Finalmente in galera chi non vuole vaccinare i propri figli
L’Emilia
Romagna è una terra ricca e fortunata. E tra le grandi fortune c’è
quella di avere un assessore alla salute semplicemente illuminato e
illuminante. Si tratta di tale Sergio Venturi. Anzi, del dottor Sergio
Venturi, laureato in medicina e burocrate di lungo corso. Terrorizzato
come è giusto che sia dal drastico calo delle vaccinazioni
(poliomielite, malattia inesistente in Italia dal 1982, precipitata da
una percentuale di copertura del 96,10% al 94,8%; difterite, di cui
abbiamo avuto in Italia 5 casi tra il 1990 e il 2000 e poi più nulla,
dal 96% al 94,72%; pertosse dal 95,78% al 94,44%, epatite B dal 95,78%
al 94,49%) e dalle notizie della strage che sta facendo una malattia
terribile come la pertosse, il dottor Venturi ha detto basta. Così in un
articolo della giornalista Eleonora Capelli, superesperta
dell’argomento tanto da aver scoperto l’esistenza della polioMELITE,
probabilmente l’infiammazione cronica di molte mele, lo statista
scienziato annuncia la sua intenzione di denunciare alla Procura della
Repubblica quei genitori che non vaccinano i figli. Ecco: finalmente
quei delinquenti faranno la fine che meritano.
Intanto,
qualcuno, magari informato in modo diverso di quanto non sia
l’assessore Venturi, potrebbe proporre il carcere per chi fabbrica
vaccini contaminati da pezzi piccini piccini di metallo; per chi mette
in commercio i vaccini senza denunciarne tutti i componenti; per chi
mette in circolazione vaccini senza aver fatto la sperimentazione che
biologia comanda; per chi dà il permesso di commercializzazione senza
aver completato tutti i controlli del caso; per i funzionari degli enti
di controllo
che hanno in mano documentazione imbarazzante sui vaccini e insabbiano
il caso; per chi somministra quella roba inquinata; per chi vaccina
senza aver valutato in modo esaustivo se il soggetto sia già immune
dalla/e patologia/e; per chi pratica vaccinazioni in modo illegale (ad
esempio, un’esavalente al posto della tetravalente); per chi, pur
obbligato, non denuncia gli effetti deleteri delle vaccinazioni; per
chi dà informazioni false o incomplete (esempio: illudendo il soggetto
di essere protetto contro una malattia e non contro un solo ceppo della
malattia o non dicendo che nessun vaccino è attivo su ogni soggetto);
per chi vaccina soggetti che per età non potranno mai essere immunizzati
in quel modo; per chi fa terrorismo
distorcendo i dati reali (per esempio “morire DI morbillo” invece di
“morire CON il morbillo”, e la pertosse non fa differenza) o
favoleggiando di epidemie del tutto inesistenti (per esempio, fantasiose
epidemie di meningite).
Naturalmente
potrei continuare con un elenco di situazioni che non vengono
considerate reato semplicemente perché c’è chi lucra, e nemmeno poco,
sulle vaccinazioni, e chi lucra sta, divano o sgabello che sia, nel
salottino di chi conta. E, invece, si tratta di reati gravissimi e, mi
si permetta, pure schifosi. Come ho sempre affermato, io non ho alcuna
intenzione di condannare i vaccini in quanto tali. L’ho sempre
affermato: l’idea è geniale, ma, come per ogni farmaco, bisogna farne un
uso onesto e intelligente, due aggettivi che sono in qualche modo
sinonimi. L’abuso è illegittimo, eticamente scorretto e non troppo di
rado criminale. Insomma, sì ai vaccini a patto che questi siano prodotti
come Dio comanda, vale a dire privi di qualunque componente che possa
anche lontanamente danneggiare il soggetto, e vanno praticati solo a
ragion veduta, con le modalità corrette e solo dopo che il ricevente è
stato controllato in modo accurato.
Noi non abbiamo bisogno di geni come l’assessore Venturi, di enti di controllo
che tutto fanno tranne controllare, di giornalisti analfabeti, di
trasmissioni radio vergognose come quelle che ci propina la Rai o quella
recentissima di “Radio 24”, dove la nostra ministra della salute,
candidamente priva di qualunque cultura
specifica , spara sciocchezze mortificanti o dove una signora
“scienziata” dice, in sintesi, che le persone non devono essere
informate perché della loro salute si occupano geni come lei e tanto
basti. Ciò di cui abbiamo bisogno è chiarezza e, se chi fa palate di
quattrini con i vaccini dovrà rinunciare a qualche lusso, devo dire che
non me ne importa un fico secco. Intanto, qualcuno provveda a praticare
le cure del caso all’assessore Venturi che, se ne avrà la voglia e il
coraggio, potrà confrontarsi con me e rispondere alle mie domande non a
chiacchiere ma a fatti, il che significa con dati suoi e non quelli di
chi ha tutto l’interesse a diffondere fandonie. La stessa cosa vale per i
fari di scienza che illuminano le trasmissioni radio e Tv di regime.
(Stefano
Montanari, “Finalmente in galera chi non vaccina i figli”, dal blog di
Montanari del 14 ottobre 2015. Laureato in farmacia con una tesi in
microchimica, il dottor Montanari si occupa di ricerca applicata al
campo della medicina. Autore di diversi brevetti – cardiochirurgia e
chirurgia vascolare, pneumologia ed elettrofisiologia – ha diretto un
progetto realizzare una valvola cardiaca biologica. Con la moglie
Antonietta Gatti conduce ricerche sui biomateriali e dal 2004 dirige il
laboratorio Nanodiagnostics di Modena, specializzato in nanopatologie,
fonti inquinanti e polveri sottili).
L’Emilia Romagna è una terra ricca e fortunata. E tra le grandi
fortune c’è quella di avere un assessore alla salute semplicemente
illuminato e illuminante. Si tratta di tale Sergio Venturi. Anzi, del
dottor Sergio Venturi, laureato in medicina e burocrate di lungo corso.
Terrorizzato come è giusto che sia dal drastico calo delle vaccinazioni
(poliomielite, malattia inesistente in Italia dal 1982, precipitata da
una percentuale di copertura del 96,10% al 94,8%; difterite, di cui
abbiamo avuto in Italia 5 casi tra il 1990 e il 2000 e poi più nulla,
dal 96% al 94,72%; pertosse dal 95,78% al 94,44%, epatite B dal 95,78%
al 94,49%) e dalle notizie della strage che sta facendo una malattia
terribile come la pertosse, il dottor Venturi ha detto basta. Così in un
articolo della giornalista Eleonora Capelli, superesperta
dell’argomento tanto da aver scoperto l’esistenza della poliomelite,
probabilmente l’infiammazione cronica di molte mele, lo statista
scienziato annuncia la sua intenzione di denunciare alla Procura della
Repubblica quei genitori che non vaccinano i figli. Ecco: finalmente
quei delinquenti faranno la fine che meritano.Intanto, qualcuno, magari informato in modo diverso di quanto non sia l’assessore Venturi, potrebbe proporre il carcere per chi fabbrica vaccini contaminati da pezzi piccini piccini di metallo; per chi mette in commercio i vaccini senza denunciarne tutti i componenti; per chi mette in circolazione vaccini senza aver fatto la sperimentazione che biologia comanda; per chi dà il permesso di commercializzazione senza aver completato tutti i controlli del caso; per i funzionari degli enti di controllo che hanno in mano documentazione imbarazzante sui vaccini e insabbiano il caso; per chi somministra quella roba inquinata; per chi vaccina senza aver valutato in modo esaustivo se il soggetto sia già immune dalla/e patologia/e; per chi pratica vaccinazioni in modo illegale (ad esempio, un’esavalente al posto della tetravalente); per chi, pur obbligato, non denuncia gli effetti deleteri delle vaccinazioni; per chi dà informazioni false o incomplete (esempio: illudendo il soggetto di essere protetto contro una malattia e non contro un solo ceppo della malattia o non dicendo che nessun vaccino è attivo su ogni soggetto); per chi vaccina soggetti che per età non potranno mai essere immunizzati in quel modo; per chi fa terrorismo distorcendo i dati reali (per esempio “morire di morbillo” invece di “morire con il morbillo”, e la pertosse non fa differenza) o favoleggiando di epidemie del tutto inesistenti (per esempio, fantasiose epidemie di meningite).
Naturalmente potrei continuare con un elenco di situazioni che non vengono considerate reato semplicemente perché c’è chi lucra, e nemmeno poco, sulle vaccinazioni, e chi lucra sta, divano o sgabello che sia, nel salottino di chi conta. E, invece, si tratta di reati gravissimi e, mi si permetta, pure schifosi. Come ho sempre affermato, io non ho alcuna intenzione di condannare i vaccini in quanto tali. L’ho sempre affermato: l’idea è geniale, ma, come per ogni farmaco, bisogna farne un uso onesto e intelligente, due aggettivi che sono in qualche modo sinonimi. L’abuso è illegittimo, eticamente scorretto e non troppo di rado criminale. Insomma, sì ai vaccini a patto che questi siano prodotti come Dio comanda, vale a dire privi di qualunque componente che possa anche lontanamente danneggiare il soggetto, e vanno praticati solo a ragion veduta, con le modalità corrette e solo dopo che il ricevente è stato controllato in modo accurato.
Noi non abbiamo bisogno di geni come l’assessore Venturi, di enti di controllo che tutto fanno tranne controllare, di giornalisti analfabeti, di trasmissioni radio vergognose come quelle che ci propina la Rai o quella recentissima di “Radio 24”, dove la nostra ministra della salute, candidamente priva di qualunque cultura specifica , spara sciocchezze mortificanti o dove una signora “scienziata” dice, in sintesi, che le persone non devono essere informate perché della loro salute si occupano geni come lei e tanto basti. Ciò di cui abbiamo bisogno è chiarezza e, se chi fa palate di quattrini con i vaccini dovrà rinunciare a qualche lusso, devo dire che non me ne importa un fico secco. Intanto, qualcuno provveda a praticare le cure del caso all’assessore Venturi che, se ne avrà la voglia e il coraggio, potrà confrontarsi con me e rispondere alle mie domande non a chiacchiere ma a fatti, il che significa con dati suoi e non quelli di chi ha tutto l’interesse a diffondere fandonie. La stessa cosa vale per i fari di scienza che illuminano le trasmissioni radio e Tv di regime.
(Stefano Montanari, “Finalmente in galera chi non vaccina i figli”, dal blog di Montanari del 14 ottobre 2015. Laureato in farmacia con una tesi in microchimica, il dottor Montanari si occupa di ricerca applicata al campo della medicina. Autore di diversi brevetti – cardiochirurgia e chirurgia vascolare, pneumologia ed elettrofisiologia – ha diretto un progetto realizzare una valvola cardiaca biologica. Con la moglie Antonietta Gatti conduce ricerche sui biomateriali e dal 2004 dirige il laboratorio Nanodiagnostics di Modena, specializzato in nanopatologie, fonti inquinanti e polveri sottili).
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