venerdì 3 luglio 2015

ORRORE GLOBALE


 

ORRORE GLOBALE

ORRORE GLOBALE
Il meccanismo perverso del mondo globalizzato prevede che se una una nazione prospera, per effetto di questo un’altra fallisce. Se più nazioni prosperano, lo fanno a danno di altrettante. In breve, la globalizzazione ha scatenato una guerra impari fra gli stati industrialmente e tecnologicamente più ricchi, più armati e per loro natura guerrafondai, contro quei paesi che dovranno sottostare all’egemonia imperialista dei mercati occidentali. Tali paesi, nel tempo, verranno ridotti a colonie dell’impero da dove attingere gli schiavi e i servi addetti alla manovalanza e alla soddisfazione delle deppravazioni dei potenti. 
Se non capiamo profondamente, consapevolmente, che la sovranità monetaria, etica, storica e culturale è alla base del concetto di civiltà, dimentichiamoci il significato di “giustizia sociale”, di “bene comune e di “Libertà”.
Il termine globale, che sembra alludere ad una circostanza sinistra e ricorda molto le cause relative alla scomparsa dei dinosauri sulla terra, mi procura un senso di orrore e di impotenza. È quanto meno utopico ma direi del tutto demenziale, immaginare una pace globale, un benessere globale, un destino globale.
È più verosimile interpretare il termine globale, con riferimento ad una guerra (prima e seconda guerra mondiale), a una pandemia, al diluvio biblico, all’estinzione di una specie animale o vegetale, alla fame, ad un evento naturale
Globali, diversamente, sono gli interessi di pochi, a scapito di tutti gli altri.
E sono questi “pochi” che sulla nostra pelle hanno costruito il loro potere sanguinario! Come non rendersene conto?
Ecco, il vero significato etimologico che oggi possiamo addurre all’aggettivo, globale.
Globale è il risultato dell’inquinamento di mari, fiumi e oceani.
Globale è il livello di omologazione degli individui, l’azzeramento della storia, delle tradizioni, dell’arte e di ogni vera felicità. Globale è la rinuncia a credere in un futuro; è la mancanza di solidarietà di compassione e di pietà. Globale, allude la fine, prossima e inevitabile.
Presto il mondo intero si renderà conto che la globalizzazione tanto decantata, in realtà non era che un inganno perpetrato contro l’umanità e l’ambiente tutto. Così, dal mercato globale si ritornerà al mercato rionale, dagli stati uniti, agli stati autonomi, indipendenti e liberi, e dalle società, alle tribù.
Si, questo è ciò che accadrà!. Come non potrebbe essere, diversamente? Il mondo è nelle mani di psicopatici - un branco di sciroppati che giocano con le nostre vite per vincere una scommessa con il diavolo.















gianni tirelli





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