martedì 24 novembre 2015

gianni tirelli LE BANCHE? UNA SOCIETA’ PER DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO

gianni tirelli
LE BANCHE? UNA SOCIETA’ PER DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO
 
Solo le logiche perverse delle democrazie occidentali, prevedono che in tempo di crisi si debbano finanziare i ladri e fare morire i derubati!
E’ questo il modo in cui intendono “dare fiato ai consumi e ossigeno all’economia?”
Questa equazione non riesce ad entrarmi in testa! Le banche, che rappresentano quel soggetto che più di ogni altro ha concorso al dissesto socio/economico (la “crisi”) dei paesi dell’eurozona, oltre a non essere mai state sanzionate e denunciate all’autorità competente per crimini finanziari, vengono spudoratamente e inspiegabilmente premiate.
La gente non ha lavoro, non produce, non consuma – le fabbriche chiudono, il debito aumenta, il PIL sprofonda, la borsa crolla… e la soluzione ad un tale problema consiste nel dare soldi alle banche? Quale è la logica? Io non sarò un genio ma mi associo alle parole di Einstein quando afferma “che non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna”. Mia nonna, donna intelligente, ha cercato in tutti i modi di capirci qualcosa di questo meccanismo, ma dopo alcune settimane ha gettato la spugna.
Negli ultimi '20 anni le banche hanno accumulato fortune stratosferiche sulla pelle dei cittadini che, in pochi anni, si sono ritrovati in brache di tela rapinati dei loro risparmi, pensioni e liquidazioni. In che modo si è potuto attuare un tale raggiro e crimine?
La totale assenza di etica e deontologia di questi parassiti della finanza, li ha portati ad avere la strada spianata verso ogni sopruso, senza
avvertire il men che minimo senso di colpa. Del resto questa è una credenziale fondamentale al fine di avere accesso ai palazzi del potere: “essere corruttibili, e affinare la menzogna a tal punto che sembri una verità”.
Il personale bancario, selezionato ad hoc per svolgere questo lavoro sporco nel modo più consono ai desideri (ordini tassativi!) dei banchieri, rifila agli ignari clienti ciò che di più rischioso e tossico ci possa essere sul mercato finanziario – che siano azioni, obbligazioni, titoli, fondi e tanto altro ancora.
Per capirne il perché, dobbiamo immaginare le banche come le affiliate ad una grande casa da gioco d’azzardo, dove tutti i profitti incamerati sono il frutto delle perdite dei giocatori clienti. A tutti gli effetti, una vera e propria associazione a delinquere di stampo mafioso – con l’aggravante che la stessa è regolamentata dai governi.
Le banche dunque, incassano tangenti proporzionalmente alla loro capacità di sapere vendere spazzatura finanziaria alla clientela, che in pochi mesi vede sfumare il suo investimento.
Ma oggi, limoni da spremere in giro non ce ne sono più. La gente chiude i conti correnti, non compra azioni, evita ogni tipo di investimento e il listino di borsa si avvia al definitivo tracollo, condizionato dai titoli bancari. Il valore degli immobili, che in tempi normali cresceva in maniera inversamente proporzionale all’andamento negativo del MIB, oggi si allinea al crollo delle borse. Questo dato la dice lunga e in maniera esplicita di quanto la situazione odierna sia drammatica e sul punto di esplodere.
Così le banche, oggi, a corto di liquidità e non potendo più attingere risorse dalla cittadinanza, si scannano fra loro in un gioco al massacro, tradendo quel patto di “non belligeranza” che, all’origine, avevano stipulato fra loro per estorcere denaro alla gente.
Salvare dunque le banche europee dal tracollo imminente, non ha nessun effetto benefico sulle società, ma limita semplicemente (e solo per il momento) l’inevitabile fallimento di tutti quei gruppi di potere che non sono più in condizione di onorare, di tenere testa, a tutte quelle spese pazze e miliardarie, che negli ultimi 15 anni hanno contraddistinto la natura maligna e criminale di questi vampiri del sangue dei nostri figli.
Un’idea talmente malsana questa, che non salverà né capre né cavoli, ma accelererà quel processo di necrosi che sta uccidendo, giorno dopo giorno, la civiltà dei consumi. E grazie a Dio!
E non pensiate che questi signori della finanza siano quattro gatti, ma stiamo parlando di qualche milione di persone che vivono nel lusso più sfrenato, e della depravazione hanno fatto il loro stile di vita. Gente che butta denaro come coriandoli a carnevale, e che non avendolo mai guadagnato, non ne conosce l’effettivo valore. E ripeto, qualche milione di persone che trascorrono le loro giornate oziando fra centri benessere, interventi di chirurgia plastica, feste, e facendo shopping – gente che possiede case in ogni luogo del pianeta, barche, yacht, aerei e automobili milionarie, e una schiera di servi e cortigiani al soldo, da fare invidia ai principi di un tempo. Una vita da nababbi consumata fra amanti, baldracche, regalie e cocaina – e tutto questo, cari amici, con i soldi sottratti indebitamente alla comunità.
Se moltiplicassimo le spese annue di uno di questi farabutti, per qualche milione, i conti sono presto fatti e comprenderemmo il perché della nostra misera condizione.

gianni tirelli




Nessun commento: