I
russi distruggono i prodotti alimentari importati dall'occidente.
Questa notizia ha scosso i cuori sensibili degli occidentali che
improvvisamente si strappano i tre capelli rimastigli sulla zucca.
Immaginate il disastro proclamato e sottolineato dalla stampa
occidentale, francese, statunitense, svizzera, austriaca, tedesca e così
via! Mentre poveri disgraziati slavi vivono nella miseria più abietta,
il governo di Putin ama schiacciare il
roquefort con il
bulldozer! Inoltre, non fermandosi davanti a nulla, questo dittatore rosso attacca il
chorrizo e il
parmigiano!
Decisamente l'Apocalisse non è lontana e il tono è più che patetico. Le
foto scattate da squadre di giornalisti francesi e svizzeri ci mostrano
in modo assai dettagliato le pittoresche povere (ed eterne vedendole da
lustri)
babushka dalle facce cupe condividere ciò che crediamo
essere aiuti alimentari dall'occidente. Il tono dell'indecenza sale.
Leggendo tali articoli ci sarebbe la fame in Russia davanti alle
telecamere. Uno dei periodici svizzeri ha anche evidenziato certe
statistiche; sembrerebbe che un sesto della popolazione russa sia sotto
il livello di povertà più assoluta. Qualsiasi filisteo chiuderebbe il
giornale con la ferma convinzione di avere, nella persona di Putin, un
dittatore sanguinario che rifiuta i prodotti agricoli offerti quale
manna dal cielo dai buoni samaritani occidentali. Per chiarire le cose
propongo, da buon cartesiano, di sezionare alcuni elementi che
potrebbero permettere di vederci più chiaro. Il livello di povertà della
popolazione russa dovrebbe anche essere proporzionato a lavatrici,
automobili, ferri da stiro e beni di consumo durevoli prodotti ed
acquistati dai russi. Forzandomi a constatare, per il dispiacere dei
mestatori, che non solo la vendita di questi prodotti è, da quasi 15
anni, in aumento significativo, secondo le statistiche dell'anno
precedente ma, ancora più importante, sono sempre più sostituiti da
prodotti locali. Cito ad esempio le automobili. Cinque anni fa era assai
impopolare a Mosca avere auto nazionali, ma le
Lada oggi sono
molto ambite dalla popolazione russa perché il prezzo è molto più
competitivo e la qualità perfettamente europea, soprattutto dopo
l'acquisizione della quota di maggioranza dalla
Renault. Lo
stesso vale per i 4x4. Se 8 anni fa si preferiva girare in Land Rover
Discovery, oggi non c'è alcun aspetto negativo nell'acquistare l'UAZ
Patriot,
che costa un terzo della bagnarola inglese. Quindi, in conclusione,
dedurrei che non solo la popolazione continua a consumare sempre più
beni di consumo durevoli, ma anche sempre più prodotti nazionali. Negli
alimentari è noto che i prezzi sono poco convenienti per il carrello del
cosiddetto cittadino comune. Un vinello francese come
Chardonnay o
Merlot
viene venduto cinque volte il prezzo in Francia, con un margine di
oltre 400%; semplicemente confrontandolo con il margine standard in
Francia, si capisce chi paga gli articoli dei nostri colleghi francesi,
tedeschi e svizzeri. Inoltre, molto spesso i cibi contengono organismi
geneticamente modificati. Se si perora la causa di tali prodotti
ritenendoli salutari, mi si dica perché ci sono così tanti bambini con
la sindrome di Down in Francia (uno dei più alti tassi al mondo). E che
fine ha fatto la famosa bellezza francese? Non sorprendetevi del
cambiamento: l'uomo è ciò che consuma. Se si mangia sano, i vostri
bambini saranno sani e belli! Se si mangiano prodotti sintetici, il
corpo ne soffrirà e si avranno deformazioni genetiche che colpiranno
anche l'aspetto fisico dell'etnia. Se lo sospettate, osservate i
giapponesi: da quando hanno cambiato la struttura dei consumi
alimentari, le loro taglie aumentano. Così la Russia, naturalmente, è
grata a Bruxelles per essere così preoccupata del suo stato di salute
fragile e precario. Ma si sa che da oltre 100 anni i russi non solo
sopravvivono ma si moltiplicano pure. Riguardo gli interessi di certi
corrotti mercanti di alimentari, devono solo ripiegare su altri mercati
lucrativi, se li trovano!
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