Cgia, a novembre gli italiani verseranno 53,5 miliardi di tasse
ECONOMIA, NEWS sabato, 31, ottobre, 2015![tasse3](http://www.imolaoggi.it/wp-content/uploads/2014/01/tasse3-150x150.jpg)
L’imposta piu’ onerosa da onorare il mese prossimo – spiega la Cgia – sara’ l’Iva: autonomi e imprese verseranno nelle casse dello stato 12,3 miliardi di euro. Le societa’ di capitali (Spa, Srl, Societa’ cooperative, etc.), inoltre, pagheranno l’acconto Ires che ammontera’ a 11,8 miliardi, mentre i lavoratori dipendenti, attraverso i rispettivi datori di lavoro, “daranno” al fisco le ritenute per un importo di 10,4 miliardi di euro.
Anche l’acconto Irap sara’ di tutto rispetto e costera’ alle aziende ben 8,4 miliardi di euro, mentre l’acconto Irpef imporra’ ai lavoratori autonomi un esborso di 8 miliardi di euro. La Cgia fa notare come anche il peso dei costi indiretti legati al pagamento delle tasse ormai abbia assunto “dimensioni molto preoccupanti”:”A causa di un sistema fiscale ancora troppo frammentato – segnala Paolo Zabeo coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia – nel nostro paese sono necessari ben 34 giorni lavorativi per pagare le tasse.
In altre parole, tra le code agli sportelli, il tempo perso per recarsi dal commercialista o per compilare moduli, registri e scartoffie varie, le imprese italiane impiegano 269 ore all’anno per onorare gli impegni con il fisco. Una via crucis che, purtroppo, condividiamo con i portoghesi, mentre in tutti gli altri paesi dell’Eurozona la situazione e’ meno pesante della nostra”. Infatti, se in Italia e in Portogallo sono necessari 34 giorni di tempo per pagare le imposte, la media dell’area euro e’ di 20. Tale soglia scende a 17 in Francia e addirittura a 15 giorni in Olanda. Nella ‘classifica’ di 19 paesi europei, al primo posto il Lussemburgo (7 giorni), al secondo Estonia e Irlanda (10 giorni), al terzo Finlandia (12).
“Al sistema delle piccole e medie imprese – conclude Zabeo – che costituisce il 99,9% del totale delle aziende presenti in Italia, la burocrazia costa, in termini assoluti, quasi 31 miliardi di euro all’anno”. (AGI) .
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