Alcune considerazioni dopo le stragi di Parigi
di Enrico Galoppini

Siccome nella stessa Europa esistono forze contrastanti – e cioè non è vero che tutta la classe dirigente vuole lo scontro con la Russia e l’Iran – ecco che i nostri “alleati” ci riservano questo trattamento, per “consigliarci” la scelta giusta. E nel frattempo ne approfittano, con la scusa dello “stato d’emergenza”, per far digerire di tutto e di più. Tanto, c’è “il terrorismo”!
Tra le varie considerazioni da fare c’è anche questa. Com’è che, invariabilmente, appena si verifica “l’attentato islamico”, certi “patrioti” si scaldano ad un punto tale da infarcire i loro “profili” con foto di crociati e simili? Non vedono l’ora di menar le mani? di dare battaglia?
Bene, hanno scelto l’obiettivo sbagliato! O almeno quello secondario, perché tutto questo “fondamentalismo islamico” altro non è che una delle creature del nemico principale, contro il quale i predetti “crociati” potrebbero dimostrare con maggior costrutto le loro virtù guerriere!
Fino a prova contraria, in Europa, ci sono centinaia di basi ed installazioni militari Usa/Nato, a fronte di qualche “cellula jihadista”… Chi occupa allora l’Europa???

abbiano tratto le imprese italiane e degli altri paesi europei dalla mancata firma di contratti importanti che avrebbero ridato fiato ad un’asfittica economia è un mistero che può essere spiegato solo alla luce della ‘teologia politica’: che cosa ci mangeremo a tavola, fra un po’? il “diritto di esistere” di Israele? “l’unica democrazia del Medio Oriente”?
Infine, qualche riflessione sulla
“solidarietà” da dimostrate alla Francia (alla Francia, intesa come
dirigenza, non i francesi). Sarà opportuno ricordare che la Francia, con
l’Inghilterra, è quella che proditoriamente ha attaccato la Libia,
devastandola e sottraendoci un fondamentale alleato strategico. Da
quando non c’è più Gheddafi l’Italia ha subito una perdita secca in
termini economici, con il braccio di mare che la separa dalla “Quarta
sponda” che è diventata una sorta di catapulta per scaricarci addosso
tutta l’Africa. Aggiungiamoci le minacce di qualche testa calda
impiantatasi in Libia ed il quadro è completo. Alla luce di tutti questi
‘capolavori’, quale “solidarietà” dovremmo esprimere alla Francia?
Facciano mea culpa, piuttosto, e si scusino per prima cosa coi francesi e poi con tutti gli altri cittadini dell’Unione Europea per il disastro che hanno combinato, questi sedicenti governanti “francesi” ed i loro immancabili scendiletto della carta stampata, Charlie Hebdo incluso!
Facciano mea culpa, piuttosto, e si scusino per prima cosa coi francesi e poi con tutti gli altri cittadini dell’Unione Europea per il disastro che hanno combinato, questi sedicenti governanti “francesi” ed i loro immancabili scendiletto della carta stampata, Charlie Hebdo incluso!
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