Ziad Abu al-Fadil,
Syrian Perspective
Nessuno
vuole dirlo, tranne io: i francesi non hanno la memoria lunga, e
nemmeno gli inglesi quando si tratta dei crimini più orribili della loro
storia oppressiva. Già 129 cittadini sono stati uccisi da alcuni
militanti islamici. Come si paragona con ciò che ha fatto la Francia in
Algeria? Diamine, gli inglesi curarono l'insediamento degli ebrei
europei in Palestina e l'estirpazione degli autoctoni arabi dalla
Palestina, essenzialmente condannando la nostra regione a eoni di
instabilità e conflitti. Così, quando vengono colpiti i francesi, piango
gli innocenti, ma non ho altro che disprezzo per i capi politici che
deliberatamente hanno nutrito i vari gruppi terroristici che,
comodamente, erano azionati da quei Paesi che sentono di più la
gratitudine per francesi e inglesi, cioè Giordania e Turchia. Pura
schadenfreude. Mi dispiace, ma è così. I turchi amano i francesi. Dopo
tutto, gli diedero un pezzo di terra siriana dove tutti parlavano,
sorprendentemente, siriano! Gli diedero Hatay, insieme a Isqandarun e
Rayhaniya, senza nemmeno traccia di vergogna. E i giordani amano gli
inglesi che gli diedero un pezzo di Siria meridionale chiamandolo
Transgiordania. Diedero la terra a una razza di larve dell'Hijaz
chiamati hashimiti... un clan in contrasto con la marmaglia saudita
wahabita che occupò tutta la penisola con tutto i suoi petrolio, sabbia e
tafani dalle dimensioni di passeri. Oggi è anche meglio; il re
giordano, Abdullah II, è di madre inglese (Antoinette Avril Gardiner) e
lui difficilmente parla arabo senza traccia di afasia. Non vede l'ora di
aiutare i fratelli dell'Old Blighty. Gli inglesi hanno avuto modo di
intrupparli, dopo tutto.
Ciò che i francesi non vi diranno è che da sempre hanno servito gli
interessi degli scarafaggi sauditi, guardando altrove quando predicatori
fanatici musulmani venivano stipendiati dall'ambasciata saudita a
Parigi, organizzando giovani e donne come potenziali terroristi. I
terroristi che hanno perpetrato l'atto mostruoso nella capitale francese
erano tutti studenti della stessa cricca di scalmanati ipocriti
sciamani nichilisti. E Hollande, gonfiatosi di sangue siriano anche più
di Abdullah di Giordania, sapeva benissimo che la Sùreté francese dava
solo uno "sguardo indifferente" su tali gangster assassini. Il governo
francese s'è immerso nel sangue del popolo siriano e del popolo
francese. François Hollande è ora il terzo incomodo a Parigi,
regolarmente ignorato dai parlamentari francesi che affollano Damasco
nel tentativo di incontrare e blandire il Nostro Presidente.
Improvvisamente, i politici francesi suggeriscono un passato indicibile:
il rapporto con la Siria baathista ragionevole e razionale. In un
recente sondaggio de Le Figaro, il 70% degli uomini e donne francesi che
vi hanno partecipato ha insistito sul fatto che il Dr. Assad rimanga il
Presidente della Siria. Hollande farebbe meglio a guardare i suoi
sondaggi per vedere come appare nelle menti e nei cuori dei suoi
concittadini. E' ben noto che il suo indice di gradimento sia pari al
numero di giocatori di football americano di una squadra. La nuova
atrocità sarebbe stata evitata se Hollande e i suoi capi della sicurezza
avessero messo gli interessi dei connazionali sopra a quelli dei
selvaggi semi-scimmieschi sauditi; Marine Le Pen è la virtuale spina nel
fianco del presidente per le prossime elezioni. Ha parlato sensatamente
per anni del problema della Francia "rifugio dei terroristi".

La
Francia non cambia sulla Siria. Anche se i parlamentari francesi
cercano l'amicizia del Dottor Assad, la politica parigina di scalzare il
legittimo presidente di uno Stato membro delle Nazioni Unite con tutti
gli echi illegali internazionali, resta lo scopo di Hollande e della sua
cricca di adulatori. Finché avrà disperato bisogno di denaro saudita
per mantenere la moribonda economia a galla, non resisterà alla
ripugnante idea fissa saudita di rovesciare il governo del Dottor Assad.
Perciò Hollande è diventato un gangster; come scrissi 2 anni fa, è
complice dell'assassinio di Sakiné Cansiz a Parigi che sapeva che
Abdullah Ocalan, il capo del PKK detenuto volesse zittirla prima che si
recasse in Germania, dove doveva rivelare ciò che sapeva sulle
malversazioni del PKK di Ocalan. Doveva anche smascherare Ocalan che
negoziava con Hakan Fidan, il capo dell'onniveggente Gestapo turca.
Quando Hollande fu contattato su questo argomento, diede l'ok per il
colpo su suolo francese. Ad oggi, l'indagine sull'omicidio di Cansiz è
reticente ed infruttuosa. Hollande si dispera nel mostrare credenziali
da capo in tempo di guerra. Nessuno sbaglia nel credere che Hollande
sapesse dell'operazione che ha provocato 129 vittime. Sapeva dei clerici
che regolarmente predicavano odio e jihad nel suo Paese con l'aiuto
finanziario degli stragisti sauditi. I francesi avevano la lista dei
nomi di oltre 10000 individui sospettati di simpatizzare con il
terrorismo internazionale, ma non fecero nulla per interdirne movimenti e
operazioni. La mente dell'attacco, il marocchino Abdulhamid al-Baud, si
vantava di legami in Europa senza intoppi, ridacchiando delle
organizzazioni di sicurezza e sbuffando per la loro incompetenza. Ma ciò
che lo scarafaggio non diceva era che il governo francese era in
combutta con i sauditi per consentirgli tale libertà di manovra. Al-Baud
e le sue coorti erano una specie protetta che non poteva essere toccata
per timore di Hollande dei sauditi. Il "capospia" marocchino che ha
architettato gli attacchi a Parigi di venerdì 13 novembre 2015, fu visto
sghignazzare dell'incompetenza gallico. Avrà avuto idea che operasse
con la piena collaborazione del governo di Hollande.
Il presidente francese è ora nel mirino. Quanto sapeva delle attività
degli islamisti nel suo Paese? Chiaramente era partecipe consenziente
alla carneficina in Siria. I suoi agenti compiono operazioni nel nord
del Libano con gli estremisti dal 2012, quando la NATO decise di
estendere gli aiuti all'insurrezione criminale contro il legittimo
governo della Siria. La Francia è immersa fino al collo nel complotto
per rovesciare il governo di Damasco assieme a Turchia, Arabia Saudita e
certamente Qatar. Allora perché è così difficile comprendere come il
massacro di Parigi abbia avuto luogo? Tutto questo casino è incentrato
sulla fede, all'inizio, che il Presidente Assad sarebbe caduto subito
dopo l'avvio della "rivoluzione" a Darah. Quando ciò non è accaduto, la
NATO, complice in tale piano, s'impantanò nell'operazione che ha
generato gli stessi pericoli ce sperava avrebbe subito solo la Siria. Ma
la puzza è risalita dalle proprie fogne, alla fine, e ora ha a che fare
con tale problema, con tutti i pericoli insiti nel trattare con
assassini sociopatici patentati come il terrorista qui sopra. Gli
apprendisti del terrorismo hanno scoperto che la magia nera si volge
contro lo stregone.
Tutto ciò pone la domanda che il popolo francese deve porsi: è stato
l'attacco del 13 novembre 2015 terrorismo? O era terrorismo di Stato?
Forse Hollande ha la risposta.
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