CHIESA E POTERE, ABBRACCIO MORTALE
“Già
da tempo, del resto, i sommi pontefici, i cardinali e i vescovi si
danno da fare per emulare e quasi superare lo stile di vita dei
principi. In effetti, se si considerasse quali pensieri richiami la
veste di lino, che spicca per un candore pari alla neve (quello di una
vita assolutamente irreprensibile); che cosa voglia simboleggiare la
mitra a due corni, con uno stesso nodo a tener fermi i due estremi
(ossia la scienza ugualmente perfetta dell’Antico e del Nuovo
Testamento); cosa le mani guantate (un’amministrazione dei sacramenti
sottratta a qualsiasi contatto contaminante con le cose umane); cosa il
pastorale (la cura assidua del gregge affidato); cosa la croce sul petto
(la vittoria su tutte le passioni umane); – se si prendesse in
considerazione questi emblemi, e molti altri simili, non si passerebbe
forse una vita triste e piena di ansie? Ora, invece, se la passano bene
ad ingrassare se stessi, mentre la cura delle pecore la delegano a
Cristo in persona o la scaricano sulle spalle dei cosiddetti frati e dei
vicari. E non ricordano neppure il significato del proprio nome, che
denota fatica, impegno, diligenza; ma, quando si tratta di prendere i
soldi nella loro rete, allora si che fanno i vescovi, e sanno far bene
la guardia”. - Erasmo da Rotterdam da “Elogio Della Follia” -
Che miracolosa attività pratica la Chiesa (che invita alla carità) per avere accumulato una così incommensurabile ricchezza? Lo
smisurato e indecente potere economico e politico della Chiesa
Cattolica, ha seppellito per sempre il Dio dei cristiani. E’ dalle sue
ceneri e dalla sua ritrovata povertà, che Cristo risorgerà. La
pratica volta al silenzio assenso di fronte all’evidenza grossolana di
certi comportamenti del potere – antitetici e contrari al comune senso
di giustizia e di equità – ci da la misura di quanto la presunta
neutralità della Chiesa si conformi ai vantaggi materiali, mediatici e
psicologici che pensa di ricavarne.
Chiesa
e Potere del resto sono fratelli siamesi e, come tali, tesi a
giustificare o esaltare reciprocamente (a secondo dei casi e interessi),
contraddizioni, vizi e perversioni; una Chiesa apostata, dunque,
collusa e in affari con il Sistema Bestia.
La
Chiesa – oggi ancora più di ieri – condivide con il potere la pratica
volta ad inseguire la logica dell’interesse particolare e di una
speciale immunità morale accreditatale “dall’alto dei cieli”. Una sorta
di speciale Ordine Divino in terra deputato all’amnistia dell’anima che
nel sacramento della confessione promette la remissione da ogni colpa,
peccato e crimine.
Questa
Chiesa, omertosa e complice, è inoltre corresponsabile del tracollo
ambientale e dell’opera di profanazione e di contaminazione del Creato,
attraverso il quale, ha sempre affermato, possiamo cogliere l’esistenza
di Dio; una Chiesa che diversamente e per sua vocazione dovrebbe
rappresentare il cenacolo dell’etica e quindi il supremo esempio di
ottemperanza e di cieca fedeltà alla liturgia evangelica.
Cosa
resterebbe della Chiesa cattolica se si depennasse dal suo ordinamento
il sacramento della confessione? La prima in assoluto vera operazione di
marketing e di propaganda, tesa alla mercificazione delle coscienze
che, per diritto acquisito, entrano a fare parte dei paradisi fiscali
dell’anima.
I
veri credenti si interrogano sulle proprie azioni e intervengono sui
comportamenti al fine di rimuovere attraverso la volontà, la
consapevolezza e in virtù di un impianto etico connaturato, ogni
debolezza, attenuante ed effimera dipendenza. Non si liberano dal
disagio prodotto dal senso di colpa confidando a terzi i propri peccati a
fronte di una indulgenza catartica atta a ristabilire una nuova
coscienza mondata da ogni oggettiva responsabilità e giudizio
autocritico! No; questi sono i pagani!
Banalizzare
dunque la questione religiosa riducendola a una disputa fra stato
confessionale e laicismo, è un grave errore di sostanza. La vera
frattura si è consumata tra i cristiani e cattolici; due blocchi, oggi,
opposti e contrapposti. Ergo, il cristianesimo si è ridotto a un’insulsa
parola priva di qualsiasi forza e significato; una dicotomia
trasversale tra potere temporale e cammino spirituale. Capirlo è
un’evoluzione interiore potente.
I
cristiani autentici (gli invisibili) operano nell’ombra, liberi da
ostentazioni e personalismi autoreferenziali, adempiendo alla loro
missione di volontariato, solidarietà e di vera fede.
In
questi anni a venire, assisteremo allo SCISMA del Clero secolare e
monastico, che in seguito darà origine a due fronti opposti e
contrapposti. Il primo, di matrice cattolica confessionale, sarà
rappresentato dalla oscura borghesia industriale che avrà calamitato e
inglobato al suo interno buona parte di un sotto proletariato
socialmente qualunquista e avulso da ogni scala di valori. Questo è il
fronte dei privilegi e delle scorciatoie morali; un paradiso fiscale
dell’anima che nell’indulgenza pretesa e concessa loro da un unico Dio
onnisciente e onnipresente, si prefigge un perverso quanto illusorio,
disegno di immortalità.
Il
fronte opposto, radicalmente cristiano, sarà rappresentato dalla
cultura nel suo significato più generale e da un proletariato colto,
socialmente e politicamente impegnato nelle lotte di libertà e di
giustizia sociale.
Questo
secondo è il fronte della speranza che nell’adempimento quotidiano
della parola di Gesù Cristo, tende a dare un significato alla
provvisorietà della vita e alla ineludibile necessità della morte.
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