American Conservative: Turchia vuole uno scontro fontale tra USA e Russia
In Siria si sta trasformando in una realtà quello che i presidenti degli USA erano riusciti a evitare durante i 45 anni della guerra fredda: uno scontro armato con la Russia, scrive l’osservatore della rivista The American Conservative.
Dopo
lo schianto del Su-24 russo, abbattutto dai caccia della Turchia, si
sta profilando una configurazione politica molto pericolosa, scrive
l'osservatore della rivista Patrick Buchanan, che nel passato è stato il
capo delle relazioni pubbliche dell'amministrazione del presidente
Reagan.
È molto probabile che l'ira del presidente Erdogan sia dovuta ai successi di Mosca, che in Siria sta difendendo il presidente Bashar Assad, piuttosto che all'ipotetico sconfinamento dell'aereo russo, osserva Buchanan.
Secondo l'esperto, Erdogan vede l'attuale situazione come una minaccia alle sue ambizioni espansionitiche e ai suoi piani strategici in Siria. Con l'abbattimento dell'aereo russo Ankara vuole provocare una svolta diplomatica ai più alti livelli, impedendo il ravvicinamento della Russia con la coalizione franco-americana contro i combattenti dello Stato islamico.
È ovvio che in Siria la Turchia sta prendendo la parte dei jihadisti, mentre Russia, Iran e Hezbollah stanno sostenendo il governo di Assad, scrive Buchanan.
È molto probabile che l'ira del presidente Erdogan sia dovuta ai successi di Mosca, che in Siria sta difendendo il presidente Bashar Assad, piuttosto che all'ipotetico sconfinamento dell'aereo russo, osserva Buchanan.
Secondo l'esperto, Erdogan vede l'attuale situazione come una minaccia alle sue ambizioni espansionitiche e ai suoi piani strategici in Siria. Con l'abbattimento dell'aereo russo Ankara vuole provocare una svolta diplomatica ai più alti livelli, impedendo il ravvicinamento della Russia con la coalizione franco-americana contro i combattenti dello Stato islamico.
È ovvio che in Siria la Turchia sta prendendo la parte dei jihadisti, mentre Russia, Iran e Hezbollah stanno sostenendo il governo di Assad, scrive Buchanan.
"Rimane un mistero da che parte siamo noi
(USA). Non è chiaro neanche qual'è la strategia di Obama in Siria e come
il presidente intende attuarla", — scrive l'osservatore di American
Conservative.
"In questo momento Vladimir Putin sembra
solidale con la campagna franco-americana contro lo Stato islamico, ma
se noi seguiremo la Turchia, cominciando a sostenere i combattenti che
lottano contro l'esercito siriano, prima o poi potremo trovarci nelle
condizioni di un conflitto aperto con la Russia, allora scompariranno
tutti i nostri alleati della NATO", — sottolinea Patrick Buchanan.
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