IL DEMONIO FUORI
VINCE. IL DEMONIO DENTRO VINCE. DEDICATO ALLE LACRIME INUTILI.
Il Demonio fuori, il Vero Potere e le sue agghiaccianti
infamie criminali, ha vinto. La colpa è dei popoli che glielono permettono. Ho
scritto, su questo, fino alla vostra noia.
Poi uno si gira, dopo essere rientrato in casa, aver buttato
la borsa sul divano, c’è silenzio, dopo aver guardato cosa c’è in frigo, dopo
aver ripercorso i pezzi uggiosi della sua quotidianità… uno rincasa e tanto
spesso c’è il Demonio dentro che lo aspetta. E anche quello vince quasi sempre.
Non sono un uomo da
belle teorie. Ciò che scrivo l’ho
vissuto. Nel 1999 rientrai a casa, alle 2 di notte. Mia sorella,
devastata dall'età dei sette anni in poi dal Demonio fuori, era su un
pavimento immersa in una pozza
di sangue, già nera. La cirrosi epatica le era esplosa in un’emorragia
esofagea
mortale. Il Demonio dentro l’aveva ammazzata nonostante gli immensi
sforzi per
salvarla in anni e anni. Un solo ricordo: io e lei, estremo tentativo,
seduti
davanti a uno psichiatra-psicoterapeuta che le offerse l’estrema ratio
di
salvezza. Lei disse no, gelida. Era morta, lo capii lì.
Quindi scrivo di queste cose, e so cosa dico. Non ho
solo visto gli orrori delle guerre, delle deprivazione e della fame nel mondo.
Ma la domanda che pongo qui, come intermezzo, è questa: Se
non sappiamo neppure sconfiggere i Demoni dentro, come potremo mai saper
sconfiggere quelli fuori?
Ho già scritto di una
donna che ha una malattia polmonare
terminale, la fibrosi, e delle sue complicazioni come la sclerodermia.
Questa
donna ha una bellissima figlia poco più che ventenne, e una nipotina che
lei,
la donna, dice essere le cose che più ama al mondo. Ora, la donna in
queste condizioni, dove al telefono non riesce a parlare per più di 40
secondi senza
tossire, ha deciso che compra un biglietto sola andata e va a Londra.
Londra è
gelida (la sclerodermia dà un freddo orribile), è impietosa, non c’è
lavoro, se
non per lavapiatti immigrati. Lei ha appoggi? No. Lei ha soldi in banca?
No.
Cosa va a fare sola e mentre muore a tuffarsi in una mostruosa macchina
macina
Storia dove 12 milioni di persone le passeranno a fianco come se fosse,
lei,
invisibile? E ciò mentre muore. Ho tentato con tutto Paolo Barnard di
dissuaderla…
ma no. Il Demonio dentro le ha ordinato non solo di morire da cane, ma
anche di
sfregiare l’anima a una ragazza ventenne, sua figlia. Il Demonio dentro
ha
vinto anche questa volta.
Molti anni fa mi unii a una battaglia sociale, che era
quella della ‘Riduzione del Danno’.
Un’idea immensamente intelligente che diceva questo: “Capite voi, gente per bene, che esistono esseri umani che il Demonio
fuori ha infettato al punto che il Demonio dentro li possiede senza speranza di
salvezza. Cosa facciamo con queste anime? Li percuotiamo di leggi, prediche o
pugni della polizia? O accettiamo che i Demoni oltre un certo punto di degrado vincono quasi sempre, se non
sempre? Allora accompagniamoli verso la loro distruzione con la maggior
dolcezza possibile. Sì, sono condannati, ma possiamo ridurre il danno lungo la
strada della loro fine”. Fu stroncata, questa battaglia, dai benpensanti. E
il Demonio dentro, ebbe un putrescente orgasmo.
I più bei versi mai scritti, di Fabrizio De André, cantano
questo:
“Navigammo su fragili vascelli - per affrontar del mondo la burrasca
ed avevamo gli occhi troppo belli: che la pietà non vi rimanga in tasca.”
Li volli come epitaffio per mia sorella, su suggerimento di
un grande amico, Andrea Cocchi.
Posso accettare che il Demonio fuori vinca. Mi è mortale
sapere che vince anche quello dentro, così tanto spesso.
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