sabato 29 agosto 2015

IL SISTEMA CHIUSO DEI GRANDI GRUPPI DI POTERE

IL SISTEMA CHIUSO DEI GRANDI GRUPPI DI POTERE

Un’economia etica, sana, priva di interferenze di natura speculativa e opportunistica, guarda ai bisogni reali dell’individuo, tenendo conto delle sue necessità strutturali e scale di valori, a tal punto, che a determinare il Mercato è la domanda, e non l’offerta. Questo è un mercato etico per definizione, che si allinea e prende nota delle indicazioni e richieste suggerite dal consumatore, per non correre il rischio di sobbarcarsi i costi del non venduto; un consumatore che, dall’origine, possiede quei parametri necessari per capire ciò che vuole e ciò che gli serve davvero - un consumatore “con le mani in pasta” che utilizza tutto ciò che acquista giustificando così le sue spese e limitando al minimo le eccedenze inutilizzate, fino ad azzerarle. Un’economia questa, dove è la domanda a dettare le regole, e il quantitativo congruo di merce e beni da produrre e commerciare – e che in virtù di un tale meccanismo organizzativo, riduce al minimo la quantità di spazzatura, di scorie e rifiuti. In un’economia del genere, solo una piccola parte è destinata alla produzione di beni “voluttuari”, ma anche questa si attiene a criteri logici indicati saltuariamente dalla domanda, e dall’eccezionalità del momento. Beni, che per l’oculatezza della scelta, non saranno in seguito rimpiazzati da altri ma, nel tempo, destinati a divenire duraturi.
Nelle nostre società, che per decenza abbiamo definito “moderne”, accade l’esatto contrario. L’impianto etico è stato scalzato di netto dal suo ruolo di giudice supremo dei nostri atti e scelte, ritenendolo, il Sistema, un vero e proprio impedimento e ostacolo al suo piano di produzione e commercializzazione di beni e prodotti effimeri, che in una condizione di normalità non avrebbero mai visto la luce. In questo modo, il consumatore, defraudato da ogni punto di riferimento e capacità critica, demanda al Sistema ogni sua responsabilità e scelta, ritenendolo il solo interlocutore credibile e attendibile fra il Mercato e la sua coscienza - una concezione dunque relativistica della realtà sociale, dove il singolo delega a terzi (al Sistema) le sue responsabilità oggettive perché incapace di assumersi le conseguenze dei suoi comportamenti e scelte.
Il moderno Sistema Economico Finanziario, oggi, è simile a un grande Casinò, dove i giocatori ne sono i proprietari, non che gli azionisti. Si gioca d’azzardo, si punta, si rischia, si bleffa, si bara e si corrompe, si perde e si vince. Non esistono regole all’interno del Casinò, né tanto meno limiti di natura etica e morale, ma tutto è lecito, dove il più furbo, il più scaltro e il più spietato, alla fine avrà la meglio. Il valore nominale dei soldi, è sotto forma di fiches, che per nessun motivo (questa è la sola regola), saranno in seguito commutati in denaro, né potranno uscire dai confini della casa da gioco per essere immessi sul mercato e produrre lavoro, investimenti, e ricchezza. E’ un sistema chiuso, circolare a se stesso, giustificato dal solo divertimento di partecipare al gioco, dal piacere di fottere i cittadini, e dalla soddisfazione di avere accumulato patrimoni e potere, nel minor tempo possibile.
Esistono dunque due economie: una finanzaria e speculativa (titoli – bot – azioni – obbligazioni – fondi – ecc) inserita nel circuito chiuso dei banchieri, dei grandi ricchi e delle lobby , e una seconda, stagnante e recessiva, che per mancanza di denaro circolante, costringerà le masse dentro una schiavitù senza precedenti. Le banche centrali, stampano denaro a ritmi impressionanti (praticamente soldi falsi) per foraggiare le richiste di liquidità del “Sistema chiuso” dei grandi gruppi di potere, che a loro volta dovranno pagare la tangente per restituire il favore.
Ed è questo il motivo per cui il mercato dei beni di lusso è solido e in forte ascesa e quello reale a caduta libera.
Il cetriolo finisce sempre in culo all’ortolano!

GJTirelli

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