar Nero. Questo scenario è incombente. Se gli Stati Uniti dicono "sì" all'Ucraina nella NATO la situazione inevitabilmente si aggraverà.
La libertà di azione in Europa è limitata dalla dottrina atlantica, ma la possibilità di una guerra con la Russia è assai spaventosa, perciò gli Stati Uniti non osano premere il grilletto. Il recente viaggio del segretario di Stato John Kerry a Sochi testimonia il fatto che Washington non è pronta all'escalation incontrollata del conflitto. E' chiaro a tutti che le sanzioni antirusse contrastano con gli interessi europei. L'Europa sarebbe felice di revocarle ma deve salvare la faccia. Il modo migliore per farlo è ridurre le tensioni nel Donbas. Ma è indispensabile il cambio di governo a Kiev. Tutto sottolinea l'importanza della cooperazione nel quadro delle associazioni interstatali non occidentali: BRICS e Shanghai Cooperation Organization. Russia e Cina hanno un ruolo particolare. L'ulteriore integrazione può portare alla nascita della Grande Eurasia con grandi enclavi in America Latina e Sud Africa, creando un'alternativa al dominio euro-atlantico. A maggio Russia e Cina decisero d'integrare l'Unione economica eurasiatica con il programma economico “Via della Seta”. Questo e il successo dei vertici di Shanghai Cooperation Organization e BRICS che si svolgono contemporaneamente a Ufa, sono gli eventi che contribuiscono notevolmente a ciò.
47952163.cmsLa ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation.

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