Grecia: il terzo più veloce crollo del mercato immobiliare al mondo
Ancora a proposito della Grecia in svendita:
il veloce crollo del mercato immobiliare, favorito da una tassazione
insostenibile, fa sì che quello che era l’investimento tradizionale
delle famiglie rischia di diventare una trappola da cui fuggire e una
ghiotta occasione di investimento per i fondi avvoltoio. Anche qui,
l’Italia è la prossima in lista. Dal sito NewEurope.
18 agosto 2015
Uno dei temi più discussi durante gli ultimi negoziati in
Grecia è stata la normativa sui pignoramenti. Dal 2010, le successive
amministrazioni greche hanno adottato dei provvedimenti per impedire gli
sfratti dalla prima casa di abitazione.
Durante i negoziati per l’accordo sul terzo salvataggio
della Grecia, a quanto si dice i creditori avrebbero insistito sui
pignoramenti delle case di abitazione e la loro svendita ai cosiddetti
fondi avvoltoio; il governo greco stava insistendo sulla creazione di
un’agenzia per la gestione dei “crediti inesigibili” in maniera
rispondente alle esigenze dei proprietari di casa in difficoltà
finanziarie. Dato che la Grecia ha una delle maggiori quote di
proprietari di casa in Europa, la questione è importante.
Il calo dei redditi, l’azzerarsi del finanziamento dei
mutui, una proprietà immobiliare in eccesso di offerta, hanno schiantato
il mercato immobiliare greco. Dire che il mercato immobiliare greco è
un mercato in cui sono i compratori a fare il prezzo, è un eufemismo.
Secondo il Global House Watch Survey del Fondo
monetario internazionale, il deprezzamento della proprietà immobiliare
in Grecia dal 2007 (del 40%) può essere paragonato solo a quello della
Lettonia (45%) e dell’Ucraina (70%). Il mercato immobiliare greco è
stato ulteriormente depresso anche a causa dell’introduzione di una
nuova tassa sulla proprietà che si basa sui prezzi di mercato
“oggettivi” del 2008. Secondo questo schema, i proprietari di casa
devono pagare l’imposta sulle proprietà valutate ai prezzi del 2008,
sulla base dei redditi del 2015. Inoltre, devono pagare un’imposta sul
reddito dell’affitto che ammonta fino al 40% del reddito totale.
I proprietari che non possono pagare le tasse sulla
proprietà non riescono a vendere le case e, anche se ci riescono, il
venditore con tutta probabilità va a prendere molto meno del prestito
contratto per comprare la casa. La proprietà immobiliare in molti sensi
può essere vista come una trappola a vita, a meno che non si sia
acquistato a buon mercato. Alcuni distressed fund – noti come fondi
avvoltoio – sono stati attratti dalla possibilità di un Grexit e
l’adozione di una moneta nazionale, che contribuirebbe ad una
svalutazione più forte.
In sintesi, il mercato è ora interessante e aperto a due
tipi di fondi di private equity: in primo luogo, il tipo di investitori
speculativi a medio termine in cerca di acquisti diretti o tramite le
banche (dai pignoramenti); in secondo luogo, gli investitori a lungo
termine, attratti dalla prospettiva della cittadinanza UE – un bonus
sugli investimenti da € 200.000 – così come da acquisizioni a livello
internazionale che prima o poi pagheranno. Quest’ultimo tipo di
investimento è popolare tra i cittadini cinesi.
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