mercoledì 11 novembre 2015

gianni tirelli CHIESA E POTERE, ABBRACCIO MORTALE

CHIESA E POTERE, ABBRACCIO MORTALE
 
“Già da tempo, del resto, i sommi pontefici, i cardinali e i vescovi si danno da fare per emulare e quasi superare lo stile di vita dei principi. In effetti, se si considerasse quali pensieri richiami la veste di lino, che spicca per un candore pari alla neve (quello di una vita assolutamente irreprensibile); che cosa voglia simboleggiare la mitra a due corni, con uno stesso nodo a tener fermi i due estremi (ossia la scienza ugualmente perfetta dell’Antico e del Nuovo Testamento); cosa le mani guantate (un’amministrazione dei sacramenti sottratta a qualsiasi contatto contaminante con le cose umane); cosa il pastorale (la cura assidua del gregge affidato); cosa la croce sul petto (la vittoria su tutte le passioni umane); – se si prendesse in considerazione questi emblemi, e molti altri simili, non si passerebbe forse una vita triste e piena di ansie? Ora, invece, se la passano bene ad ingrassare se stessi, mentre la cura delle pecore la delegano a Cristo in persona o la scaricano sulle spalle dei cosiddetti frati e dei vicari. E non ricordano neppure il significato del proprio nome, che denota fatica, impegno, diligenza; ma, quando si tratta di prendere i soldi nella loro rete, allora si che fanno i vescovi, e sanno far bene la guardia”. - Erasmo da Rotterdam da “Elogio Della Follia” -
Che miracolosa attività pratica la Chiesa (che invita alla carità) per avere accumulato una così incommensurabile ricchezza? Lo smisurato e indecente potere economico e politico della Chiesa Cattolica, ha seppellito per sempre il Dio dei cristiani. E’ dalle sue ceneri e dalla sua ritrovata povertà, che Cristo risorgerà. La pratica volta al silenzio assenso di fronte all’evidenza grossolana di certi comportamenti del potere – antitetici e contrari al comune senso di giustizia e di equità – ci da la misura di quanto la presunta neutralità della Chiesa si conformi ai vantaggi materiali, mediatici e psicologici che pensa di ricavarne. 

Chiesa e Potere del resto sono fratelli siamesi e, come tali, tesi a giustificare o esaltare reciprocamente (a secondo dei casi e interessi), contraddizioni, vizi e perversioni; una Chiesa apostata, dunque, collusa e in affari con il Sistema Bestia.
La Chiesa – oggi ancora più di ieri – condivide con il potere la pratica volta ad inseguire la logica dell’interesse particolare e di una speciale immunità morale accreditatale “dall’alto dei cieli”. Una sorta di speciale Ordine Divino in terra deputato all’amnistia dell’anima che nel sacramento della confessione promette la remissione da ogni colpa, peccato e crimine.
Questa Chiesa, omertosa e complice, è inoltre corresponsabile del tracollo ambientale e dell’opera di profanazione e di contaminazione del Creato, attraverso il quale, ha sempre affermato, possiamo cogliere l’esistenza di Dio; una Chiesa che diversamente e per sua vocazione dovrebbe rappresentare il cenacolo dell’etica e quindi il supremo esempio di ottemperanza e di cieca fedeltà alla liturgia evangelica.
Cosa resterebbe della Chiesa cattolica se si depennasse dal suo ordinamento il sacramento della confessione? La prima in assoluto vera operazione di marketing e di propaganda, tesa alla mercificazione delle coscienze che, per diritto acquisito, entrano a fare parte dei paradisi fiscali dell’anima.

I veri credenti si interrogano sulle proprie azioni e intervengono sui comportamenti al fine di rimuovere attraverso la volontà, la consapevolezza e in virtù di un impianto etico connaturato, ogni debolezza, attenuante ed effimera dipendenza. Non si liberano dal disagio prodotto dal senso di colpa confidando a terzi i propri peccati a fronte di una indulgenza catartica atta a ristabilire una nuova coscienza mondata da ogni oggettiva responsabilità e giudizio autocritico! No; questi sono i pagani!
Banalizzare dunque la questione religiosa riducendola a una disputa fra stato confessionale e laicismo, è un grave errore di sostanza. La vera frattura si è consumata tra i cristiani e cattolici; due blocchi, oggi, opposti e contrapposti. Ergo, il cristianesimo si è ridotto a un’insulsa parola priva di qualsiasi forza e significato; una dicotomia trasversale tra potere temporale e cammino spirituale. Capirlo è un’evoluzione interiore potente.
I cristiani autentici (gli invisibili) operano nell’ombra, liberi da ostentazioni e personalismi autoreferenziali, adempiendo alla loro missione di volontariato, solidarietà e di vera fede.
In questi anni a venire, assisteremo allo SCISMA del Clero secolare e monastico, che in seguito darà origine a due fronti opposti e contrapposti. Il primo, di matrice cattolica confessionale, sarà rappresentato dalla oscura borghesia industriale che avrà calamitato e inglobato al suo interno buona parte di un sotto proletariato socialmente qualunquista e avulso da ogni scala di valori. Questo è il fronte dei privilegi e delle scorciatoie morali; un paradiso fiscale dell’anima che nell’indulgenza pretesa e concessa loro da un unico Dio onnisciente e onnipresente, si prefigge un perverso quanto illusorio, disegno di immortalità.
Il fronte opposto, radicalmente cristiano, sarà rappresentato dalla cultura nel suo significato più generale e da un proletariato colto, socialmente e politicamente impegnato nelle lotte di libertà e di giustizia sociale.
Questo secondo è il fronte della speranza che nell’adempimento quotidiano della parola di Gesù Cristo, tende a dare un significato alla provvisorietà della vita e alla ineludibile necessità della morte.

gianni tirelli





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