2015: fine delle menzogne americane
di Enrico Galoppini
Il 2015 verrà ricordato sui libri di storia come un anno fondamentale
nell’avventura del genere umano su questa terra: l’anno in cui la
menzogna americana s’è mostrata a tutti per quello che è. Nuda, senza
più veli, perché altro non poteva più fare.
Sono anni, decenni, secoli addirittura,
che l’America taglieggia, deruba, preda, attacca e distrugge (per
“ricostruire”!), usando la più grande macchina di raggiro mai messa in
piedi: i cosiddetti “mass media”.
Anche solo mantenendoci a questi ultimi
anni (non sia mai detto che la nostra “liberazione” venga messa in
discussione!), ne abbiamo sentite di tutti i colori pur di giustificare
le intenzioni malvagie degli Usa: “armi di distruzione di massa”,
“esportazione della democrazia”, “violazioni dei diritti umani”, “brogli
elettorali”, “intervento umanitario”, “bombardamenti chirurgici”. La
lista dei pretesti escogitati dall’America per attaccare a destra e a
manca è praticamente senza fine, perché senza fine è la brama di
sottomettere e sfruttare tutto e tutti.
Una serie inesauribile di frottole con
tanto di teatrino (come quella sull’antrace iracheno) che tutto il mondo
a loro sottomesso ha dovuto fagocitare a colazione, pranzo e cena,
quando per un’inveterata quanto nociva abitudine ci si piazza davanti ad
un telegiornale.
Col passar del tempo, effettivamente,
sono sempre più quelli che qualche dubbio sulle amorevoli e
filantropiche intenzioni americane se lo sono posto (la favola dell’11/9
è troppo grossa), ma in qualche modo, coi loro giochi da illusionisti
della politica e della “comunicazione” (si pensi alla carta del
“presidente di colore”), sono riusciti ancora a tirarsi dietro un certo
consenso.
Ma
è bastato l’inizio dei raid aerei russi in Siria a far saltare il tappo
sul pentolone delle bugie dell’America. Un pentolone dal quale è uscito
di tutto e di più: “Mosca attacca i nemici di Assad” (e cosa dovrebbe
fare, di grazia???); “la Russia deve coordinarsi con la Comunità
internazionale” (che coraggio, detto da chi fa da sempre come gli pare);
“i raid russi provocano vittime civili, tra cui bambini” (ma guarda un
po’, all’improvviso sono diventati dal cuore tenero!).
Il culmine di questa fuoriuscita di
liquami nauseabondi (perché questo è l’odore dell’essenza, del
concentrato dell’impostura) è stato il senatore McCain, che ha strillato
– subito ripreso da tutte le solerti agenzie occidentali, senza più una
stilla di senso del ridicolo: “La Russia attacca i ribelli finanziati
dalla Cia!”.
Il cerchio si chiude: a forza di menzogne si finisce per dire la verità.
Un momento che prima o poi doveva
arrivare. Quello in cui i peggiori delinquenti, ladri e truffatori che
la storia umana abbia mai visto confermano le stesse identiche cose che
un’informazione cosiddetta “alternativa” – che ovviamente, anche se
letta da tutti, non ha diritto di cittadinanza sui “grandi media” –
ripete incessantemente da anni.
A credere (per contratto) alle panzane
americane sono davvero rimasti solo certi giornalisti ed il loro
contorno di politicanti da strapazzo di un’Italia che, anche solo a
giudicare dai commenti dei lettori di qualsiasi testata,
sta con Putin e la Russia, ma che rischia di essere trascinata nel
baratro nel quale, assieme alle sue menzogne, finirà presto l’America.
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