Porto Rico, il collasso da 72 miliardi della «Grecia americana». S&P: default inevitabile
Da Il sole 24 ore
(AnsaAp)
Il governatore ha chiesto aiuto, ai creditori e a Washington. Ma almeno dal governo federale e dal Congresso è arrivato un secco no. «Nessuno sta contemplando un salvataggio federale di Porto Rico», ha detto il portavoce della Casa Bianca Joshn Earnest.
Non sarà affatto facile, però, per operatori e policymaker ignorare del tutto una debacle. I creditori sono un variegato e vasto universo di fondi pensione e hedge fund. E un disordinato collasso di Porto Rico rischia di scuotere nel profondo l'intero grande mercato dei bond municipali e locali, utilizzati da stati e enti americani per finanziare progetti essenziali che vanno dalle scuole alle strade e finora considerato tra i più sicuri. Il dramma dell'isola rappresenterebbe un nuovo nadir per i municipal bond dopo le bancarotte dichiarate da Detroit e da alcune più piccole città californiane.
Il fardello del debito è diventato insostenibile perché, se è la metà di quello di un altro stato fortemente indebitato, la California, Porto Rico ha solo un decimo della popolazione. Vale a dire che ognuno dei suoi 3,7 milioni di residenti ha una cambiale da 20.000 dollari sulla testa, un record assoluto tra gli stati americani. In termini di proporzioni con l'economia, ormai in recessione dal 2007, l'indebitamento rappresenta il 70% del Pil dell'isola.
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