IL COMPLOTTO DELLA VERITA'
Se
questo nostro mondo, la cui immagine raccapricciante è sotto gli occhi
di noi tutti, nutre ancora la speranza, di risvegliarsi da un coma che,
agli occhi di molti, sembra oramai irreversibile, lo dobbiamo, in
primis, ai famigerati complottisti e al loro caparbio desiderio di
giustizia e di verità.
I
grandi complottisti di un tempo, come i fratelli John e Bob Kennedy,
Luter King, e alcuni del nostro più recente passato, come Pasolini,
Falcone e Borsellino (per fare nomi altisonanti
in aiuto agli ignoranti) sono stati assassinati. Questi simboli e miti
eterni, ai quali, i nostri figli devono fare riferimento, hanno pagato
di persona, con la vita, per avere complottato contro l’ingiustizia, la
menzogna e la collusione fra il potere politico ed economico. Essere
contro le guerre, la fame nel mondo, la contaminazione ambientale,
prendere consapevolezza dei danni causati dall’effetto serra, dalla
privatizzazione dell’acqua; l’indignarsi per la degenerazione della
politica in affari con imprenditori e criminalità organizzata, tutto
questo ed altro, non è un complotto. E' l’impegno responsabile di
cittadini pensanti e con gli occhi bene aperti; individui liberi che,
con la forza delle loro idee e la perseveranza dei loro atti, tengono
viva la speranza per un mondo migliore e più giusto. Oggi siamo in tanti
ad essere complottisti. Basta girare in rete e dentro gli infiniti siti
e gruppi impegnati in un’opera di sensibilizzazione unica nel suo
genere. Dobbiamo risvegliare le coscienze, dalla letargia indotta dal
sistema liberista che, nella schiavitù della mente, attua il suo disegno
perverso. E oggi, la storia si ripete. La nostra è una moderna
resistenza ma priva di connotazioni politiche che, come allora, lotta
per la libertà, la verità, il diritto ad esistere e
l’autodeterminazione. Quelli che oggi ci chiamano complottisti,
beneficeranno domani, come allora, di tali conquiste di civiltà,
sperando che ne facciano tesoro, per consegnare un futuro dignitoso ai
loro figli. “ E adesso uccideteci tutti”, recitava il commovente
striscione dei ragazzi di Locri contro la mafia.
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