Il
Presidente russo Vladimir Putin ha partecipato alla riunione del Club
Internazionale di Discussione Valdaj a Sochi, il 22 ottobre. Il
Valdaj Discussion Club è un forum annuale internazionale che ha lo scopo di riunire esperti per discutere della Russia e del suo ruolo nel mondo.

Vladimir Putin, Valdaj, Kremlin.ru, 22 ottobre 2015
"Gli Stati Uniti cercano di fuorviare il mondo intero"
Da alcuni giorni in Europa sono effettuati i primi test del sistema di
difesa missilistica degli Stati Uniti. Cosa significa questo? Che
avevamo ragione quando abbiamo contestato la posizione dei nostri
partner statunitensi. Hanno cercato di fuorviarci, e tutto il resto del
mondo con noi. Per dirla più semplicemente, ci hanno ingannato. Il
problema non è l'ipotetica minaccia nucleare iraniana, che non esiste e
non è mai esistita. Quello che vediamo è il desiderio di distruggere
l'equilibrio strategico, cambiare gli equilibri di potere a loro
vantaggio, non solo per dominare, ma per poter dettare la loro volontà a
tutti i concorrenti, anche geopolitici, e credo, alleati. È uno
scenario estremamente pericoloso in tutti i casi, e anche per gli Stati
Uniti.
"Le sanzioni sono uno strumento di concorrenza sleale"
Purtroppo, la terminologia militare si applica ora a tutte le aree della
vita. La realtà della moderna economia globale sono guerre commerciali e
sanzioni, e sono anche un cliché dei mass media. Le sanzioni sono
utilizzate in particolare come strumento di concorrenza sleale, per
ostacolare l'avversario o "espellerlo" dai mercati. Cito come esempio
l'epidemia di multe a società europee da parte degli Stati Uniti. Ogni
scusa è buona per punire chi ha osato violare le norme statunitensi con
sanzioni unilaterali. Un anno fa una banca francese è stata condannata
a
pagare quasi 9 miliardi. La Toyota 1,2 miliardi, Commerzbank ha
accettato di versare 1,7 miliardi al bilancio degli Stati Uniti, e così
via. Non è forse problema dei russi, naturalmente, ma ancora
permettetemi di chiedervi: E' questo il modo di agire con gli alleati?
No, si tratta di vassalli che hanno avuto l'audacia di fare ciò che
volevano, e sono puniti per essersi comportati male.
La versione integrale del discorso russo
"La forza militare sarà a lungo strumento della politica internazionale"
Onorevoli colleghi, cerchiamo di essere realisti: la forza militare sarà
ovviamente, e a lungo, strumento di politica internazionale. Possiamo
deplorarlo o gioirne, ma è un dato di fatto. La domanda è un altra: Sarà
usato solo quando si esauriranno tutti gli altri mezzi? Quando si
affronteranno minacce come il terrorismo, ad esempio, secondo le regole
stabilite dal diritto internazionale? Oppure si mostra il pugno in ogni
occasione solo per ricordare al mondo chi è il capo, senza mettere in
discussione la legittimità dell'uso della forza, né le conseguenze,
senza risolvere i problemi, ma al contrario aumentandoli?
"Non dobbiamo separare terroristi moderati e radicali"
Vediamo ciò che accade oggi in Medio Oriente. L'organizzazione
terroristica Stato islamico ha preso il controllo di vasti territori.
Come? Pensate solo se avessero preso Damasco o Baghdad, le bande di
terroristi hanno quasi raggiunto lo status di potere ufficiale e creato
la base per l'espansione globale. Qualcuno ci pensa? E' tempo che la
comunità internazionale finalmente capisca con cosa abbiamo a che fare.
Abbiamo di fronte un nemico della civiltà, dell'umanità e della cultura
mondiale, portatore di un'ideologia di odio e barbarie, che calpesta
morale e valori delle religioni del mondo, tra cui l'Islam, mettendoli a
repentaglio. E non si giochi con le parole separando i terroristi tra
moderati e radicali. Vorremmo capire dove sia la differenza. Forse per
alcuni specialisti, i banditi moderati decapitano pochi bambini con
metodi morbidi? Noi ci sbarazzeremo dei terroristi, ed è un'illusione
credere che possiamo trattare con loro dopo, tenendoli lontani dal
potere o trattando con loro in qualche modo.
"L'operazione militare russa in Siria è totalmente legittima"
Ci rendiamo conto che i combattenti in Medio Oriente minacciano tutti,
anche noi, la Russia. Il nostro Paese sa cosa sia un attentato
terroristico, sappiamo cosa hanno fatto i banditi nel Caucaso
settentrionale. Ricordiamo gli attentati terroristici di Budjonovsk,
Mosca, Beslan e altre città russe. La Russia si è sempre opposta al
terrorismo in tutte le sue manifestazioni. Dopo che le autorità
ufficiali siriane ci hanno chiesto aiuto, abbiamo deciso di lanciare
l'operazione militare nel Paese. Sottolineo ancora una volta: questa
operazione è del tutto legittima e suo unico scopo è contribuire al
processo di pace. E sono sicuro che le azioni dei soldati russi avranno
un'influenza positiva sulla situazione ed assisteranno le autorità
ufficiali creando le condizioni necessarie per procedere verso la
soluzione politica colpendo preventivamente i terroristi che minacciano
anche il nostro Paese, la Russia, aiutando così tutti i Paesi e popoli
che saranno in pericolo se i terroristi tornassero a casa.
"La Siria può diventare modello di partnership, in nome degli interessi comuni"
La Siria, nonostante tutta la drammaticità della situazione attuale, può
diventare un modello di partnership nel nome degli interessi comuni,
per la soluzione dei problemi che affliggono il mondo e sviluppare un
sistema efficace di gestione dei rischi. L'accordo russo-statunitense
sulla sicurezza dei voli militari dei due Paesi sulla Siria, è una tappa
importante. Inoltre presto inizierà lo scambio di informazioni con i
nostri colleghi occidentali su posizioni e movimenti dei terroristi. La
cosa importante è considerare l'altro come alleato nella lotta comune,
comportandosi in modo onesto e diretto. Questo è l'unico modo per
garantirsi la vittoria sui terroristi.
"Il popolo russo è il popolo più diviso nel mondo"
Continuo ad insistere che il crollo dell'Unione Sovietica è stata una
tragedia, soprattutto umanitaria. E' il risultato del crollo dell'URSS
sono 25 milioni di russi che si trovano in territorio straniero contro
la propria volontà e, come si dice nel linguaggio popolare, "in un
lampo". Il popolo russo è il popolo più diviso nel mondo, e questo è
senza dubbio una tragedia. E non parlo della componente socio-economica.
La caduta dell'Unione Sovietica ha portato al collasso del sistema
socio-economico, un'economia obsoleta e inefficiente, certo, ma
crollando ha impoverito milioni di persone, una tragedia concreta per
persone e famiglie.
"Non c'è una minaccia nucleare iraniana"
Non dobbiamo creare posti di lavoro che per loro natura siano una
minaccia all'intera umanità. Creiamo posti di lavoro nella biologia,
farmaceutica, nelle alte tecnologie non legate alla produzione di armi.
Vi assicuro che gli specialisti statunitensi della sicurezza e delle
armi strategiche si rendono conto perfettamente che il loro lavoro
minaccia il potenziale militare russo. E questo sistema è progettato per
annullare il potenziale di tutti gli altri Stati che possiedono armi
nucleari, ad eccezione degli Stati Uniti. Tuttavia, gli argomenti sono
sempre stati altri, continuando a parlare della "minaccia nucleare
iraniana". Ma la Russia è ancora dell'idea che non vi fosse alcuna
minaccia nucleare iraniana, e oggi l'intera comunità internazionale
pensa, con noi, tale minaccia sia inesistente.
"Perché creare un sistema di difesa missilistico? Piantatela"
Gli Stati Uniti hanno firmato un accordo con Teheran sulla soluzione del
problema iraniano nucleare. Abbiamo attivamente accompagnato e
sostenuto i nostri partner statunitensi e iraniani, abbiamo deciso
sull'accordo che è entrato in vigore; l'Iran ha accettato di trasferire
il suo uranio arricchito. Non c'è una questione nucleare iraniana. In
tal caso, perché creare un sistema di difesa missilistico? Piantatela.
Ma no, non solo nulla si ferma ma vengono condotti nuovi test ed
esercitazioni, e tali sistemi saranno istituiti in Ungheria entro la
fine dell'anno e in Polonia entro il 2018 o 2020. Posso dirvi, e gli
specialisti lo sanno bene, che una postazione di missili anti-balistici
può essere efficacemente utilizzata anche per installarvi missili da
crociera. Non è una minaccia per noi? Ovviamente ciò modifica la
filosofia della sicurezza internazionale. Se un Paese crede che può
proteggersi da qualsiasi attacco o reazione perché ha creato un
"ombrello missilistico", sarà libero di utilizzare qualsiasi armamento,
violando l'equilibrio strategico.
"Non faccio distinzione tra russi e ucraini"
Naturalmente l'Ucraina ci crea un pericolo. Ma siamo noi ad aver creato
tale situazione? Ricordate quando Janukovich perse le elezioni e
Jushenko salì al potere. A seguito di un terzo turno delle votazioni,
non previsto dalla Costituzione dell'Ucraina. Era attivamente sostenuto
dai Paesi occidentali. Una violazione totale della Costituzione! Dov'è
la democrazia? Il caos totale! La posizione della Russia è non opporsi
alla scelta del popolo ucraino. Accettiamo qualsiasi scelta degli
ucraini, essendo veramente un Paese fraterno, un popolo fratello. Non
faccio assolutamente alcuna distinzione tra russi e ucraini. Ma siamo
contrari a un tale cambiamento di forma del potere.
"Volete ricreare l'Iraq qui"
Come possiamo dirlo? Volete rifare l'Iraq e la Libia qui. Le autorità
statunitensi non si vergognano di dire di spendere miliardi di dollari,
apertamente e pubblicamente, spendendone 5 per sostenere l'opposizione. È
questa la scelta giusta? Tutti sanno che nella storia degli Stati Uniti
abbiamo visto per due volte andare al potere un presidente non eletto
con la maggioranza dei voti elettorali, ma col sostegno di una
minoranza. Questa è democrazia? No. La democrazia è il potere del
popolo, la maggior parte del popolo. Un uomo messo al vertice dello
Stato da una minoranza di elettori, così? Tale problema esiste nella
Costituzione degli Stati Uniti. Beh, non avete bisogno di cambiarla.
Possiamo parlarne quanto volete, ma quando si finanzia l'opposizione
interna... L'opposizione è una cosa normale se semplicemente esiste su
proprie basi. Ma spendere miliardi sostenendo apertamente l'opposizione
interna, pensate che sia normale pratica politica creando un clima di
fiducia tra gli Stati? Non penso.
"Siamo preoccupati dall'avvicinarsi delle infrastrutture militari ai nostri confini"
Ora sull'avanzata della democrazia ai nostri confini! (Ride) Si pensa
che siamo contro l'avanzata della democrazia ai nostri confini? Ma cosa
s'intende col termine "democrazia"? La NATO si avvicina ai nostri
confini? Ciò che ci preoccupa non è il progresso della democrazia, ma
l'avvicinarsi delle infrastrutture militari. Come volete che
rispondiamo, cosa dobbiamo pensare? Questo ci riguarda. Abbiamo proposto
di lavorare sul sistema di difesa missilistica tra Stati Uniti, Russia e
Europa. Ciò significa lavorare a tre? Significa definire indicazioni
sensibili, accesso paritario alla gestione del sistema e molti altri
problemi minori. Ma no, hanno rifiutato. Non siamo noi che abbiamo detto
no, loro ci hanno detto no.
"Niente di efficace è stato fatto in Siria"
Ci auguriamo che l'azione coordinata della nostra aviazione e altri
mezzi d'attacco, di concerto con gli attacchi dell'esercito siriano, dia
risultati positivi. Ma non basta per dire che il terrorismo è sconfitto
in Siria? No. Ci vorranno seri sforzi, ci sarà ancora molto lavoro e
voglio sottolinearlo, lavoro comune. Da quasi sei mesi la coalizione
degli Stati Uniti colpisce le posizioni lì, 11 Paesi hanno preso parte a
più di 500 attacchi su diversi obiettivi, ma non c'è un risultato
chiaro. Di quali risultati possiamo parlare, dato che dall'inizio delle
operazioni i terroristi hanno ampliato il loro territorio in Siria e
Iraq, consolidando le frontiere dove c'erano già e ampliato la loro area
di presenza? Infatti, a mio parere, i nostri colleghi non sono per
nulla efficaci attualmente.
"La questione delle dimissioni di Assad va risolta dal popolo siriano"
Considero la partizione della Siria l'opzione peggiore, soluzione
inaccettabile che non risolve il conflitto, ma al contrario
continuerebbe a peggiorarne le condizioni. Tale conflitto diverrebbe
permanente. Se la Siria si divide in parti separate, in territori
isolati, vi saranno guerre per sempre, e niente di buono ne verrà. Poi
sul fatto che Assad dovrebbe andarsene o no l'ho detto molte volte:
credo che non sia assolutamente corretto. Come potremmo, da fuori,
chiedere se questo o quel capo di Stato debba o meno andarsene. È il
popolo siriano che deve decidere. Certo, e qui devo sottolinearlo,
dobbiamo essere sicuri che il potere si basi su procedure democratiche,
ma ovviamente deve agire un controllo oggettivo, e cosa più importante,
non al soldo di questo o quel gruppo di Paesi.
"L'esercito siriano vince con il nostro supporto"
Guardo le registrazioni video post-attacco, sono impressionanti. Ci sono
tante esplosioni di munizioni che sfiorano i velivolo. Si ha la
sensazione che tali munizioni e armi provengono da tutto il Medio
Oriente, un potenza colossale vi è stata allevata. E una domanda sorge
spontanea: dove finiscono i soldi? Si tratta di una potenza
semplicemente colossale! Tuttavia ridotta oggi, ovviamente. E l'esercito
siriano vince con il nostro supporto. Questi successi sono ancora
modesti, ma ci sono. E sono sicuro che ce ne saranno altri. Un "centro
informazioni" è stato istituito a Baghdad tra Russia, Siria e Iraq: è
utilizzato per lo scambio di informazioni e per decidere le direzioni
principali della lotta al terrorismo, in particolare contro lo SIIL. Ma
non c'è assolutamente alcuna intenzione, per il momento, di ampliare le
nostre operazioni militari utilizzando le forze di difesa aerospaziale.
"Abbiamo ottimi rapporti con gli Stati in maggioranza sciiti"
Lo scopo di queste operazioni militari e degli sforzi diplomatici è la
lotta al terrorismo, non la mediazione tra i rappresentanti dei vari
orientamenti dell'Islam. Abbiamo il massimo rispetto per i nostri amici
che professano lo sciismo, così come per i rappresentanti sunniti e
alawiti, non facciamo alcuna distinzione. Abbiamo ottimi rapporti con
numerosi Stati in cui l'orientamento sunnita predomina, abbiamo ottimi
rapporti con i Paesi in cui la maggioranza della popolazione è sciita, e
pertanto non facciamo distingui. Lo ripeto ancora una volta: il nostro
obiettivo più importante, l'unico, è la lotta al terrorismo. Con ciò si
comprende la realtà in cui viviamo e lavoriamo. In Siria, per esempio,
si sa che i 34, credo, membri del governo, più della metà (circa, potrei
sbagliarmi) sono sunniti, e questa percentuale è importante in campo
militare. La Siria è da sempre soprattutto uno Stato laico.
"Ci sono sempre stati e continuano ad essere problemi in Russia, come negli altri Paesi"
Nel mondo contemporaneo, ruolo e importanza internazionale di ogni Stato
dipendono dallo sviluppo dell'economia. Ritengo che la Russia abbia
tutte le possibilità di diventare uno dei leader mondiali, voglio
indicare la qualità dell'istruzione della popolazione e l'elevato
livello di sviluppo scientifico di base. Anche noi abbiamo molti
problemi. Vi sono sempre stati e vi saranno sempre, come in altri Paesi.
Ci dedichiamo sempre di più non solo al ripristino della scienza di
base e applicata, ma anche a dare nuovo impulso allo sviluppo di questi
importanti ambiti. E' chiaro che per me la Russia ha buone prospettive,
ma il futuro è senza dubbio nello sviluppo delle relazioni con i nostri
vicini, nostri partner e alleati in organizzazioni quali l'Unione
economica eurasiatica e la CSTO (Organizzazione del Trattato di
Sicurezza Collettiva). E ovviamente, non crediamo allo sviluppo senza
sviluppare le relazioni con l'Europa.
"Grazie a Dio, ci sono persone in Russia che amano gli Stati Uniti"
Cosa accadrà a coloro che amano gli Stati Uniti in Russia, e a chi ama
la Russia negli Stati Uniti? Grazie a Dio queste persone esistono.
Dovrebbero suggerire alla società e alle persone che decidono che,
nonostante le differenze tra Paesi e approcci allo sviluppo, proprio o
alla soluzione dei problemi globali, che ci sono ancora persone in
Russia che amano gli Stati Uniti, e questo significa che c'è qualcosa in
questo Paese che merita rispetto. E viceversa, se una parte della
società e del popolo statunitense vede la Russia con gentilezza e anche
amore, significa che deve spiegare, in questo caso alla società e ai
politici statunitensi, che devono rispettare la Russia.
"Se un combattimento è inevitabile, dobbiamo colpire per primi"
50 anni fa a Leningrado, la strada mi ha insegnato una regola: se la
lotta è inevitabile dobbiamo colpire per primi. E la minaccia degli
attacchi terroristici in Russia non è più importante, o meno, per la
nostra operazione militare in Siria, posso assicurarvelo. Esisteva ed
esiste ancora, purtroppo. Cosa ha spinto i terroristi a colpire la
stazione ferroviaria di Volgograd nel dicembre 2013, quando non avevamo
preso alcuna azione militare in Siria? Nient'altro che l'odio, il
disprezzo per la vita umana, la lotta contro la Russia in quanto tale? E
perciò meglio combatterli lì, come ho detto, che aspettarli qui.
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